Rocchi-Roma, sbagliare è umano perseverare diventa diabolico

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Il Messaggero (R.Avantaggiato) – Tredici mesi e mezzo dopo, punto e capo. Gianluca Rocchi “rompe”di nuovo con la Roma, perché dopo il disastro di Juventus-Roma dello scorso campionato, ecco la somma di errori in Bologna-Roma, gara partita male e finita in un mare (è proprio il caso di dire…) di polemiche. Campo impraticabile, gol annullati ingiustamente, rigori negati, rigori concessi con parecchi dubbi e cartellini mancanti: di tutto un po’ al Dall’Ara, che sabato pomeriggio andava chiuso per pioggia e che Rocchi, invece, ha voluto tenere aperto; forzando la Dea Bendata, che gli si è poi evidentemente rivoltata contro sapendo, forse, che per Rocchi è arrivato il momento di pensare ad un futuro diverso da quello arbitrale, visto il declino delle sue performance italiane.

Colpa della sua mai troppo convincente vena arbitrale, ma anche della coppia di designatori di serie A (è bene ricordare che Messina non è mai solo…) che ha avuto la “brillante” idea di riproporre il direttore di gara toscano in una gara il cui elevato grado di rischio (che a Bologna sarebbe piovuto tanto lo si sapeva da giorni) era comprensibile, anche se non da tutti. C’è da chiedersi perché, se c’era veramente la necessità di riabbinare Rocchi alla Roma (la squadra che più di altre l’arbitro ha diretto in carriera, 34 volte) non sia stata scelta una gara casalinga. A Nicchi, andrebbe poi fatta anche un’altra domanda: perché, oltre a chiedere punizioni dure (con pesanti conseguenze economiche) alle società dilettanti, i soldi non vengono (ri)chiesti anche agli arbitri che sbagliano?

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