Roma made in Italy

Il Tempo (A. Austini) – Una proprietà americana, un allenatore e un general manager portoghesi, ma la lingua ufficiale di Trigoria resta l’italiano. Non è affatto un caso ma una scelta precisa quella della Roma di puntare sempre più sui giocatori “locali”. E se la squadra che è tornata ad alzare un trofeo nella scorsa stagione aveva un’anima azzurra, lo stesso accadrà il prossimo anno.

Davide Frattesi è ormai da diversi giorni l’obiettivo numero uno per il centrocampo. Oggi Tiago Pinto si sposterà a Milano, l’obiettivo primario del viaggio sono le cessioni, ma il dirigente giallorosso potrebbe incrociare i colleghi del Sassuolo entro domani. La chiusura dell’affare non è ancora vicina.

Ballano diversi milioni di euro (almeno 5 la differenza) nella valutazione data a Frattesi dai due club, ricordando che la Roma deve ricomprare solo il 70% del cartellino. Inoltre va deciso se inserire nell’affare una o più contropartite: al Sassuolo piacciono diversi giovani giallorossi, su tutti Volpato e Bove. Ma quest’ultimo, almeno nei piani di partenza non si tocca.

Uno dei tanti italiani che sarà a disposizione di Mourinho, da subito convinto di affidare la fascia di capitano a Lorenzo Pellegrini e di consegnare le chiavi dello spogliatoio, oltre che al numero 7, a Mancini e Cristante. Tre ragazzi molto importanti nella gestione degli equilibri del gruppo, tre profili su cui la società ha deciso di puntare anche in futuro: per Mancini il rinnovo fino al 2027 è cosa praticamente fatta, mentre per Cristante sono iniziati colloqui che entreranno nella fase decisiva dopo la chiusura del mercato.

Il procuratore è Beppe Riso, lo stesso di Frattesi, già convinto a tornare alla Roma per la gioia di papà Paolo e mamma Sonia, tifosa giallorossa al contrario del marito laziale. Ora non resta che attendere l’accordo fra Pinto e il Sassuolo.

In un’ipotetica formazione titolare della prossima stagione, potrebbe esserci sei italiani su undici: Mancini e Spinazzola (finalmente pronto al rilancio) in difesa, Cristante e Frattesi a centrocampo, Zaniolo e Pellegrini a supporto di Abraham. Senza dimenticare Zalewski, che gioca per la Polonia ma è nato a Tivoli e si sente romano.

E a settembre Ibañez dovrebbe concludere le pratiche per ottenere il passaporto italiano, mettendosi a disposizione del ct azzurro Mancini, anche se il suo sogno resta la Seleçao. In rosa c’è pure El Shaarawy, ma è stato messo sul mercato come il rientrante Calafiori. Il Faraoe, insieme a Zaniolo, va considerato in bilico

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