Si, adesso è tutto un altro Perotti: “Roma, io ci sono”

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) Il Siviglia ci aveva creduto eccome in lui, tanto da blindarlo 7 anni fa con una clausola da 48 milioni. Monchi se ne era innamorato vedendolo giocare in Argentina che era appena un ragazzino, i tifosi andalusi pure, salvo poi criticarlo, a volte anche con toni eccessivi. La storia di Diego Perotti e del Siviglia è la storia di un rapporto nato bene e finito male, fatto di grandi amicizie (Fazio, su tutte, «un vero fratello per me»), ma anche di momenti duri, che gli avevano fatto pensare persino di smettere. Ecco perché oggi Perotti torna nella sua ex città con il petto in fuori, da protagonista della squadra vice campione d’Italia che farà la Champions League grazie a quel gol contro il Genoa che ha regalato a Diego e alla Roma tutta un’estate certamente più serena. «Sono contento di tornare a giocare quiha detto in conferenza, accanto a Di Francesco – e vedere a che punto siamo con la preparazione. Per me sarà una grandissima emozione, questa è una delle città più belle del mondo e l’ho sempre detto. Per quello che significa la partita anche io sono felice, sono arrivato qui che ero un ragazzino di 18 anni, questa è la mia seconda casa e qui sono diventato uomo».

TITOLARE? – Sulla carta dovrebbe giocarsi il posto a sinistra con El Shaarawy durante l’anno, in pratica Perotti ha sfruttato bene il lavoro con Di Francesco fin dal primo giorno a Pinzolo e, complici anche i problemi alla schiena del Faraone, si è preso un ruolo da protagonista che difficilmente abbandonerà nelle prime due giornate di campionato. Almeno. La scorsa stagione non è stata facile per lui: un solo gol su azione in campionato, un rapporto con Spalletti complicato (da Crotone in poi, quando Diego prese male l’esclusione dopo una settimana in cui era sempre stato provato con i titolari), la sensazione che, dopo i primi mesi bellissimi, il feeling con la Roma non fosse più lo stesso e ci fosse l’ennesima possibilità di un trasferimento.

FIDUCIA – Invece il gol al Genoa, se non tutto, ha cambiato tanto e oggi Perotti dice: «Il mio obiettivo è alzare un trofeo e abbiamo la qualità per farlo perché sono sicuro che Monchi troverà anche il miglior sostituto di Salah. Rimpiazzare Momo non sarà semplice aggiunge -, ma io voglio dare il mio contributo. Mi piace molto questo nuovo sistema di gioco. Faccio anche movimenti che in passato ho avuto difficoltà a fare: accentrarmi, non dover aspettare la palla. Mi permetterà di essere più pericoloso, di fare più assist e cercare di più la porta, dove devo migliorare. Salah però ci garantiva gol e molti assist».

PASSATO E FUTURO – L’obiettivo comunque, Salah o meno, è sempre lo stesso: «Vincere con la Roma sarebbe indimenticabile, qualcosa che porterei dentro per sempre». Proprio come gli anni al Siviglia, quando non ha potuto conoscere Antonio Puerta: «Io ero nella squadra B e lui in prima – ricorda – e non ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo. Giocare però una gara intitolata a lui è un onore».

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