Silva: “Sono qui per cercare di integrarmi al meglio possibile con la squadra. La Roma è un club importante” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (F.Biafora) – Jonathan Silva, neo acquisto della Roma, è intervenuto in conferenza stampa di presentazione accompagnato dal direttore sportivo Monchi. Queste le sue parole:

Inizia Monchi: “Siamo qui per la presentazione del nuovo acquisto della Roma, diamo il benvenuto a Jonathan. Gli faccio un grande in bocca al lupo per questi mesi, sono convinto che farà un buon percorso con noi“.

A Silva: Benvenuto, quali sono le tue caratteristiche tenciche?
Grazie per il benvenuto. Sono qui per cercare di integrarmi al meglio possibile con la squadra, le mie caratteristiche sono note, sono quelle per le quali mi hanno scelto.

A Monchi: Cosa l’ha colpita del calciatore e in cosa deve migliorare?
Silva è un calciatore che conosciamo bene, ha fatto un bellissimo percorso all’Estudiantes, al Boca e allo Sporting. È un calciatore che ha le caratteristiche che stiamo cercando per il terzino che piace ad Eusebio. Cosa deve migliorare? Ancora è giovane, ci sono molte cose in cui deve migliorare. Ma credo che ha molte cose buone per fare bene.

A Silva: Le tue prime impressioni sull’ambiente? E le prime parole del mister?
Sono rimasto molto colpito e impressionato dalle infrastrutture, questo è un club molto importante e sono felice di stare qui. Con il mister non ho ancora parlato, non appena avremo un po’ più di tranquillità lo faremo.

A Monchi: Un bilancio di questa sessione di mercato…
Il bilancio a livello sportivo di acquisto ed uscita è stato normale, sono usciti Castan e Nura in prestito, mentre Emerson e Moreno in vendita. Sul’acquisto di Silva, se guardiamo la partecipazione dei calciatori usciti che hanno giocato pochissimo, sono convinto che abbiamo fatto il mercato di cui la società aveva bisogno. Sicuramente potevamo fare meglio, ma abbiamo seguito la linea giusta. Una volta che Silva sarà arrivato a conoscere meglio questa società secondo me sarà più facile lavorare. Sono convinto che devo migliorare per continuare il percorso che ho nella mia testa per la mia Roma, ma sono convinto anche che questi nove mesi sono stati una possibilità per migliorare.

A Silva: A chi ti ispiri? Che idea ti sei fatto del calcio italiano?
Non guardo a nessun calciatore in particolare, guardo in generale a tutti quelli col mio ruolo per cercare di imparare da loro. Il campionato italiano è molto forte, bisogna essere sempre concentrati al massimo, bisogna avere sempre la massima attenzione e assumersi le proprie responsabilità quando si gioca.

A Monchi: Come società avete accontentato molto i giocatori forti con rinnovi di contratto. Si aspetta qualcosa in più dai giocatori leader?
Sono convinto che nessuno possa essere contento di questo quinto posto. Ma credo che non dobbiamo cercare responsabilità senza trovare una soluzione. Il primo responsabile sono io, sono il responsabile della costruzione della rosa e della squadra, io prendo le decisioni. Se qualcuno cerca il responsabile del momento della squadra è qui. Non cercate altrove. Tutti possiamo migliorare, calciatori, tecnico e direttore sportivo, ma sono convinto al 100% che la squadra, i calciatori, tutti, non solo questi nomi detti, capiscono che c’è qualcosa da migliorare a livello individuale. La responsabilità massima è del direttore sportivo, che ha l’autonomia, la responsabilità della proprietà per decidere in ogni momento.

