Roma in cattedra, lezione di gol. Lazio in castigo, Pioli licenziato

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Il Corriere Della Sera (L.Valdiserri) – Il vescovo è cambiato, ma la chiesa è ancora al centro del villaggio e ci sarebbe l’intenzione di abbellirla, provando a raggiungere un secondo posto difficile ma non impossibile dopo la sconfitta del Napoli a Udine.

Spalletti «normalizza» il derby e lo fa vincere, con semplicità, alla Roma. È un 4-1 allargato nel finale (il risultato più giusto sarebbe stato un 3-1), che discende da una superiorità tecnica netta e dalle troppe assenze tra i biancocelesti. A Pioli mancavano De Vrij, Konko, Radu, Basta, Kishna e Milinkovic-Savic; l’inguardabile difesaPatric, Bisevac, Hoedt, Braafheid — era composta da quattro debuttanti che il derby non lo vedranno mai più. Così come è successo al tecnico, esonerato con questo curriculum: un pareggio e tre sconfitte nella stracittadina, 4 gol segnati e 10 subiti. La Lazio sarà da oggi in ritiro a Norcia agli ordini di Simone Inzaghi, che lascia la Primavera e eredita una squadra a 21 punti di distacco della Roma. I tifosi sono in rivolta e ieri ci sono stati scontri con la Polizia a Formello: il bilancio è di 15 ultrà fermati e un poliziotto ferito.

La partita si è messa subito bene per i giallorossi, che erano partiti con l’attacco leggero, cioè con Dzeko in panchina. Al 16’ si è vista tutta l’impreparazione della difesa laziale: Digne ha messo al centro un cross dalla trequarti e El Shaarawy si è trovato solo in mezzo alle statue del presepe. Gol di testa, non la specialità della casa, sesto centro in nove presenze. Guidata da un Nainggolan stratosferico, capace di pressare, recuperare palla e ripartire in continuazione, la Roma ha sfiorato più volte il raddoppio. Sfortunato il palo di Pjanic, sciagurato l’errore di Salah — ieri opaco — solo davanti a Marchetti. La Lazio, partita con una formazione completamente sbagliata, con Candreva e Felipe Anderson inesistenti in fase offensiva e non pervenuti in fase difensiva, ha più che altro difeso l’1-0, spaventata di lasciare il contropiede alla Roma.

Il 2-0 è arrivato per una bella intuizione dell’arbitro Banti, che ha concesso il vantaggio dopo un fallaccio grossolano di Hoedt su Nainggolan: Perotti ha colpito il palo e Dzeko messo in rete sul rimbalzo. Gol all’andata e gol al ritorno per il bosniaco. Il doppio svantaggio ha tolto le paure alla Lazio e la benda sugli occhi a Pioli, che ha tolto Matri e Candreva e inserito Klose e Balde Keita. Il primo è entrato nell’azione del 2-1 (aiutato da una sciagurata uscita di Szczesny), il secondo ha messo in crisi la fascia destra della Roma cambiando quasi da solo la partita. Prima del 2-1 la Lazio ha colpito un palo (Hoedt) e una traversa (deviazione di Szczesny su Parolo), approfittando dell’unico momento di sbandamento giallorosso, coinciso con l’uscita per infortunio dell’indispensabile Nainggolan. L’ennesimo errore di Bisevac è costato il corner da cui è nato il bel gol di Florenzi, capitano di giornata e ultima traccia di romanità con Totti e De Rossi in panchina. Ora la Roma può cercare il secondo posto e la Lazio provare a chiudere la stagione il prima possibile.

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