Roma, le chiavi Champions

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Il Messaggero (U.Trani) – La rimonta della Roma è senz’altro certificata dai numeri: 29 punti in 12 partite, con 30 gol realizzati. Ma, per risalire la classifica, ha inciso anche il decisionismo di Spalletti. Che si può sintetizzare in 3 mosse: 1) Manolas come riferimento della linea a 4 per la solidità difensiva; 2) Keita da playmaker per dettare i tempi di gioco e al tempo stesso per trovare gli equilibri di squadra nella fase di non possesso palla; 3) Perotti palleggiatore a tutto campo che si alza e si abbassa a seconda delle esigenze del momento. Solo il difensore non è mai stato in discussione prima dell’insediamento del nuovo tecnico. Il regista, pure per qualche acciacco, era spesso rimasto a guardare; il jolly offensivo, invece, si è presentato solo a fine mercato e quindi quando l’ex allenatore già non c’era più.

SCELTE MIRATE – Manolas, insomma, non ha preso il posto di nessuno. Lo ha solo difeso, senza nemmeno faticare, essendo il difensore più veloce. Precorso diverso per gli altri due: Keita ha superato De Rossi, così come Perotti ha spinto in panchina Dzeko che, contando anche le 2 reti in Champions, domenica pomeriggio è comunque arrivato in doppia cifra con l’8°gol in serie A. De Rossi, per la verità, è stato fermo a lungo per infortunio: si è fatto male alla quarta gara con Spalletti in panchina, tornando a disposizione per le ultime 3. Ma, su 4 gare giocate da titolare, solo nella prima ha fatto il centrocampista. Keita è partito dall’inizio in campionato 9 volte (più 1 presenza in corsa). Il regista, per il momento, è lui. Il centravanti, invece, non è Dzeko che solo in 6 gare ha avuto spazio dal primo minuto. E’ stato comunque sempre utilizzato, entrando in corsa, tranne 1 volta quando non è stato convocato per infortunio. Il suo minutaggio è diminuito con lo sbarco di Perotti che è stato titolare in 8 partite su 9, giocando anche quella in cui è andato in panchina.

ACQUISTI DECISIVI – Spalletti sa che la corsa al 2° posto è aperta e al tempo stesso complicata. Il Napoli non avrà Higuain per 4 giornate (salterà, se non avrà lo sconto di 1 turno, pure lo spareggio del 25 aprile). La Roma, in 12 giornate con il nuovo allenatore, ha però ridotto solo di 3 punti il distacco dalla squadra di Sarri. Che inizialmente era di 7 ed è aumentato fino a 12 punti. Nelle ultime 7 gare i giallorossi si sono nuovamente avvicinati, raccogliendo 19 punti contro gli 11 dei rivali (recuperati 8 punti, dunque, in un mese e mezzo) e salendo a meno 4. La serie positiva, 9 vittorie 1 pari, ha avuto inizio con il debutto di Zukanovic ed El Shaarawy, ai quali dopo 1 gara si è aggiunto pure Perotti. Il mercato invernale, stavolta, ha fatto la differenza, cancellando il flop del gennaio 2015, quando il club giallorosso acquistò Spolli, Ibarbo e Doumbia.

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