Sarri: “Superiamo la paura”

Corriere Dello Sport (A.Giordano) – Tolleranza zero: però verso se stessi e in quegli spaccati nei quali il Napoli s’è inaspettatamente inabissato. E’ un calcio che incanta, e però stordisce: ma basterà riattaccare la spina nella funzione «modalità d’uso» per andare a fare anche all’Olimpico ciò che si sa, come a Bologna per esempio, quando venne fuori una Piedigrotta in stile modernissimo, prima che si spegnessero le luci: «Adesso dimentichiamo le sconfitte, spogliamoci della paura, giochiamocela». Mica è un discorso programmatico, è una carezza che Maurizio Sarri sparge nello stanzone, prima di lanciarsi – stavolta definitivamente – verso la Roma: perché il resto dovrà dirlo il campo, la verticalità d’una squadra che s’è improvvisamente inaridita, il sacro furore da scovare in questa era glaciale – una vittoria, a Verona, e tre sconfitte – che ha anestetizzato il passato.

RIVEDIAMOCI – E’ il football, nella sua diabolica imperfezione, nei paradossi che da Stia all’Olimpico hanno accompagnato un lungo viaggio nel quale Sarri non ha mai accusato disorientamento: a volte, è un caso, il cosiddetto dettaglio marginale, e non ci sono droni per riequilibrare la linea difensiva, né lezioni di precisione per riconquistare il cinismo smarrito. E’ stato semplice sprigionare in dosi massicce la fiducia evaporata: un balzo in sala video, per rivedere la nottataccia con l’Atalanta e quelle occasioni perdute (due traverse, le chanche di Mertens) che un tempo avrebbero abbellito il destino. E’ però così che si cresce, lasciandosi alle spalle i rimbalzi della sorte e provvedendo da sé. «Noi giochiamo come sappiamo».

IL GIGANTE – E sarà, ma ci mancherebbe, tridente allo stato puro, con Milik in vantaggio su Mertens, con Maggio e Hysaj al duello prolungato, con Zielinski e Rog che si «sudano» il posto «contro» Jorginho e Diawara ancor prima che cominci Roma-Napoli, il grande spettacolo d’un weekend nel quale finirà poi, al triplice fischio, il Real Madrid. Però quella è un’altra storia, nella quale per ora sono autorizzati ad addentrarsi soltanto i tifosi, a cui è concesso divagare: perché in quello spiffero del pre-partita, una concessione che ha anticipato l’ultima seduta dialettica in programma per le 11 di stamattina, c’è il senso pieno d’una rinascita che Sarri ha invocato con un filo di voce, sussurrando le linee-guida d’una gara che ha un valore, eccome, e nelle quali è consigliato di scrollarsi d’ogni tipo di preoccupazione, d’immergersi in quella leggerezza che sa anche di naturalezza. «Niente paura». Un tocco e via, per ritrovarsi aggrappati a quel sogno che si chiama Champions.

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