Il Messaggero (G. Lengua) – Il perno della difesa della Roma ha la pubalgia. Gianluca Mancini non ha potuto concludere la partita contro il Bologna, Mourinho lo ha sostituito perché era a un passo da un infortunio più serio. Fino ad oggi l’infiammazione agli adduttori di Mancini è stata gestita con qualche allenamento differenziato, cure mediche, terapie e quando necessario riposo, come accaduto in Europa contro Servette e Sheriff.

Ma adesso che il treno di partite che aspetta i giallorossi sarà decisivo per il futuro, Mancini non potrà risparmiarsi. I guai muscolari del difensore si aggiungono alle prestazioni deludenti di Pellegrini e a quelle di Spinazzola. Alla stanchezza di Cristante che datre o quattro partite non è più il centrocampista di inizio stagione.

Oppure, al rendimento di Renato Sanches che si risparmia per non tornare in infermeria altri mesi. Situazione a cui vanno aggiunti gli infortuni di Dybala, Smalling e Kumbulla, oltre all’assenza di Ndicka a gennaio per via della Coppa d’Africa. L’unico che può tamponare la situazione è Tiago Pinto sfruttando la sessione di mercato invernale.