Pioli ritrova il suo vecchio Milan. Qualità e ritmo inchiodano la Roma

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Il Milan batte la Roma all’Olimpico e dà un calcio a ogni sospetto di crisi dopo la doppia sconfitta contro Spezia e Inter. Il vantaggio dei rossoneri sulla Roma, quinta, è adesso di 8 punti, che sono quasi 9 per lo scontro diretto favorevole. Soprattutto nel primo tempo i rossoneri hanno giocato una gara ad alto ritmo e con tanta qualità, costringendo la Roma a una difesa spesso affannosa. I giallorossi sono andati un po’ meglio nella ripresa, ma hanno fallito per l’ennesima volta un big match: Fonseca ha portato a casa 3 punti su 24 disponibili contro Juve (due volte), Milan (due volte), Inter, Atalanta, Lazio e Napoli. Un attestato di mediocrità.

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Dal punto di vista tattico, però, Pioli l’ha dominata attraverso un pressing forsennato ma lucido. Nel primo tempo il Milan potrebbe fare gol in tutti i modi. Succede invece che il meritato vantaggio arrivi per la segnalazione del Var (Irrati) di un pestone di Fazio a Calabria proprio sulla riga dell’area di rigore. È il penalty numero 15 in campionato, fallo inutile ma chiaro, che Guida non vede (come molto altro) e fischia quasi due minuti dopo, facendo infuriare Fonseca. Il portoghese aveva visto prima annullare un gol di Mkhitaryan per precedente fallo di Mancini e poi spegnere il Var su un recupero disperato di Tomori su Veretout, che ai romanisti ha ricordato l’intervento di Freuler in Atalanta-Real Madrid.

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Anche se spesso subissata di colpi come un pugile all’angolo, pure la Roma ha avuto le sue occasioni, come ad esempio un tiro di Pellegrini a colpo sicuro salvato a corpo morto dal bravo Tomori. Fonseca è stato costretto a tenere molto bassa la linea difensiva, sempre a 5 e, dopo una mezzora di bombardamento, ha arretrato Pellegrini a centrocampo in un 5-3-2. Il Milan non poteva continuare a quel ritmo e la Roma è stata brava a rientrare in partita, appena iniziata la ripresa, con il decimo gol in campionato di Veretout, servito da Spinazzola.

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Poteva essere la svolta, ma è proprio lì che si è vista la forza mentale del Milan. Una percussione di Rebic, che ha lasciato sul posto Mancini, ha riportato subito avanti i rossoneri. La Roma ha chiesto un rigore per un contatto tra Mkhitaryan e Theo, Guida ha chiuso gli occhi su un fallo in area di Karsdorp su Leao. Il risultato non si è più mosso, ma è stato quello giusto.

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