Roma, la ragion di mercato

Un mix di investimenti e prestiti per riportare in Champions la Roma. Questa è la base della ripartenza voluta da Guido Fienga e Gianluca Petrachi, che hanno effettuato l’ennesima rivoluzione tra le mura giallorosse. Gli errori commessi la passata sessione, quando c’era ancora Monchi, hanno gravato sul piano di rafforzamento della rosa che è stata consegnata a Fonseca solo lunedì sera con 27 giocatori di cui 10 nuovi. Filtra ottimismo da parte dal management giallorosso, convinto di aver fatto un buon lavoro dal punto di vista tecnico e da quello finanziario: 120 milioni spesi e 113 ricavati per cessioni e acquisti. La differenza con lo scorso anno la fa sopratutto la modalità con la quale sono stati presi i calciatori, ovvero in prestito i cosiddetti “senatori” e a titolo definitivo i giovani, le plusvalenze del futuro. Niente Pastore e Nzonzi dunque, per evitare di gravare sul prossimo bilancio. Smalling, Zappacosta, Kalinic e Mhkitaryan sono stati presi in prestito, giocatori di prospettiva sono stati invece acquistati dall’ex direttore sportivo del Torino. Pau Lopez, Spinazzola, Diawara, Veretout, Cetin e Mancini sono appunto gli investimenti futuribili in termini economici. Nel frattempo sembra essere pronta la lista Uefa dove i giocatori saranno 24 visto la provenienza di 3 di essi dal vivaio (Florenzi, Pellegrini e Cardinali) con Fuzato e Cetin prossimi all’esclusione mentre Antonucci e Riccardi dovrebbero essere nella lista B. A riportarlo Il Messaggero.

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