Pagine Romaniste (G. Rufino) – A te, che sei donna, madre, figlia della Lupa. A te, che sai essere forte anche quando la vita ti mette alla prova, che sai rialzarti dopo ogni caduta senza mai perdere la tua bellezza. A te, che porti il nome di una città eterna e il cuore di chi non ha mai smesso di amarti.
Auguri, Roma mia. Perché sei testarda, passionale, imprevedibile. Sei la gioia improvvisa e il dolore che lacera, sei la carezza dolce e la rabbia incontenibile. Sei quella che mi fa perdere la testa, che mi tiene sveglio la notte, che mi fa battere il cuore ogni volta che ti vedo, anche se ti conosco da sempre.
Ti guardo e vedo la tua storia, fatta di trionfi e ferite, di giorni di gloria e di notti difficili. Ma tu resti lì, fiera, bellissima, con quella luce che non si spegne mai. Perché tu non sei come le altre, tu sei unica. Tu sei la Roma.
E oggi, come ogni giorno, ti dico grazie. Perché mi hai insegnato a lottare, a soffrire, ad amare senza condizioni. Perché mi hai dato emozioni che nessun’altra potrà mai darmi. Perché ogni volta che cadi, trovi la forza di rialzarti, e io con te.
Buon 8 marzo, Roma mia. Buona festa a te, che sei l’unica mia donna, sei tu l’unica mio amor. E che ogni giorno ci insegni cosa significa tifare incondizionatamente.