La Gazzetta dello Sport – Roma, l’inferno è alle spalle

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La immaginavano diver­sa, questa partita. O forse no, perché Rudi Garcia l’aveva spie­gato bene alla squadra che l’obiettivo era limitare i danni. E allora c’è da mettersi nei panni di Mattia Destro e Manuel Itur­be, con la Roma che Neuer lo puntava solo col binocolo, pal­loni giocabili pochi, voglia di scoprirsi ancora meno. Risulta­to? Zero. Zero gol, ancora. Ma un lato positivo c’è: il Bayern, la Roma non lo affronterà più, e la qualificazione è ancora a porta­ ta di mano. E dopo la batosta di Napoli, la Juve è ancora a tre punti, non a dieci. Anche se quello zero comincia a diventa­ re un numero familiare, per la Roma. Per la terza volta nelle ultime quattro partite la squa­ dra di Garcia non riesce a se­ gnare neppure una rete. A Mo­ naco ci è andata vicina solo nel finale, quando Iturbe aveva già lasciato il campo e Destro aveva da un pezzo spazientito gli oltre 3 mila tifosi giallorossi arrivati all’Allianz Arena.

Occasioni mancate – Rumoreg­giava il settore ospiti, perché da Destro si augurava un altro impatto sulla Champions. Pri­mi minuti europei, fin qui solo panchine: eccola, l’occasione importante, contro un avversa­ rio di grido. Destro non ha con­ vinto. Non perché non sia arri­ vato al tiro, ma perché in diver­se occasioni ha mancato quella protezione del pallone che avrebbe fatto respirare la dife­sa giallorossa. Tanto che qual­ che compagno ha pure allarga­to le braccia, per l’ennesimo pallone riconquistato facil­mente dal Bayern. Protezione che invece ha provato a dare Iturbe: l’argentino si è speso in lavoro di copertura, giocando in un ruolo inedito, in una por­zione di campo inedita. Ha avuto la chance per segnare, subito dopo il raddoppio del Bayern. Fallita.

Emergenza Torino –  Ora sarà fondamentale resettare tutto, buttare via tutte le tossine ne­gative e mettersi alle spalle questo brutto momento. Anche perché contro il Torino, dome­nica sera, sarà fondamentale vincere. Per restare nella scia e non affondare in un fuoco di polemiche lungo quasi due set­timane, fino alla successiva sfi­da di Bergamo, con l’Atalanta, il 22 novembre. Contro la squadra di Ventura, però, Garcia dovrà fare ancora una volta i conti con gli infortuni. Florenzi non ci sarà sicuro (distorsione alla caviglia destra), quasi sicu­ramente neanche Keita (pro­blema al flessore della coscia destra), da verificare anche Holebas (botta al costato), ieri costretto ad uscire dopo solo 45’. Considerando anche le de­fezioni di Castan, Astori e Mai­con, non certo una situazione di benessere. Potrebbe esserci Strootman, ma solo per la pan­china e per fargli riassaporare l’atmosfera delle gare vere. «Kevin sta lavorando bene, ma dobbiamo vedere quando co­mincerà a caricare sui contrasti per capire quando potremo davvero riaverlo», dice alla fine Garcia. Che con il Torino vuole tornare a sorridere.

La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese/D. Stoppini

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