Roma, storie andaluse. Fazio, Perotti e il Siviglia: ecco una notte di emozioni

Corriere dello Sport (R.Maida) – Di sevillista puro, a bordo del charter che ha condotto la Roma in Andalusia, ce n’era soltanto uno, con tanto di abbonamento allo stadio appena rinnovato: si tratta naturalmente del padrone di casa Monchi, che smette di sentire la nostalgia della sua terra quando sente scorrere il Guadalquivir e che ogni giorno si tiene informato sulle novità che riguardano la squadra. Ieri, dopo lo sbarco all’aeroporto, ha cenato con familiari e amici in centro. Ma anche per gli andalusi d’Argentina, amici per la pelle e scopritori di destini paralleli, non sarà una trasferta come le altre: Federico Fazio e Diego Perotti nel Siviglia hanno giocato e vinto, lasciando tanti amici e pure un pizzico di riconoscenza per la società che (grazie anche a Monchi) li ha lanciati nel calcio d’elite.

IL SISTEMA – Il pioniere della rotta è stato Fazio, fisico da cestista e difensore coraggioso. Lo scovarono nella seconda divisione argentina nel dicembre 2006, quando aveva appena 19 anni, e lo infilarono nel gruppo dei giovani del Siviglia. «Per me fu incredibile – ricorda oggi – venivo da una squadretta in cui dovevi picchiare in allenamento per farti rispettare e mi ritrovai improvvisamente solo in Europa, lontano dalla famiglia e dagli amici, senza alcuna certezza sul futuro. Ma è stata una grande esperienza». Un sistema collaudato, quello del Siviglia, di studiare il mercato argentino, che un anno dopo con identiche modalità produsse il trasferimento di Diego Perotti. Sempre diciannovenne, ma addirittura proveniente dalla terza serie. Anche Perotti rivive il passato andaluso con una punta d’affetto: «Non ti aspetti di esordire nella Liga spagnola prima di conoscere la serie A del tuo Paese. Ma fu divertente. Pensate che mi iscrissi anche all’università, ero appassionato di criminologia. Mi convinsi a lasciarla perché, giocando nel Siviglia, gli altri studenti mi riconoscevano e mi chiedevano autografi e foto». E poi, quando venne convocato nella nazionale argentina, l’aneddoto decisivo per la rinuncia: «Mi telefonò Maradona, che era il ct, durante la lezione. Dovetti uscire dall’aula, non era serio per me continuare».

RAPPORTO – Il feeling con il Siviglia però è stato simile per entrambi. E in quanto argentini di origine italiana introdotti in un sentiero professionale simile, Fazio e Perotti hanno legato da subito senza slacciarsi più. Anche se Fazio è diventato capitano del Siviglia e Perotti ha cercato fortuna altrove, visto che in Andalusia si era perso dentro a una misteriosa serie di infortuni. Perotti è stato il primo a raggiungere la Roma ma è stato anche il primo a consigliarla all’amico quando, nell’estate 2016, si stava materializzando la possibilità di un trasferimento. E oggi eccoli qui insieme, al Sanchez Pizjuan da rivali, con Dzeko e Defrel al posto dei compagni di allora Kanouté e Luis Fabiano.

LA CODA – In un certo senso la gita a Siviglia sarà emozionante pure per Morgan De Sanctis, al primo atto ufficiale da team manager della Roma. Se è tornato a Trigoria dopo la stagione da secondo portiere al Monaco è stato anche per decisione di Monchi, che lo volle al Siviglia nella stagione 2007/08 come vice di Palop. Quella squadra vinse la Supercoppa di Spagna.

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