La Roma non conVince più

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PAGINE ROMANISTE (Anna Giulia Ruggeri) – Ancora un pareggio, questa volta al Franchi contro la Fiorentina, martedì si parlava di quello all’Olimpico con l’Empoli in Coppa Italia, poi tramutatosi in una vittoria striminzita grazie ad un generoso rigore concesso ai giallorossi nei supplementari, e prima ancora stadio Barbera altro segno x, 1-1 con il Palermo, fino a quel 2-2 con la Lazio che, selfie o non selfie, vittoria non era.

La Roma non vince più, ma soprattutto non convince più. Perchè a mancare non sono soltanto i gol, ma la voglia di segnarli. Sembra prevalere la legge di un punto guadagnato, piuttosto che quella di due persi, in un campionato che, per chi vuole vincerlo, con una Juve così forte, ormai a +7, non lascia spazio all’approssimazione.

Si può trovare qualche alibi: i soliti Gervinho e Keita al centro della squadra prima come trascinatori e ora come grandi assenti, come se la Coppa d’Africa avesse riempito di spine quella rosa delle meraviglie che ad inizio stagione sulla carta poteva competere in Serie A, Tim Cup e, perchè no, anche in Champions, ai massimi livelli.

Il dg giallorosso, Mauro Baldissoni, prima della sfida contro i viola ha dichiarato che le critiche sono molto ben accette, perchè testimoniano che dalla Roma ci si aspetta tanto, quasi che vinca tutte le partite e che questo è merito di un grande lavoro fatto in due anni. Non c’è dubbio, si è fatto tanto, ma se poi in campo non si corre più, forse la corsa andrebbe fatti ai ripari, magari proprio in questa sessione di mercato, che al momento non ha regalato grandi colpi del mago Walter.

I problemi evidenziati dalla squadra sono tanti e ben riconoscibili, persiste un approccio alla partita sbagliato e inadeguato, un difetto ricorrente nella Roma, che però sembrava risentirne solo nelle grandi occasioni e che invece, forse complici i bianconeri in fuga che hanno reso tutte le occasioni grandi, è diventata un’abitudine.

Poi quella ricerca smodata della rimonta nel secondo tempo, esclusa la Coppa Italia dove la Roma era in vantaggio, per poi adagiarsi una volta ristabilita la parità.

I più romantici pensano ad una squadra ancora assopita negli incubi dell’1-7 con il Bayern, i più critici in quell’essere ormai troppo italiano dell’allenatore, ma se qualche passo falso poteva essere concesso, adesso la pazienza di tutti tentenna di fronte ad una calma apparente di giocatori e dirigenza.

La stessa forza che si è trovata per dire apertamente: “Vinceremo lo Scudetto” o per difendere le ingiustizie dello Juventus Stadium, è quella che ci si aspetta oggi per ridisegnare la Roma di Rudi, magari ripartendo proprio da qualche piccole nota positiva, come la buona prestazione di Iturbe, ieri simile al giocatore che si sperava di vedere da tempo, nel gol di Ljajic e nelle giocate ancora magiche di Francesco Totti, aspettando di poter dire: “Bentornato Gervi“.

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