Roma-Spalletti, il gioco ora è di posizione

Il Messaggero (M.Ferretti) – Al 30 giugno mancano 111 giorni. Questo significa due cose: 1) Luciano Spalletti ha un contratto con la Roma per soli altri 111 giorni; 2) a 111 giorni dalla scadenza del contratto del suo allenatore, la Roma non sa ancora se Spalletti rinnoverà o se sarà costretta a virare su un altro tecnico. Faccenda quanto meno atipica. È arrivato il momento, ne converrete, di prendere una decisione. Qualunque essa sia, e prima che la vicenda possa assumere per qualcuno i connotati dell’alibi. La situazione, al momento, appare chiara: la Roma ha più volte manifestato, sia in privato che pubblicamente, l’intenzione di voler continuare a lavorare con Spalletti, il quale ha sistematicamente rinviato il discorso a data da destinarsi. A fine stagione, a suo dire, quando avrà potuto valutare l’esito del suo lavoro. Della serie: se non vinco, vado via. Domanda: ma siamo così sicuri che se vincerà qualcosa poi resterà? Lo scopriremo solo vivendo. Ognuno, ci mancherebbe altro, è libero di comportarsi come vuole, e il discorso vale anche per la dirigenza della società: ma avere oggi una certezza per il futuro, qualunque essa sia, potrebbe aiutare la Roma a vivere meglio il delicato presente e a programmare con maggior forza il futuro.

LA SCELTA È FATTA – Spalletti nelle settimane passate ci ha messo sempre la faccia, mostrandosi aziendalista al cento per cento, difendendo – ad esempio – anche le (non) scelte della società sul mercato, non solo quello invernale, che lo stanno penalizzando. E si è schierato apertamente dalla parte della squadra, coccolando e difendendo pubblicamente tutti i suoi uomini: a Lione, però, ha cambiato un po’ tattica, accusando senza mezzi termini questo o quel giocatore. Senza tralasciare di sottolineare un negativo aspetto psicologico. Che, come tutti ben sanno, difficilmente si può allenare. Ecco perché la sua mossa francese è sembrata la prima difesa di se stesso e pure del proprio lavoro. La Roma, come detto, ancora aspetta (non con le mani in mano, però): nei prossimi giorni James Pallotta sarà nella Capitale (atteso in tribuna per il ritorno con il Lione) ma non per prendere di petto la questione allenatore; del resto, fin quando Spalletti non avrà sciolto le sue riserve nessun pallotta riuscirà a fargli emettere il verdetto. Già, ma la Roma fin quando avrà intenzione di aspettare Lucio? A Trigoria è forte la sensazione che il tecnico, al di là di tutto, abbia già deciso cosa fare del suo futuro. Questo non significa che si dà per scontato che Spalletti resterà oppure che andrà via: significa soltanto non farsi cogliere di sorpresa di fronte all’una o all’altra eventualità. E l’unico modo per riuscirci è lavorare per la Roma, magari masticando un po’ di spagnolo.

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