Roma, l’obiettivo è Nacho

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Il Messaggero (S.Carina) – Era già tornato nel mirino della Roma come possibile sostituto di Rudiger nel momento in cui la trattativa col Chelsea – al netto delle rassicurazioni di Pallotta – fosse andata in porto. Ora, dopo il ko del difensore tedesco (confermata la lesione del legamento crociato del ginocchio destro: già allertato il Professor Mariani) che lo lascerà lontano dai campi di gioco tra i 4 e i 6 mesi, il nome di Nacho torna d’attualità. La trattativa non è semplice sia per la stima che Zidane nutre nei confronti del ragazzo (a gennaio lo tolse dal mercato dichiarando: «È il futuro del club, non andrà via») sia perché convincere un calciatore a lasciare il Real Madrid non è mai facile. Nacho, però, è quello che la Roma sta cercando: centrale di piede destro che gioca indifferentemente a sinistra, capace di scalare all’occorrenza (e bene) anche nel ruolo di terzino, abile a far ripartire l’azione e forte nel gioco aereo.

INCONTRO A TRIGORIA – Non è un caso quindi che ieri a Trigoria Sabatini ne abbia parlato a lungo con un intermediario. La Roma sta provando a strappare la solita formula che caratterizza ormai il calciomercato italiano: prestito con diritto di riscatto. Nacho ha il gradimento di Spalletti ed era stato accostato alla Roma anche la scorsa estate ma poi, volendo giocarsi le sue carte al Real Madrid, aveva preferito declinare l’offerta giallorossa. Ora, nonostante la stima di Zidane – che tra l’altro si è manifestata più a parole che con i fatti (dall’approdo del francese in 5 mesi è partito titolare soltanto contro Malaga, Levante, Siviglia, Eibar e Real Sociedad e in Champions non è mai stato impiegato) – la voglia a 26 anni di giocare con continuità potrebbe agevolare il suo approdo.

MIRE VERSO TORINO – Tornando a Rudiger, l’infortunio complica i piani di Sabatini che aveva riscattato il difensore consapevole poi che sarebbe diventato una sorta di assegno circolare, destinazione Chelsea. Ora il ds, suo malgrado, ha speso invece 9 milioni che anziché snellire le dinamiche legate ad altri riscatti (su tutti, El Shaarawy) peggiorano la situazione in ottica fair play finanziario e fanno tornare in discussione operazioni prossime dall’essere definite (leggi Digne: per questo motivo è stato bloccato Mario Rui). Vien da sé che se già prima del ko del tedesco la Roma aveva messo in conto di privarsi di Pjanic, ora la partenza del bosniaco diventa sempre più probabile. Miralem figura a bilancio con un valore di poco superiore ai 4 milioni. Cederlo garantirebbe una plusvalenza irrinunciabile ed eviterebbe giochi al rialzo sul rinnovo. Senza contare che la clausola rescissoria quest’anno è di 38 milioni: la prossima stagione scenderà a 28 (e soltanto in questo caso il calciatore potrà intascare una percentuale minima, circa il 5%, al lordo). A tal proposito da registrare ieri la presenza a Roma dei dirigenti della Juventus Marotta (per questioni federali) e Paratici con Miralem, tornato da Ibiza nella giornata di martedì, in città insieme al suo agente. Sarebbe stato proprio Paratici ad incontrarli: c’è l’accordo col calciatore (quinquennale da 5 milioni a stagione), in via di definizione quello con la Roma. I bianconeri offrono 30,4 milioni: chiusura vicina.

Intanto Nainggolan torna a mettere in dubbio la sua permanenza nella Capitale: «Ho parlato con Conte (il 3 maggio al Grand Hotel di via Veneto, ndc). Ho avuto una bella conversazione con lui, è una persona interessante. Mi ha parlato delle sue aspettative e di che tipo di giocatore posso essere per lui. Se resterò alla Roma? Non lo so, anche se ho sempre detto che sarebbe difficile lasciare l’Italia dopo 12 anni. Vedremo nelle prossime settimane cosa succederà. Hazard e Courtois mi hanno chiesto di raggiungerli al Chelsea ma per ora non ci penso, voglio concentrarmi sugli Europei». Capitolo Garcia: il tecnico è vicino al Siviglia.

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