Se Josè va via è una sconfitta

Il Messaggero (P.Liguori) – Siamo all’ultimo spareggio, il più importante. Roma-Inter ha due facce: una esplicita. Mourinho ha 13 titolari a disposizione che rende quella con i nerazzurri una sfida impari. Ma c’è un’altra faccia nascosta dalla medaglia: Josè è offeso dell’atteggiamento del club, dei proprietari e di Pinto. I loro silenzi sono boati inquietanti: se non condividono le opinioni del tecnico, lo smentiscano, oppure lo liquidino. Invece preferiscono far finta che Josè sia un isolato, che parla a vanvera da solo, come i matti. E in questo modo aizzano numerosi odiatori che sono accuciati da tempo.

Ma Josè è isolato? Da chi? Dalle decide di migliaia di tifosi? Dalla squadra che stravede per lui? Chiedete a Dybala. Eppure, come è già successo a Roma, il più amato potrebbe essere costretto ad andare via. Molti piansero per Francesco quella volta. Per Josè non piangeranno, temo che torneranno sul divano. Se Mou dovesse andare via per costrizione, resteremmo con una proprietà silenziosa, più edilizia che sportiva e con un altro portoghese sbagliato, più arrogante di quell’altro, che almeno dissimulava l’inconsistenza tattica con una presunta gentilezza.

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