Ride. La risposta di re Dzeko

Corriere dello Sport (R.Maida) – Ma guarda come ride Dzeko. Aveva qualcosa da farsi perdonare. O semplicemente voleva dimostrare di non essere scontento. Uno, due. E ciao ai dibattiti, alle supposizioni, alle paure. Un gol di testa, che per lui non è così usuale a dispetto dell’altezza, e uno di piede, bruciando sul tempo il povero Heurtaux. Se dopo la partita con l’Atletico sembrava preoccupato per i pochi palloni giocabili, contro il Verona si è divertito riprendendo il passo abituale: con 19 gol in Serie A nel 2017, e 3 nelle prime 3 partite del nuovo campionato, sta difendendo il trono virtuale di cannoniere più redditizio dell’anno solare. Pensate, ha tirato 10 volte in porta. Non gli era mai capitato da quando gioca nella Roma. Anche questa è una risposta. La cercava lui, da centravanti, la volevano i tifosi, che non hanno dimenticato il giocatore dello scorso anno e la chiedeva Di Francesco, che si era sentito chiamato in causa dalle critiche successive alla Champions.

FELICITA’ – Avrebbe potuto segnare anche di più, specialmente sullo 0-0 quando aveva generato e poi dissipato almeno due occasioni nell’area del Verona. Ma ci si può accontentare quando i numeri raccontano di 21 reti nelle ultime 20 partite casalinghe. Con la doppietta di ieri, ha celebrato a dovere il premio di miglior realizzatore della Serie A che gli aveva consegnato prima dell’inizio della partita l’ex romanista Damiano Tommasi in qualità di rappresentante dell’Assocalciatori. Si può dire che è tornato Dzeko? Lui ghigna : «Dzeko non se ne era mai andato. E resterà qui a lungo. Sono contento, vittoria importante, la Roma cresce. Tutto a posto».

CHIARIMENTONon esiste una frattura con Di Francesco, al di là del botta e risposta mediatico degli ultimi giorni: «A volte qualche polemica in più può persino far bene. Ma io non avevo criticato l’allenatore. Abbiamo un bellissimo rapporto, non è successo niente tra noi, anzi parliamo tutti i giorni per cercare di far crescere la squadra. Sappiamo bene che serve del tempo per assimilare il nuovo sistema di gioco. L’importante sarà continuare su questa strada». La condizione atletica sembra in progresso: «Sì, è così. Più si gioca e meglio andrà. In questo caso i giocatori freschi inseriti dall’allenatore ci hanno dato una mano». Confronti con il passato? «Io non ne faccio, semplicemente perché non ha senso. A noi interessa solo guardare avanti». Verso la porta avversaria.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti