Roma, il primato figlio della rivoluzione: “Ora temiamo solo noi stessi”

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Repubblica.it (M.Pinci)In vetta da sola 700 giorni dopo l’ultima volta. La Roma è di nuovo davanti a tutti, al comando senza fastidiosi coinquilini a due anni (quasi) esatti di distanza. Ma se l’ultima volta era un passo d’addio al vertice, stavolta Garcia è lanciato dopo una falsa partenza: quattro vittorie di fila in campionato e 2 successi nei 2 scontri diretti di questo primo scorcio, contro Juve e Fiorentina. Il club ora ci crede davvero: “Temiamo solo noi stessi“.

UNA SQUADRA TIPO E GLI SCONTENTI CEDUTI Quando il gioco si fa duro, la Roma non sbaglia. Contro la Fiorentina al Franchi non aveva ancora segnato nessuno in campionato, alla Roma è bastata mezz’ora per farne due e assicurarsi la partita. Grazie a una straordinaria forza di gruppo: a Firenze tutti, anche Salah e Gervinho, si sono sfiancati in copertura, decidendo la partita sotto porta ma anche cancellando Bernardeschi e Blaszczykowski. Un’umiltà figlia del gruppo, nato grazie a cessioni “strategiche”: chi come Ljajic e Ibarbo non accettava serenamente la panchina ha salutato, liberando lo spogliatoio del peso di qualche muso lungo. Idem chi soffriva le pressioni ambientali come Doumbia o Destro. Si è ricostruito un clima di fiducia alimentato dal carisma di Dzeko, ma anche di campioni ritrovati come Castan e Maicon. In più, Garcia ha restituito certezze puntando su una squadra fissa o quasi per dieci undicesimi: Szczesny, Manolas, Digne, Florenzi, De Rossi, Pjanic, Nainggolan, Gervinho, Salah e ora di nuovo Dzeko. Da loro non si prescinde.

ADDIO POSSESSO, ARRIVANO I GOL – Insomma, una mezza rivoluzione rispetto allo scorso anno quando ogni gara rappresentava una rivoluzione. Ora la rivoluzione è di sistema: la Roma ha l’umiltà di contrastare le qualità dell’avversario, di rinunciare al possesso palla sterile che invece ne aveva condizionato l’ultimo anno: contro i viola ha lasciato il 72% della manovra a Sousa per sfruttare al contrario le ripartenze di Salah e Gervinho, che ora viaggiano alla media di un gol ogni 140 minuti, meglio di tanti centravanti. Ma con 12 marcatori diversi, è tutto l’attacco a far paura: 22 gol in 9 gare, uno ogni 37 minuti. Continuasse così, a fine campionato sarebbero 93 realizzazioni, un record o quasi per il club. Resta però qualche incertezza difensiva: la gara di Frosinone è ancora l’unica delle 12 giocate in cui i giallorossi non hanno subito reti, la difesa è solo l’ottava del campionato e ha incassato gli stessi gol di Udinese, Genoa e Frosinone.

BALDISSONI: “TEMIAMO SOLO NOI STESSI” – Ora la fiducia permea l’ambiente romanista, che solo 72 ore fa continuava a interrogarsi sui perché della rimonta di Leverkusen. “Temiamo solo noi stessi“, annuncia il dg Mauro Baldissoni a Radio Uno. “La Roma è attrezzata per vincere e quindi non ci nascondiamo – ammette – ma la differenza con la vittoria è molto ampia. Serve consapevolezza e fiducia, cose che si trovano vincendo partita per partita, cercando di mantenere un livello da protagonisti“. Ma anche lui sa che la Roma non corre da sola: “Credo che ci siano più squadre attrezzate per vincere, la Roma lo è, ma anche il Napoli, come la Juventus, l’Inter o la Fiorentina“. Baldissoni non nega qualche ruggine in passato con Garcia, né che il francese sia anche stato in discussione: “Lo siamo tutti quando facciamo questo lavoro, ma non è vero che il legame fosse agli sgoccioli: abbiamo un rapporto franco e diretto, alcune dichiarazioni di fine stagione non sono state fortunate ma glielo abbiamo detto in maniera chiara. E non scordiamo che Garcia ha fatto il record di punti, portando la Roma due volte al secondo posto. Ora ci aspettiamo di migliorare“. Ossia, di vincere. La sfida è stata lanciata.

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