Roma-Napoli da 145 reti. Da Salah al Pipita, a chi il miglior attacco?

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La Gazzetta dello Sport (M.Malfitano – A.Pugliese) – Altro che secondo posto, qui domani c’è in ballo il primato. Non varrà lo scudetto, ok, quella è tutta un’altra storia e non riguarda neanche Napoli e Roma, bensì una Juve lanciatissima verso il suo quinto titolo consecutivo. Molto più semplicemente, invece, le squadre di Sarri e Spalletti si giocano il titolo di miglior attacco del campionato: per ora sono avanti i giallorossi di una lunghezza (73 gol fatti contro i 72 dei campani), un piccolo ribaltone rispetto alla classifica attuale.

COOPERATIVA DEL GOL – Nella Roma, tra l’altro, se è vero che manca un vero e proprio bomber (il re del gol giallorosso attualmente è Salah con 12 centri personali), è anche vero che vanno a segno un po’ tutti. Una gran bella cooperativa del gol, insomma, con ben 18 giocatori (nel Napoli in tutto sono 11) che hanno vissuto la gioia di festeggiare una rete personale (e sarebbero addirittura 19 nel corso della stagione, considerando anche Torosidis a segno a Borisov, in Champions League). Una tendenza iniziata sotto la gestione di Rudi Garcia e andata avanti anche successivamente, quando sulla panchina romanista è arrivato Luciano Spalletti. Tra i 18 romanisti ci sono anche due giocatori emigrati nel mercato di gennaio altrove (Gervinho con 6 centri e ora in Cina e Iturbe con solo un gol, adesso al Bournemouth), ma soprattutto c’è un Edin Dzeko che si gode un insolito podio, terzo marcatore giallorosso con 8 reti all’attivo (subito dopo il connazionale Pjanic, fermo a quota 9). Lui doveva essere l’uomo da 15-20 reti, il centravanti capace di mettere le ali ai giallorossi e fargli sognare lo scudetto. Si è rivelato un mezzo flop, se non totale. Ma alla fine comunque in doppia cifra ci è arrivato, considerando anche le due reti realizzate in Champions (al Bayer Leverkusen ed al Barcellona).

FINALI CHIC – L’altro aspetto che sorprende un po’ è la distribuzione dei gol giallorossi, con il 42,5% delle reti che arrivano nell’ultima mezz’ora di gioco (31 su 73). Il che farebbe pensare a uno stato di forma sufficientemente buono della squadra, spesso e volentieri criticata nella gestione Garcia proprio da questo punto di vista. Evidentemente, però, la Roma riesce ad accelerare e ad aumentare i giri proprio sul lungo, quando gli altri perdono qualcosa sotto il profilo della lucidità e della brillantezza. Una tendenza che accomuna le due squadre, visto che nello stesso arco di tempo il Napoli realizza il 38,9% dei suoi gol (28 su 72).

COPPIA DORATA – I numeri del Napoli, tra l’altro, evidenziano un dato inconfutabile: tatticamente l’interesse maggiore è per la fase offensiva. Basta scorrere la classifica dei cannonieri per farsene un’idea. Sui 72 gol realizzati finora, 59 sono stati segnati dagli attaccanti. E dal calcolo sono stati esclusi Hamsik e El Kaddouri, altrimenti sarebbero stati 65 concentrati in 7 giocatori. Gol mai banali, in ogni modo, che hanno permesso a Maurizio Sarri di giocarsi da protagonista il suo secondo anno di serie A, dopo quello vissuto a Empoli. E non solo. La maggior parte delle prodezze napoletane hanno la doppia firma, ovvero, Gonzalo Higuain e Lorenzo Insigne. Insieme, hanno sommato 42 reti: il primo è fermo a quota 30 dopo le tre giornate di squalifica rimediate in seguito ai fatti di Udine; il secondo, invece, con 12 gol ha stabilito il suo massimo personale. Gli altri attaccanti sono stati meno prolifici, ma importanti nell’assistenza sotto rete: dopo il Pipita e Insigne, nella classifica cannonieri del club seguono Callejon (6), Mertens e Gabbiadini (5).

RECORD IN SERIE A – A quattro partite dal termine del campionato, al Napoli mancano 6 gol per stabilire il suo record di reti in serie A, 77, stabilito con Rafa Benitez nella stagione 2013-14, mentre il Pipita è ancora in corsa per la Scarpa d’Oro dopo aver battuto il suo record personale di reti realizzate, stabilito con il Real Madrid (27). Ed è proprio domani, all’Olimpico, che l’attaccante argentino rientrerà dopo la lunga squalifica. In sua assenza, il Napoli ha realizzato 9 reti (3 al Verona e 6 al Bologna), contro avversari demotivati e poco convinti, mentre nell’unica partita vera disputata, a San Siro, è stato sconfitto dall’Inter. Contro la Roma, sarà l’ultimo test impegnativo per la difesa del secondo posto e si avrà pure l’opportunità per sfatare la tradizione non proprio favorevole negli scontri diretti, giocati lontano dal San Paolo.

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