Smalling è l’unico a brillare. E Spinazzola si fa male di nuovo

Serata sfortunata per i nuovi acquisti della Roma. Tra i quattordici giocatori mandati in campo da Fonseca contro l’Atalanta per sfatare il tabù Olimpico sono sei i calciatori arrivati nell’ultimo mercato estivo ad essere scesi sul terreno di gioco: Pau Lopez, Spinazzola, Smalling, Veretout dal primo minuto e i subentrati Mkhitaryan e Kalinic. Il centrocampista francese – tra i migliori nelle sfide con Sassuolo e Bologna – ha commesso l’errore che ha portato al gol del vantaggio dei nerazzurri, sbagliando un cambio di gioco sull’altra fascia con la squadra che stava alzando il proprio baricentro. Il portiere spagnolo, artefice del miracolo salva-risultato su Soriano tre giorni fa, non ha alcuna colpa sul potente sinistro di Zapata, ma ha sul groppone, insieme a tutto il reparto difensivo, la rete di De Roon, arrivato con un colpo di testa su assist di Pasalic con tutti gli uomini in area completamente fermi e l’uscita a vuoto dell’ex Betis. Serata da dimenticare anche per Spinazzola, costretto ad uscire per un infortunio alla coscia dopo essere stato tra i più positivi nella prima frazione, per Mkhitaryan, autore di una prova incolore dando il cambio a Zaniolo, e per Kalinic, al secondo errore sotto porta (sempre quella sotto la Curva Sud) dopo quello con  l’Istanbul Basaksehir che a molti ha ricordato quello di Schick contro la Juventus. Il migliore in campo di tutta la Roma e l’unico che può un minimo sorridere a seguito del ko con l’Atalanta è Smalling, all’esordio assoluto in maglia giallorossa. Il centrale inglese è apparso tra i giocatori meno in difficoltà dal punto di vista tattico ed è dovuto capitolare soltanto sul gol di Zapata dove era rimasto l’unico a protezione del fortino di Pau Lopez: «Sono molto contento dell’esordio ma non della partita, nessuno di noi lo è. Abbiamo – ha dichiarato l’ex Manchester – ambizioni e dobbiamo vincere le partite casalinghe. All’inizio è stata una partita più chiusa, abbiamo avuto anche delle possibilità. Nel secondo tempo con gli spazi più allargati ci siamo trovati più in difficoltà». Lo riporta Il Tempo.

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