Piqué risponde a Mourinho: “Non c’è bisogno di dire nulla, la verità è che noi eravamo di gran lunga superiori”

In un’intervista rilasciata ai microfoni di RAC1, l’attuale presidente della Kings League, ed ex difensore del Barcellona, Gerard Piqué, ha parlato dello scandalo che ha colpito la sua ex squadra: Caso Negreira? Non ne sapevo nulla. Questa domanda è più per l’allenatore e lo staff tecnico. I giocatori conoscono già gli arbitri, gli allenatori che vengono da fuori potrebbero aver bisogno di aiuto. Non so se il suo lavoro era quello di essere un aiutante. Noi comunque eravamo fuori da questa cosa, non ne sapevamo nulla. Non ho mai incontrato né lui, né il figlio. Non credo che il Barcellona abbia comprato gli arbitri, ci metterei la mano nel fuoco. Il club gli ha pagato uno stipendio anziché fare qualcosa di nascosto, non ha senso. Sono le solite cospirazioni contro di noi, ci siamo abituati”.

L’ex blaugrana risponde, a distanza di anni, anche all’allenatore della Roma, José Mourinho, protagonista della famosa affermazione ai tempi del Real Madrid: “Se dico quello che penso e quello che sento, la mia carriera finisce oggi. E poiché non posso dire quello che sento, lascio solo una domanda e spero un giorno di ottenere la risposta: perché?”. Il difensore risponde così: “Non c’è bisogno di dire nulla. Per loro controllavamo le partite, i campionati, le coppe. La verità è che noi eravamo di gran lunga superiori, non dipendevamo dall’arbitro nel bene e nel male. In quegli anni vivevamo un periodo d’oro. È un caso che la Procura sta esaminando e deve essere studiato”.

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