Primo ko, Mourinho ottimista: “Domani è un altro giorno”

La Repubblica (F. Ferrazza) – Una novità che aspettava, sperando arrivasse il più tardi possibile, ma che adesso dovrà gestire. La sconfitta sulla panchina della Roma arrivata a Verona, è per Mourinho un nemico che ha già stritolato tanti suoi predecessori e con la quale, per la prima volta dopo sette gare ufficiali, dovrà convivere. Più che arrabbiato, il tecnico è apparso sorpreso, un po’ stordito, per degli errori visti che magari non immaginava venissero infilati tutti insieme dai suoi.

Ma il giorno di riposo assicurato nonostante la sconfitta, e concesso ieri ai suoi calciatori, conferma il pensiero del portoghese: la squadra si è impegnata, ma è stanca e, in questo caso, anche vittima delle sue paure. Nessuna necessità punitiva, quindi, inutile stressare troppo un gruppo che sta seguendo il tecnico, ma che è immerso in un processo di trasformazione che richiede tempo.

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Giovedì l’Udinese, domenica il derby: il calendario da una parte corre in soccorso alla Roma, consentendole di recuperare subito i punti persi a Verona, dall’altra rischia di pesare ancora di più sui muscoli di giocatori chiamati a scendere in campo ogni tre-quattro giorni. “Domani è un altro giorno”, ha scritto su Instagram Mou, mandando un messaggio distensivo allo spogliatoio e all’ambiente, consapevole di come troppo spesso negli anni la Roma sia stata incapace di reagire ai momenti “no”, risucchiata da paure e scarsa autostima.

Quasi tremila i commenti sotto al post dello Special One, con i tifosi aggrappati all’allenatore, visto come l’unico in grado di poter cambiare le cose, la mentalità e lo spirito di reazione. Gode di un credito pazzesco José, preoccupato non tanto per l’impegno dei suoi, quanto per le alternative da mandare in campo a rotazione per far riposare i titolari, visto che più volte ha sottolineato le mancanze in panchina.

Non mi piace uno spogliatoio che non sente la sconfitta. Abbiamo sbagliato per emozione, perché volevamo segnare. Ovviamente quando torniamo ad allenarci voglio subito sorrisi, voglio gente positiva. Ma dopo una sconfitta mi piace uno spogliatoio triste”. Nelle parole di Mou dette nel dopo partita, il senso del peso che deve avere la sconfitta, peso schiacciante da trasformare in energia e reazione positiva. La vera sfida a cui questa Roma è chiamata.

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