Rüdiger: “A Roma mi sento come a casa. Sono un centrale, ma posso giocare ovunque. Bellissimi gli applausi dei tifosi, con Spalletti siamo sulla strada giusta”

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Antonio Rüdiger, difensore della Roma, ha rilasciato un’intervista alla radio ufficiale del club giallorosso. Queste le dichiarazioni del centrale tedesco:

Come ti senti adesso? Sei arrivato infortunato, ora ti sei ripreso…
Sono molto felice di essere qui. Si, ho avuto un inizio non facile, anche perché era la prima volta che andavo a giocare in un altro Paese, ma ora mi sento a mio agio e a casa.

Contro il Frosinone hai ricevuto grandi applausi, sei diventato un beniamino dei tifosi…
E’ stata una bella sensazione, ringrazio i tifosi. Negli ultimi mesi la squadra non si è espressa al meglio delle proprie possibilità. E’ stato un bel segnale, una bellissima sensazione perché vuol dire che la gente mi ha accettato ed è stato un bell’abbraccio del pubblico.

Qual è il tuo ruolo?
Io sarei un difensore centrale naturale, ma posso ricoprire un po’ tutti i ruoli. L’importante è essere di aiuto per la squadra, dove e come è una decisione che spetta al mister. Pur essendo destro preferisco giocare a sinistra, perché gioco meglio la palla in quella posizione.

Szczesny irrompe nello studio: “Rüdiger è il miglior difensore degli ultimi 15 anni, contro il Frosinone è stato come Cafu”.

La strada intrapresa è quella giusta?
Credo anche io che siamo sulla strada giusta, da quando c’è stato il cambio del mister le cose stanno andando abbastanza bene, Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, anche in campo si vede che siamo concentrati. Abbiamo vinto contro Frosinone e Sassuolo, ma ora dobbiamo vincere domenica altrimenti vanificherebbe i risultati precedenti: la partita più importante è sempre la prossima. Sono sicuro che con il morale ritrovato e con la mentalità che abbiamo ora possiamo farcela.

Sei nato in Germania, sei originario della Sierra Leone e ora vivi a Roma. Come vivi questa situazione?
Porto dentro di me un po’ di Berlino, un po’ di Sierra Leone e un po’ di Roma. Sono nato a Berlino da genitori della Sierra Leone, il mio cognome è tedesco ma il mio nome è italiano. Della Sierra Leone ho preso il fatto che nella vita se vuoi qualcosa devi lottare per ottenerla, per quello sono un lottatore e lotterò sempre. In Sierra Leone l’ultima volta ci sono stato a 15 anni ma vorrei tornarci il prima possibile per vedere lo sviluppo del nostro paese. Ha bisogno di aiuto e io nel mio piccolo cercherò di fare del mio meglio ma i problemi sono di tale portata che serve l’aiuto di tutti. Per sconfiggere una piaga come quella della fame del mondo serve l’aiuto di tutti, non può riuscirci nemmeno Obama da solo, figuriamoci io.

A chi ti ispiri come calciatore?
A Jerome Boateng, ci ho giocato anche in Nazionale.

Cosa fai a Roma nel tempo libero?
Mi piace andare allo zoo, perché mi piacciono gli animali. Le tigri e i leoni sono i miei animali preferiti. Ci sono stato già tre volte. E poi naturalmente mi piace molto andare a mangiare fuori con gli amici.

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