Quel sorriso di Schick vale come una promessa

Schick finalmente si è sbloccato. Gli serviva un gol specie dopo aver fatto quella figuraccia con Dzeko, pochi giorni fa all’Olimpico contro il Genoa, per recuperare uno straccio di credibilità agli occhi di tutti. Schick non è una pippa e non è neppure un fuoriclasse adesso perché ha segnato alla Spal, primo gol in campionato alla trentaquattresima giornata. Come riporta Il Messaggero, Patrik è semplicemente un ragazzo che aveva bisogno di tornare a divertirsi, di buttare nel cestino tutte le cose brutte che gli hanno fatto compagnia da quel giorno in cui gli dissero che aveva il cuore un po’ matto. Si portava sulle spalle anche uno zaino pesante 42 milioni di euro. Facilissimo, invece, è stato perdere il sorriso, amplificare lo scetticismo dei suoi detrattori, maledire lui e chi l’aveva portato alla Roma. Ecco perché la rete di Ferrara sembra, o potrebbe essere, tanta roba. Una promessa per il futuro, chissà. «Ho festeggiato con tutti i miei compagni, anche quelli della panchina, perché tutti mi sono stati vicini. Sul tiro di Nainggolan avrei voluto toccare il pallone, ma non ci sono riuscito: il gol è di Radja».

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