Spalletti: «Roma io credo anche nei miracoli»

conferenza spalletti

Tutto Sport (S.Carina) – Sa per una volta di rischiare meno del Napoli, impegnato a Torino, ma questo non gli regala nessun sorriso. Il più è stato fatto (mission aziendale del terzo posto come obiettivo minimo), considerando dov’era la Roma quando Spalletti l’ha presa. Ma la vigilia anti-Chievo del tecnico è stranamente nervosa. Consapevole di dover vincere («Tutto il resto è noia») rimarca come già essere arrivati terzi sia un risultato incredibile: «Quando sono arrivato era quasi impossibile. Il secondo posto sarebbe un miracolo, ma a volte le cose impossibili accadono». Come ad esempio accalorarsi per una semplice domanda su Dzeko, destinato all’ennesima panchina. Prima se la fa ripetere («Non capisco...»), poi si rivolge polemico all’interlocutore: «Scusa, ma qual è l’obiettivo di questa domanda? Il gol o perché ti sta simpatico un giocatore?». Nulla di grave, per carità ma è il prosieguo della risposta che lascia intendere come il tecnico non sia tranquillo e quello sia soltanto il pretesto per l’affondo: «Ognuno può essere parente di chi gli pare. Per me conta la squadra, i risultati della Roma. E mi sembra che nelle ultime 17 gare si son fatti una quarantina di gol. Dentro la squadra non ho parenti, ho sempre detto la stessa cosa: lavoro per i risultati della Roma. Qualcuno di voi (riferito alla platea, ndr) anche per qualcos’altro. Sembrerò noioso, ma per me l’importante è questo». Noioso no, nervoso sì.

VERONA – «Totti e Pellissier, sì. Due che hanno lasciato un segno indelebile per i rispettivi colori sociali. È bello che Sergio, in una giornata così, sia accostato a quel che Totti rappresenta per la Roma». Il Chievo va a caccia dell’ottavo posto. «Giocheremo in una bella cornice. Poi i loro obiettivi, a noi, non devono interessare», dice Maran. È una giornata un po’ strana, per lui, che si ritrova senza trequartisti: malanni fisici per Birsa e Pepe e nessuno dei due disponibile. Che fare? Si può avanzare Castro. O lanciare uno tra Floro Flores e Mpoku. Tornando a quei due, i capitani resistenti, Maran medita di confermare Pellissier titolare: «Sta bene, può giocare dall’inizio».

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