Si è preso la Roma spazzando i dubbi. «La mia rinascita», il salto di Santon

Quando Mourinho fece giocare Santon nel gennaio del 2009 contro la Roma, si intuì che i giallorossi sarebbero stati nel suo destino. Aveva appena 18 anni compiuti, e adesso quel ragazzino è decisamente cresciuto. Ha attraversato momenti difficili, costretto anche a chiudere i propri account social a causa dei tanti insulti. Poi sono arrivati i giallorossi, con Monchi che l’ha tanto voluto a tal punto di andarlo ad accogliere personalmente al suo arrivo a Fiumicino. Anche in questo caso non sono mancate le polemiche, ma giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, si è conquistato la fiducia di Di Francesco fino ad arrivare a giocare due partite di fila. «Nel derby penso di aver dato il massimo, è una partita dove se non dai tutto non vinci. Finora a Roma ho passato tre mesi belli. So dello scetticismo ambientale, qui basta accendere la radio per rendersi conto delle cose. Sono arrivato sapendo che questa per me doveva essere una rinascita, dovevo riscattarmi e ripagare la fiducia della Roma. Poi puoi avere degli alti e dei bassi, ma ho voglia di rimettermi in gioco e le risposte stanno arrivando. Certo, due gare vogliono dire poco, ma dobbiamo puntare in alto. E io voglio restare qui a lungo», le sue parole di ieri. È quanto scrive La Gazzetta dello Sport. 

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