Riecco Dzeko ma mezz’ora non basta: una prestazione opaca

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Dov’eravamo rimasti? A Edin Dzeko centravanti della Roma. Ma per tornare ad esserlo la strada è stata tortuosa, costellata di litigi, prove di cessione, esclusioni, chiarimenti e una panchina in avvio di partita. Poi, al minuto 17 della ripresa, Edin Dzeko è entrato in campo, provando a riprendersi in mezz’ora tutto o quasi. Non la fascia, ad esempio, migrata dal braccio di Cristante, capitano di giornata, a quella di Mancini. Non la condizione, visto che il numero nove è apparso l’ombra del giocatore che tutti conoscono.

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E Fonseca alla fine ne approfitta per ribadire il suo comando. “Dzeko era pronto, non ha giocato per una mia scelta. Mayoral invece sta bene e anche stavolta ha lavorato per la squadra“. Ora tocca a Dzeko togliersi di dosso la scimmia della sconfitta.

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Adesso non è più tempo per le favole. Sarebbe stato letterario che il capitano ribelle, perduta la fascia, fosse tornato con un gol, ma la realtà racconta che il calcio ha bisogno di testa e gambe per restare a galla, soprattutto per un giocatore che il prossimo mese compirà 35 anni. Sarà per questo che Fonseca parla di Dzeko in modo asettico. “È un calciatore come gli altri. Deve lavorare, come sta facendo, e dopo la decisione toccherà a me. Fare coppia con Borja Mayoral? La squadra non ha avuto necessità di giocare con tutti e due assieme. Per noi farlo sarebbe un po’ strano. La Roma non è ancora preparata per giocare così, se non per qualche minuto“.

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