Quartiere Alberone, piantato nella storica piazza un leccio secolare grazie a Totti e Proietti

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ILMESSAGGERO.IT – Che gioia, che festa e quanta emozione. L’Alberone, alle otto e mezzo di ieri sera – la gente affacciata alle finestre, una coppia di anziani che si abbracciavano, un ragazzino che strillava «Forza Roma!» – ha ritrovato l’emblema di una vita.
Un leccio secolare, età 150 anni, altezza otto metri, circonferenza del tronco uno e sessanta, è stato piantato sulla piazza che dà nome al quartiere al posto di quello fatto a pezzi dal maltempo (e da un parassita) lo scorso 7 novembre.

La gente della zona, senza l’albero, non poteva proprio resistere: «È il nostro simbolo, è il posto dove ci diamo appuntamento, è la vita di qui – ha detto un cittadino mentre una squadra di operai sistemava il tronco – L’Alberone, per noi, è una “casa” e vorremo bene a quello nuovo come ne volevano al vecchio».
Decine di persone e di automobilisti, telefonini alla mano, si sono fermati lungo l’Appia Nuova per vedere, per riprendere la scena senza sosta, per capirne i dettagli, perché una serata così non capita tutti giorni. È sembrato di rivivere la cerimonia che entusiasmò il quartiere il 13 settembre del 1986: l’albero – allora era una quercia – era venuto giù di botto e i cittadini erano disperati per la perdita del “patriarca”. Una straordinaria mobilitazione, insieme a una campagna sostenuta per settimane dal Messaggero, riportò le cose a posto. Fu scelto un leccio, quello venuto giù una decina di giorni fa, e centinaia di residenti si ritrovarono sulla piazza per accoglierlo. Proprio come ieri (…).

IL CAPITANO
Domani, Festa nazionale dell’Albero, la gente si ritroverà di nuovo sulla piazza attorno al nuovo leccio. È possibile che si faccia vedere qualche pezzo da novanta dal Campidoglio e dal Municipio dell’Appio. Ma le visite più attese – ieri sera ne parlavano tutti – sono quelle di Francesco Totti e di Gigi Proietti. Forse di mattina, forse nel primo pomeriggio, forse insieme, forse no. «Se abbiamo di nuovo un albero – dicevano le donne che hanno assistito alla scena – lo dobbiamo a loro due, a Striscia la Notizia e al Messaggero. Grazie a tutti: senza l’Alberone qui non si campa».

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