Roma, Dzeko a Udine si gioca tutto: ma per lui tira aria di addio

real madrid-roma_dzeko1

Repubblica.it (M.Pinci) – A guardarsi indietro di sei mesi soltanto pare assurdo. Ma le prossime dieci partite potrebbero essere le ultime di Edin Dzeko con la maglia della Roma. Sentenza precoce? No, perché di sentenza non si tratta. Ma è qualcosa più di una percezione, che arriva dagli stati d’animo del bosniaco: scontento, intristito.

DZEKO TRA ADDIO E UDINE – Pochi gol, ora anche pochi minuti: il centravanti arrivato per rinverdire il mito del numero 9 anche a Roma, dove ne avevano dimenticato il significato dai tempi di Montella e Batistuta, sembra già al tramonto. Al punto che il suo agente ha iniziato a gettare l’amo, a fare domande e sondaggi in giro, in Europa, tra chi può permettersi i 5 milioni di stipendio del centravanti e i 15-16 milioni che serve versare alla Roma per evitarle una minusvalenza. Certo non ci pensava nessuno il 31 agosto quando con una testata Dzeko sembrava sovvertire l’ordine costituito della serie A, rovesciando la Juve e esaltando la Roma di Garcia. Ora Garcia non c’è più e la Juve è di nuovo in testa. Certo la Roma è tornata a vincere, ma curiosamente senza di lui, che delle ultime sette partite ufficiali ha giocato in media un tempo a partita, partendo quattro volte dalla panchina. Era arrivato per far dimenticare la delusione Destro, ma in campionato ha segnato meno di lui. Spalletti ha trovato un’identità proprio rinunciando ai suoi muscoli in favore di due “farfalle” come El Shaarawy e Perotti, arrivati da poco più di un mese ma che insieme hanno già segnato più di lui. Inevitabile iniziare a immaginarsi lontano, a queste condizioni. Curiosamente, però, nonostante queste premesse a Udine potrebbe anche toccare a lui: con Nainggolan quasi out (anche oggi s’è allenato a parte), l’allenatore potrebbe anche replicare lo schieramento di Madrid. In fondo, Spalletti lo sa bene: da qui alla fine, Dzeko farà di tutto per dimostrare di essere un calciatore diverso da quello dei suoi sette mesi romani. A prescindere dal futuro.

FLORENZI: “ARRABBIATO” PER MADRID” – Con Nainggolan ai box – potrebbe comunque essere convocato, anche se è complicato immaginarlo in campo – un ruolo centrale lo avrà Florenzi. Una delle ipotesi a cui lavora Spalletti infatti è affidare la corsia destra a Maicon per riportare il ragazzo di Vitinia nei tre di centrocampo con Pjanic, recuperato, e Keita. E’ lo stesso Florenzi in fondo a definirsi “un giocatore che riesce a dare il proprio contributo in qualsiasi ruolo giochi“. A Madrid ha esordito nel catino del Bernabeu con la fascia di capitano: “Una bella sensazione, ma davanti a me ci sono due mostri sacri che hanno dato la vita per questa fascia e per questa squadra. Spero continuino fin quando avranno la voglia e la forza“. L’augurio per se stesso, nel giorno in cui compie 25 anni, è non fermarsi: “Penso di aver fatto bene ma si può sempre migliorare, è quello che voglio fare fino alla fine della mia carriera“. Stesso discorso per la squadra: “Siamo arrabbiati per Madrid – ammette – e questa rabbia dobbiamo metterla a Udine. Certo che vincere partite come quella di martedì sarebbe stato come vincere 40 partite di campionato, ti poteva portare sulla strada più corta per diventare una grande. La strada più lunga passa da Udine“.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti