Il Messaggero (A. Angeloni) – Un difensore arriverà, è d’obbligo. José Mourinho è in difficoltà e lo sarà ancora di più a gennaio, quando perderà anche Ndicka per la Coppa d’Africa. Non sono bastate le assenze prolungate di Smalling, e chissà quando tornerà (rischia il taglio), e di Kumbulla che ha terminato solo ora il suo percorso di recupero, più i problemi sopraggiunti ultimamente a Mancini (pubalgia). Lo Special è stato chiaro alla vigilia della sfida con il Napoli sostenendo che “quello che vogliamo fare a gennaio non è quello che possiamo fare: vorrei un centrale top, di futuro”.

Ecco, ci sono delle esigenze tecniche più a lungo termine, le necessità finanziarie e le soluzioni del momento, le occasioni. Bonucci è una di queste. La Roma non ha grossi margini di spesa ed ecco perché Leo diventa un calciatore su cui la società sta ragionando da una decina di giorni. Bonucci divide pure la tifoseria per il suo “passato da juventino” e perché “è vecchio”. Molti tifosi lo accoglierebbero, altri un po’ meno. Leo, che è di Viterbo, ha interesse a raggiungere Roma, a Berlino non si trova bene e poi l’Italia sarebbe per lui un’opportunità per salire sul treno che lo riporterebbe in Germania per giocarsi il suo ultimo Europeo con la Nazionale.

Ora c’è il problema dell’ingaggio: va da sé che il cartellino di Leo non avrebbe un costo, ci sarebbe da pagare solo lo stipendio (circa due milioni): con la Juve non ha più rapporti economici, avendo incassato una buonuscita. Quindi sarebbe un acquisto a costo relativamente basso, calcolando i sei mesi, siamo intorno ai 2,2,5 lordi. Si è discusso sulla durata: la Roma propone sei mesi, senza vincoli né opzioni. E a lui va bene, vuole giocarsi la sua chance senza vincoli.