Rialzati, Roma anche la storia dice che si può

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La Gazzetta dello Sport – In principio, limitando il racconto dal secondo scudetto ad oggi, ci fu la vittoria di Pisa del 1983 dopo il k.o. interno contro la Juve. La sconfitta con i bianconeri poteva tagliare le gambe a Falcao e compagni, ma il turno successivo, vincendo 1-2 a Pisa, la Roma riprese la marcia. Segnarono proprio il brasiliano e Di Bartolomei, due degli uomini simbolo di quella cavalcata.

Più o meno, è quello che Garcia si aspetta adesso: dovranno essere i senatori, i giocatori più rappresentativi, a indicare la strada. Lo dice la loro carriera, lo dice la storia. L’Europa non ha mai portato granché bene alla Roma: nel 1996 un’altra notte che ogni romanista ricorda, quella della vittoria che vittoria non è stata contro lo Slavia Praga nei quarti di Coppa Uefa. La squadra di Mazzone veniva dal 2-0 subìto all’andata. Al ritorno, in un Olimpico strapieno, era a un passo dalla grande impresa, visto che aveva rimontato coi gol di Moriero e Giannini, ma poi all’8’ del secondo supplementare, Vavra spense i sogni di gloria. Finì in lacrime, ma la Roma reagì e nel successivo turno di campionato vinse 2-1 col Piacenza. Ben altro sapore, invece, ebbe nel 2001 la vittoria contro l’Udinese successiva al pareggio casalingo col Perugia che, con la gente che fischiava, costrinse Francesco Totti a riprendere i tifosi ricordando a tutti che la Roma era ancora prima.

DA ROONEY A PEP – Il momento difficile fu messo subito alle spalle, cosa che la Roma riuscì a fare anche in quella che è stata la peggiore sconfitta degli ultimi 10 anni. Aprile 2007, quarti di Champions, la Roma va all’Old Trafford forte del 2-1 dell’andata, ma il Manchester ha altri programmi e demolisce i giallorossi con 7 gol.

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