A Monchi: Nella sua conferenza di presentazione disse “Non c’è il cartello si vende, ma quello si vince”. Si aspettava un impatto più facile col mercato e col calcio italiano? La situazione era chiara dal primo giorno?
Il direttore sportivo di una società, nella mia forma di capire come deve farlo, a volte deve dire cose per proteggere la società. Questa frase era una forma di discorso per proteggere la società. Credo che guardare indietro e pensare a quello che ho trovato qui non mi dà nessun aiuto, devo guardare in avanti e lavorare per costruire una Roma più vicina a quella che i tifosi vogliono. Oggi sportivamente siamo distanti. Credo che sia il momento di stare un po’ più zitti e lavorare di più. Credo che sia il momento di mettere sul tavolo tutto quello che abbiamo dentro, è il momento di capire che i tifosi sono arrabbiati. Guardare indietro non mi frega niente, dobbiamo guardare avanti e ognuno deve assumersi la propria responsabilità, io per primo. Questa società oggi ha un livello strutturale molto importante per me, quello che facciamo sul livello sportivo deve essere più vicino a quello che facciamo a livello strutturale nella società. Non importa il passato, ma il presente e il futuro. Insisto, dobbiamo stare più zitti e lavorare di più.

Monchi chiarisce: “Non scatta con 10 presenze l’obbligo di riscatto, sono meno“.

A Silva: Come stai fisicamente?
Per il momento mi sento bene, stavo lavorando con lo Sporting, arrivo qui per completare il percorso riabilitativo, l’obiettivo è unirmi alla squadra il prima possibile. Non sono in grado di dare i tempi di recupero esatti.

A Monchi: Quanto Monchi abbiamo visto finora? Da giugno vedremo il vero Monchi?
E’ vero che ho detto di aver scelto la Roma perché pensavo che qui si poteva vedere Monchi. Veramente fino ad oggi è stata la frase più vicina alla realtà. Non so se conosce la mia storia, ma lei è esperto, sa che Monchi vende e compra tanto. Lo sto facendo fino ad oggi. Leggendo il libro su di me capirà che sto facendo Monchi. Sono convinto che devo migliorare e mi prendo le mie colpe, sono cose che ho fatto, sono convinto che devo fare meglio. Voi conoscete meglio di me questa città e questo club, sono 9 mesi che sono arrivato e oggi sono convinto di due cose: conosco meglio la società, lavorare per il futuro sarà più facile, e sono un miglior professionista di quando sono arrivato. Non cerco alibi, mi assumo le mie responsabilità. Ma il lavoro di un direttore sportivo non è solo il lavoro del presente. Per me sarebbe più facile guardare solo a me stesso e non anche alla società. Per un direttore sportivo della Roma la prima cosa è la Roma, secondo la Roma e poi il direttore sportivo.

A Silva: Ci puoi spiegare meglio le tue qualità? In che cosa devi migliorare?
Vi sarà capitato di vedere le mie partite e il mio percorso, le mie caratteristiche sono quelle. Sono un giocatore ordinato dal punto di vista tattico, un marcatore, attacco lo spazio senza palla, vado spesso al cross, sono le prerogative per il mio ruolo. Difendo e mi propongo in fase offensiva. Ho solo 23 anni, devo migliorare, ho una carriera davanti e devo lavorare giorno per giorno per migliorare.

A Monchi: La cessione di Moreno è stata sorprendente, è stato il suo primo acquisto. Rifarebbe tutti gli acquisti fatti nel mercato estivo? Che voto dà al suo lavoro estivo?
In questo ruolo di direttore sportivo ho sempre la stessa idea. Ogni giorno, ogni anno, ogni stagione si impara. Io sei-sette anni fa che quando uno fa un acquisto e questo acquisto per qualcosa non va bene, per qualsiasi motivo, è meglio chiudere. Per me sarebbe più facile dire “Hector continua”, ma credo che non è andata bene, è stata trovata ieri mattina un’offerta più o meno per lo stesso prezzo d’acquisto e abbiamo deciso di farlo. Inoltre il giocatore ha le sue esigenze, voleva giocare e andare al Mondiale. Eravamo tutti d’accordo. Per me è più onorevole riconoscere l’errore, ma non continuare nell’errore. Abbiamo trovato una soluzione buona economicamente per la società e l’abbiamo fatto. Sugli acquisti posso parlarne uno per uno. Ci sono tante cose che influiscono sul rendimento. Ti posso portare tanti esempi di giocatori che dopo sei mesi non avevano fatto niente e poi sono diventati giocatori importanti, ovunque in Europa. I calciatori presi cominceranno a giustificare il loro acquisto. Karsdorp è infortunato, Schick non è stato mai al 100%, Under è arrivato dalla Turchia, non parla italiano, ma nelle ultime partite è più vicino a quello che ci aspettavamo. Dare un giudizio oggi sarebbe ingiusto. Tutti dobbiamo migliorare, anche loro, ma c’è un tempo di adattamento di cui tutti necessitano.

