Rivoluzione Roma, ecco chi comanda

La rivoluzione era già effettiva ma ora ha i crismi dell’ufficialità. Mauro Baldissoni è fuori dalla Roma, almeno in termini operativi pur conservando la formale qualifica di vicepresidente e la responsabilità del progetto stadio. Guido Fienga, Ceo scelto a marzo da Pallotta, ha comunicato ai dipendenti tutte le novità gestionali e ne renderà contro anche domani ai piccoli azionisti nell’assemblea per l’aumento di capitale. Fienga ha diviso in cinque parti l’amministrazione della società affidandola ad altrettanti dirigenti: Gianluca Petrachi è il direttore sportivo, Manolo Zubiria è il responsabile dell’area sportiva in senso logistico-organizzativo, Francesco Calvo è il direttore commerciale e marketing con un ruolo politico, Paul Rogers è l’uomo che gestisce le strategie di comunicazione soprattutto nell’ottica del rafforzamento del brand, mentre Giorgio Francia è il responsabile finanziario. Ciascuno dei cinque dirigenti, facendo capo a Fienga, avrà un nutrito staff a disposizione. Dall’enorme cambiamento escono rafforzate le posizioni di Zubiria e Calvo. Salgono le quotazioni anche di Rogers, il suo lavoro sui profili social è stato molto proficuo, il cosiddetto engagement ha raggiunto livelli molto gratificanti. Fienga per compiere questa svolta aziendale ha avuto carta bianca da Pallotta: è stato smantellato pezzo per pezzo l’organigramma precedente. E Baldini? Naturalmente continua a muoversi come consigliere del presidente. Negli ultimi giorni è stato interpellato per maggiori informazioni su Jack Rodwell. Da sottolineare che è stato lo stesso Baldini a chiedere di non occuparsi delle vicende della società, se non in casi sporadici. Il suo ruolo quindi appare meno invadente di prima, è più un notaio che un architetto. Decide senza incidere. Lo riporta il quotidiano Corriere dello Sport. 

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