Sampdoria-Roma 0-1, le pagelle: total Mkhitaryan, Cristante mister ordine. Smalling bridge, Abraham sazio

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Doveva vedersi maturità. E così è stato. La Roma risponde alla Lazio – annichilita nel rigenerante derby (3-0) prima della sosta – e approfitta del passo falso dell’Atalanta, caduta 1-3 in casa contro il Napoli, per portarsi da sola al quinto posto a 54 punti, -5 dalla Juve.

Lo stretto necessario basta per espugnare il Marassi per la seconda volta in questa stagione (0-2 col Genoa), come non succedeva dalla stagione 2007-08. Serve il tocco di Mkhitaryan al 27’ per sigillare l’azione corale che porta tre punti agli uomini di Mourinho, al decimo risultato positivo consecutivo. Non approfittando di qualche occasione, il secondo tempo è vissuto sugli scudi, innalzati con capacità fino alla fine della partita. Le ambizioni europee di alta corte riprendono vita.

Prova convincente di tutti. Rui Patricio dà certezza, alla squadra e ad una difesa guidata egregiamente da Smallino che non lascia spazio e mostra stabilità mentale. A dare stabilità tattica è la coppia di centrocampo: Cristante ed Oliveira tappano buchi e ne creano in avanti scambiandosi le chiavi del centrocampo. Zalewski apprende sempre di più, Mkhitaryan essenziale. Abraham, uscito acciaccato alla spalla destra, appare sazio.Non gli vengono serviti piatti invitanti che quando arrivano rimanda indietro. Pellegrini, infine, c’è solo quando serve veramente.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Impegnato seriamente solamente due volte, una per tempo: prima il tiro di Caputo non crea nessun problema, poi la conclusione di Sabiri. Dà sicurezza e lancia la Roma alla vittoria.

Mancini 6,5 – Lascia troppa libertà di azione a Caputo, che infatti calcia da posizione potenzialmente pericolosa. Di cattiveria lo contiene e sorveglia con attenzione la zona di competenza.

Smalling 7 – Non fa passare nulla e nessuno. Rimanda avanti i lanci doriani, complica un’azione con un doppio colpo di testa che crea spazio in mezzo al campo. Mantiene congiunta la difesa per tutta la gara, chiusa con il secondo clean sheet.

Ibanez 6 – Balbettii vari lo portano ad un’immediata (8’) ammonizione. Il giallo lo condiziona, non totalmente. Nonostante la sanzione, non lesina interventi decisi, anche al limite dell’intervento disciplinare: al 20’ rischia con la spinta di petto su Samiri. Riprende calma e fiato e non crea altri problemi che, anzi, risolve.

Karsdorp 6,5 – Terzino fluidificante. Si intromette nelle trame blucerchiate trasformandole in offensive romaniste: va sul fondo per spedire cross che non trovano destinatario. Più di guardia il secondo tempo.

Cristante 7 – Mister ordine. Regola il gioco della Roma, contiene Sensi e chiunque abbia l’ingiustificata ambizione di passare dal centro del campo. L’interruttore delle idee è suo. Lo tiene più in off nel secondo tempo, garantendo però sicurezza.

Oliveira 7  Sostanza ed abnegazione. C’è ogni volta che i compagni necessitano di un appoggio. Prezioso anche in avanti, confeziona due buoni spunti: illuminante il lancio in profondità per Abraham al 70’. Pazienza che non ci sia nell’azione del gol, c’è e come nella vittoria. (Dal 90+2′ Kumbulla sv)

Zalewski 6,5  Cancella peccati – regala due occasioni nei primi minuti – tagliando l’area con la palla che varrà l’1-0. Porta all’ammonizione Bereszynski dopo averlo superato in velocità. Un’altra prova per ribadire le gerarchie. Ed affinare i segreti del mestiere di esterno a tutta fascia. (Dall’81’ Vina sv: rientra dall’Uruguay con la qualificazione al Mondiale, messo in campo nel finale va vicino all’uno contro uno con Audero, ma è in fuorigioco)

Pellegrini 6 – La scorazzata e lo spunto per Zalewski lo inseriscono tra i protagonisti della vittoria. Nella partita, però, entra a sprazzi. Qualche volta con i falli, altre volte addolcendo le azioni. Anche blucerchiate con lo stop difettoso nel secondo tempo davanti all’area. Era necessaria l’ammonizione per perdita di tempo al momento della sostituzione? Gli costerà l’assenza contro la Salernitana. Ma la certezza di esserci con il Napoli. (Dal 90+2′ Bove sv)

Mkhitaryan 7 – Total Micki. Distribuisce con notevole sapienza tattica i palloni recuperati. Prende parte alla stesura della manovra da lui finalizzata: a centrocampo invia a Pellegrini sulla sinistra, si butta in area per spingere in rete il pallone della vittoria. Genova continua ad essere terra amica.

Abraham 6 – A muoversi si muove. Non con ordine, ma è presente. Boa nell’azione del gol, non riesce poi a mettere dentro il ventiquattresimo stagionale – Volk e Hitchens lo aspettano – per l’inserimento di Thorsby. Appare sazio per due azioni che sarebbero potute finire in altra maniera. Dopo il vantaggio, intercetta un pallone in cerca di proprietario in area: affrettandosi a calciare, spedisce fuori. Oliveira, nel secondo tempo, lo manda in area: qui è bravo Audero ad uscire.  (Dall’81’ Shomurodov sv – Torna a calpestare l’erba dell’ex casa. Non ha granché tempo per mettersi in mostra, ma ci prova e qualche problema arriva dalle parti delle difesa blucerchiata).

Mourinho 6,5 – Decimo risultato utile consecutivo con una vittoria sofferta. Mostrato il carattere e la maturità richiesta, oltre ad una grande azione che, se fosse firmata da altri, sarebbe elogiata a reti unificate. Giovedì la rivincita in Norvegia necessiterà di altro, magari un po’ meno sofferenza.

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