A Silva: Hai sentito Aquilani in questi giorni?
Si, ma non sono più in contatto con lui. Mi ha sempre parlato bene del calcio italiano.

A Monchi: Si parla tanto degli acquisti, ma forse è mancato qualcosa sui giocatori che già c’erano? Si sente di confermare Di Francesco per il prossimo anno?
L’allenatore non è un tema, non devo dire niente, posso solo aiutarlo giorno per giorno. Per me è difficile fare una riflessione oggi che siamo quinti, con sette partite di fila senza vincere. Questa squadra ha tante qualità, li vedo tutti i giorni e per me sono giocatori veramente forti, sia tecnicamente che fisicamente. Una squadra non vince o perde solo per questioni tecnico-tattiche-fisiche, ma sono convinto che la squadra è forte su questi tre piani. Sono sorpreso anche a livello individuale. Quando sono arrivato ad aprile, dove ero più rilassato di oggi, ho trovato giocatori di alto livello. Se questa domanda l’avresti fatta l’8 dicembre saremmo tutti stati convinti della mia stessa idea. Oggi il momento non è buono, ma non cambio la mia opinione su questa squadra. Noi abbiamo venduto un giocatore che ha giocato una sola partita e l’abbiamo dato al Chelsea per tanti soldi, vuol dire che la squadra è forte e di livello.

A Silva: Quando hai ricevuto la prima chiamata della Roma? Quanto può aiutarti un giocatore come Kolarov?
Non so esattamente quando, ma qualche giorno fa, non mi aspettavo dell’interesse della Roma. Ci sono tanti grandi calciatori in questa squadra, imparerò da tutti i calciatori, non solo Kolarov.

A Monchi: Ci chiarisce la trattativa per Blind?
Noi abbiamo parlato col procuratore di Silva prima di cominciare il mercato, quando abbiamo sentito cose intorno ad Emerson. Blind è uno dei tanti nomi usciti in questi mesi, è stato offerto 3-4 giorni fa, è stato valutato a livello sportivo ed economico e abbiamo deciso che non era il giocatore che vogliamo prendere a livello sportivo ed economico. Non possiamo dimenticare l’aspetto economico, altrimenti prendiamo tutti i campioni del mondo. E’ stato offerto valutato, poi si è deciso di non prenderlo.

A Silva: Ha già incontrato Totti? Ha parlato con Veron dell’Italia?
E’ da parecchio che non parlo con Veron. Totti? Ho avuto il piacere di incontrarlo ieri e salutarlo, ancora non ci credo di averlo qui accanto a me, ero abituato a vederlo sulla playstation.

A Monchi: Sono già arrivate offerte per Alisson?
No, non ho ricevuto nessuna offerta per Alisson. Lasciatemi almeno una settimana per cominciare a parlare del prossimo mercato. Faccio una piccola domanda a voi: cominciare a parlare oggi di chi resta e di chi va aiuta poco la squadra, pertanto smettiamo di parlare per un po’ del mercato, è finito ieri, parliamo del gioco, del risultato, della tattica, della tecnica. Così sarà meglio per tutti.

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