Spalletti oltre i guai «De Rossi dietro? Noi forti lo stesso»

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TuttoSport (S.Carina) – Avanti un altro. Prima di partire per Vienna, Spalletti aveva a disposizione 4 difensori. Ora alla già esigua lista (che non prevedeva Mario Rui, Emerson, Manolas, Florenzi, Vermaelen e Seck), va depennato anche Fazio che «ha subito un trauma al polpaccio destro – spiega il tecnico – è da valutare, può essere rischioso farlo giocare, per cui si va direttamente alle prossime ore per decidere meglio». Tradotto: questa sera non giocherà. E la conferma arriva poco dopo: «È chiaro che De Rossi può entrare a fare parte del reparto difensivo. E’ una qualità che ha, è una caratteristica che può anche dargli un’apertura importante per il futuro. Siamo a posto, lui sa farlo il centrale, siamo nelle condizioni di poter mettere una formazione in campo di tutto rispetto. Conta chi gioca, non chi non c’è. Abbiamo solo bisogno di far gol».Non cerca e non regala facili alibi il tecnico toscano, consapevole che nonostante le defezioni il divario con l’Austria Vienna è notevole: «Fink (tecnico avversario, ndc) ha detto che siamo più forti e che si accontenterebbe anche del pari? Ha ragione lui. È così, noi giochiamo per vincere la partita, se lui si accontenta noi no. Bluffa o non bluffa può fare quello che vuole, le nostre intenzioni sono queste».

L’importante è non commettere gli stessi errori dell’andata quando in vantaggio per 3-1 a 8 minuti dal termine, la Roma si è fatta raggiungere nel giro di 120 secondi: «Quella partita ci ha insegnato molte cose, quando commetti errori in quella maniera lì bisogna ricordarli, per far sì che non ricapitino. Però io vedo una Roma molto cresciuta negli ultimi tempi, anche se poi i numeri non confermano o confermano, ma dipende da che occhi si guardano. Io sento, anche a fine partita di Empoli, che i calciatori respirano un’aria differente, non accettano di non vincere una partita come quella giocata. Diventa quasi un ringhiare, invece che parlarne, andando poi ad analizzare le motivazioni della non vittoria. Non accettano più la non vittoria dopo una prestazione come quella di domenica. È una crescita di gruppo, non appartiene soltanto a quei calciatori o a quegli individui che lo hanno caratterialmente nel Dna questa caratteristica, fa ora parte dello spogliatoio». Con tutte quelle assenze, la formazione è fatta. L’unico dubbio riguarda chi tra Iturbe e Gerson partirà dal primo minuto.

In mediana, torna Strootman: «Farà parte dell’undici di partenza, è uno di quei calciatori che hanno individualmente la qualità di non volerci stare quando le cose non vanno bene ed è naturale che poi soprattutto in una squadra e in un club come il nostro la sua presenza sia importante». E’ altrettanto importante che la società prenda in considerazione di voler continuare con un professionista forte come lui. Complice l’imprevisto occorso a Fazio, questa sera toccherà ancora a Rüdiger, nonostante il tedesco sia rientrato a tutti gli effetti da appena una settimana dopo 4 mesi di stop: «Io sono pronto a giocare ancora e spero anche di farlo – dice il difensore tedesco – Ovvio che le scelte poi le fa sempre il mister, ma se dovesse toccare di nuovo a me non ci sarebbero problemi. Non è stato facile stare fuori, felice di essere ancora un giocatore e di star bene. Il mercato? Se ne sentono tante e sono anche voci che fanno piacere, ma io sono felice di essere qui».

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