Pagine Romaniste (R. Gentili) – L’attesa del piacere è essa stessa del piacere. E allora è un piacere grande, perché arriva nuovamente all’ultimo. Che poteva essere incubo. Di nuovo nelle ultime battute, la Roma trova il gol. Una rete che scaccia fantasmi di supplementari, più minuti nelle gambe per il derby, e pericolose conseguenze. Alla rete di Wittek replica Abraham. Tammy segna il ventunesimo gol stagionale e supera Batistuta e Montella nella classifica dei migliori marcatori alla prima stagione in giallorosso.
La difesa fa il suo, tranne Kumbulla che propizia la rete olandese. Il centrocampo è lento. Veretout dura venti minuti, poi vivacchia. Mkhitaryan a due facce: il migliore nel primo tempo, il secondo tempo lo vive in affanno. Servono i cambi per evitare il peggio. Gli stessi dell’andata. El Shaarawy, ammonito anche per simulazione, punge a sinistra, Karsdorp a destra. Bocciati nuovamente Maitland–Niles e Vina, nell’elenco dei cattivi finiscono anche Pellegrini e Zaniolo. Il capitano sbaglia ogni spunto, Nicolò di legno ed esce tra i fischi.
LE PAGELLE
Rui Patricio 6,5 – Balorda quella punizione dalla lunga distanza di Grbic all’inizio, giusta la lettura – all’ultimo – della traiettoria a scendere e ferma la mano per bloccarla. Non arriva sul potente tiro di Wittek.
Ibanez 6 – Irrequieto da subito, al 20’ è ammonito per un duro scontro con Huisman. Cartellino che non viene sventolato ad Openda per duro spalla a spalla con la palla ormai sul fondo. Cuce anche i buchi che crea Maitland-Niles.
Smalling 6,5 – Fa da Cicerone ad Openda e gli mostra tutte le zone di campo lontano dall’area. Prova la sponda su punizione, nessuno raccoglie l’invito. Ministro della difesa anche, soprattutto, nel secondo tempo.
Kumbulla 5,5 – Fermo sulla zona di competenza, manda avanti per alleggerire: la stessa palla, spazzata alla meglio, finisce per essere quella del gol olandese.
Maitland-Niles 5 – Beneficia della bontà di Mou, e del turnover vista derby, e riparte titolare. Buono il cross per Zaniolo al 13’, non raccolto per l’ostacolo creato da Tronstad. Sembra il presagio di una gara diversa dalle ultime, invece l’iniziativa, invocata a gran voce da Mou, va sopendosi. Crea un paio di problemi con uscite sbagliate, soprattutto alla mezz’ora dove buca completamente l’intervento. (Dal 66’ Karsdorp 6,5 – Condanna i connazionali. Gli intercetti scuotono la squadra, perde tempo per crossare prima di mettere sulla testa di Abraham la palla che evita i supplementari. E che bella quella corsa sotto la Sud in festa).
Veretout 5 – Combattivo a centrocampo, non rende i calci piazzati – tranne la prima punizione – reali pericoli. Un demerito non totalmente suo. Prova a ricorrere ad un altro punto forte, il tiro dalla distanza, ma non va meglio. Si perde col tempo. E sul gol. (Dal 66’ Cristante 6,5 – Ordine e carattere per prendere il pareggio).
Mkhitaryan 5,5 – La Roma è dipendente della sua iniziativa. Rende giocabile anche il più sporco dei palloni, crea azioni cui i compagni non aggiungono niente di loro. Lo aggiunge lui, ma dalla parte sbagliata. Entrato male nella ripresa, dove rovina l’ottimo primo tempo, sbaglia passaggi e posizionamenti. Seguendo la palla, si schiaccia in difesa e si scorda Wittek. Chissà dove sarà finito il tiro svirgolato a fine secondo tempo.
Vina 6 – C’era il dubbio ElSha o Zalewski: l’Europa, come per il collega di destra, dall’inizio è roba sua. A differenza dell’inglese fa meglio. Si guarda bene le spalle, cerca il dialogo con la coppia Abraham-Zaniolo. Il secondo pericolo del primo tempo è un suo tiro, ugualmente dalla distanza. Confuso in un frangente che avrebbe potuto portare Zaniolo davanti a Houwen, buttato a terra in una delle diverse iniziative propositive. (Dal 66’ El Shaarawy 6,5 – Infiamma ancora la fascia sinistra e fa arrivare in area la palla che scaccia gli incubi).
Pellegrini 5 – Probabilmente la testa è già a domenica. La mente è oscurata e le idee scarseggiano. Quelle poche che ha vanno a finire sui piedi degli avversari. Due qui pro quo con Abraham guastano situazioni favorevoli. Palle al vento una dietro l’altra, ma il Sei Nazioni è ormai finito. Perde la palla che Wittek metterà in porta.
Zaniolo 5 – Percorrendo la tesi per Pellegrini, l’augurio collettivo è il meglio lo stia preservando per il derby. Chiuso in una morsa costruita ad hoc, si contano si e no sulle dita di una mano i palloni che è riuscito a tenere e lavorare. I fischi, pochi, che ne hanno accompagnato l’uscita devono essere trasformati in applausi. (Dall’80’ Felix 6 – Con la solita verve vuole rendersi pericoloso e aiuta la corsa disperata finale).
Abraham 7 – Inizia incutendo timore per essersi accasciato sulle prime battute, i dispendiosi movimenti senza palla si rivelano una perdita di tempo. Arriva scoordinato alla sola palla – su angolo – che gli capita. Quella più pulita, e semplice, non la sbaglia. Mezzo voto in più per il record. Si salva così dall’insufficienza.
Mourinho 6 – E per fortuna che la testa fosse solo al Vitesse. Ancora Maitland-Niles e Vina dopo l’andata, nuovamente stroncati sul campo e nel post partita. La risolve ancora con i cambi. Rischiare ogni volta di capitombolare non può essere la spinta per alzare la testa. Si rischia, prima o poi, di bruciarsi sul serio.