Rudi aspetta Digne

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Il Messaggero (S.Carina) – L’arrivo di Dzeko (operazione complessiva da 18 milioni, 15+3 di bonus) e il via libera provvisorio della Fifa per Salah (ieri ufficializzato: prestito di 5 milioni e 15 per il riscatto), nascondono i limiti palesati dalla Roma nelle ultime due amichevoli. Se è vero che i test estivi sono spesso ingannevoli nei risultati (sia in positivo che in negativo) difficilmente mentono nell’indicare a che punto è la preparazione tecnico-tattica di una squadra. E la Roma appare in ritardo. Per stessa ammissione di Garcia: «Per fare gol bisogna creare azioni e per fare questo bisogna avere un gioco offensivo. Anche con un grande centravanti non sarebbe cambiato nulla», le sue parole l’altra sera al Camp Nou.

Un’autocritica sincera e inaspettata. Senza allarmismi, i due ko ravvicinati contro Sporting e Barcellona hanno evidenziato che c’è ancora molto da lavorare. Evidenti le difficoltà in costruzione per far finta di nulla, senza contare le lacune difensive (anche sui calci piazzati). Se in fase di finalizzazione la presenza di Dzeko farà tutta la differenza del mondo, bisognerà però mettere il bosniaco nelle condizioni migliori per segnare. Anche perché non essendo un centravanti alla Batistuta (uno che la rete sapeva anche inventarsela da solo) ma uno splendido e spietato finalizzatore (44 dei 50 gol in Premier li ha segnati dentro l’area di rigore), è necessario che venga assistito dal gioco.
LIMITI E ALIBI – Urgono quindi cambiamenti. Per un anno e mezzo la manovra della Roma si è basata spesso e volentieri sulla verve di Gervinho, che una volta innescato da Totti, era capace di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Ora cambiare interprete con Salah (abilissimo, alla pari dell’ivoriano, a trovare la profondità) potrebbe non bastare. Serve una manovra più corale, più avvolgente, con una squadra che deve abituarsi in fretta a giocare con il centravanti. Non una formalità visto che nelle gare che contano con Garcia non lo ha mai fatto. Rudi ne è consapevole. Per questo motivo, quando ha potuto, ha spinto a livello mediatico affinché i rinforzi arrivassero il prima possibile.

Per adesso ha l’alibi di non avere avuto a disposizione gli interpreti adatti al suo gioco. In effetti, aspettando il rientro di Strootman in mediana e l’inserimento nel gruppo di Dzeko e Salah, all’appello mancano (almeno) due terzini. A sinistra Cole è impresentabile mentre a destra Maicon non garantisce quella continuità d’azione che il primo anno a Roma aveva fatto gridare al miracolo, come ai protagonisti del film Cocoon. E anche Florenzi, quando gli avversari salgono di livello, conferma di non essere un terzino di ruolo.
LE CORSIE – Con queste premesse, l’ultima parte del mercato sarà dedicata agli esterni difensivi. Quello sulla corsia di sinistra, dovrebbe arrivare da Parigi. Ieri il Psg ha accelerato per l’acquisto di Ansaldi dallo Zenit. Una conferma che Digne ha le valigie pronte. Ogni momento sembra essere quello buono per chiudere una trattativa che vedrà l’ex Lille arrivare a Trigoria (dove si segue anche Moreno) con la formula del prestito più diritto di riscatto.

Apparentemente chiuso il discorso per Adriano («Non ascoltiamo offerte, rimarrà con noi», l’input del Barcellona), a destra rimangono in gioco Bruno Peres e altri terzini (tipo Coentrao) che sappiano ricoprire entrambe le fasce. Per Gerson (atteso nel weekend nella capitale per la firma del contratto) bisognerà invece aspettare gennaio. Intanto brasiliano ringrazia i tifosi su Twitter: «Grazie a tutti, forza Roma».

Capitolo cessioni: Destro verso Bologna, Romagnoli si è promesso al Milan, Doumbia al Cska, Sanabria tra Betis, Espanyol e Deportivo, Di Mariano vicino all’Ancona mentre per Yanga Mbiwa da segnalare un sondaggio del Lione.

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