Pecchia: “La partita contro la Roma è stimolante per tutti noi, ce la giocheremo. Il nostro obiettivo è la salvezza” – VIDEO

Fabio Pecchia, tecnico del Verona, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Roma. Queste le sue parole:

Che effetto ti fa pensare all’Olimpico e alla Roma?
E’ sempre una partita, una gara contro una squadra forte e basta. E’ bello, stimolante per tutti noi, andiamo lì e ci giochiamo la partita.

Prevedi turnover da parte della Roma?
Cambia poco, ha una rosa talmente competitiva che il turnover non cambia le cose. L’idea di quella squadra non cambia, quindi pretenderò dai miei una partita di grande personalità.

Settimana difficile la tua, è più difficile l’aspetto fisico o psicologico?
Dal punto di vista fisico stiamo bene, a parte Fares che dovrà fermarsi. Dal punto di vista mentale sono 10 mesi che ci lavoriamo, su questo sono agevolato. L’anno scorso il campionato è stato giocato per vincere, quest’anno l’obiettivo è diverso.

Come si concentra il lavoro?
Io ho chiaro l’obiettivo, non so voi. L’obiettivo è la salvezza, in un campionato lungo dove si rischia di prendere anche le imbarcate. La salvezza passa per un processo lungo, ma procedendo a piccoli passi.

Ci posso essere anche dei cambi nel Verona come Caracciolo e Fossati?
Al di là dei cambi, io vedo una squadra in crescita, anche gli stessi Fossati e Caracciolo e sono convinto che chiunque vada in campo darà il massimo. Mi sembra di vedere il film dello scorso anno. Dobbiamo ragionare da squadra, con personalità: questo ci permette di fare grandi cose, al di là degli uomini e degli schemi. Con la Fiorentina non abbiamo giocato e non voglio difendere nessuno. Sembra facile sparare a zero sul Verona, dopo la partita vergognosa di domenica, ma la vergogna è una parola che si utilizza quando qualcuno fa qualcosa di brutto, quando uno ruba si deve vergognare, non quando si lavora.

Dopo la Fiorentina, che risposta hai avuto dai ragazzi?
La forza che ho è che ho vissuto in città dove la pressione si toccava per quanto era pesante. Quello che vivo qui riesco a gestirlo. La mia squadra, che è giovane, ha bisogno di altro. La forza che ho alle spalle è figlia soprattutto dalla passata stagione, dove nonostante le forti critiche abbiamo raggiunto l’obiettivo. Il mio tempo lo impiego per far crescere la squadra e per raggiungere l’obiettivo, non ho bisogno di consenso. Io vedo la mia squadra lavorare e li difenderò sempre a spada tratta. Dopo una partita così non serve attaccarli. Noi siamo in linea con i programmi che ci eravamo prefissati, abbiamo perso con due squadra migliori di noi e abbiamo pareggiato a Crotone. Sono sicuro che alla fine raggiungeremo l’obiettivo seguendo questa linea.

Se tu fossi stato un giornalista cosa avresti scritto dopo la Fiorentina?
Ma quali sono i criteri per dire che siamo scarsi e inadeguati? Dopo Napoli, dove ci hanno detto che ci eravamo snaturati, si dimenticano che il Napoli lo scorso anno ha fatto 100 gol. Quelli che sono delusi dal pareggio con il crotone mi inorgogliscono perché vuol dire che si aspettano tanto da me. Se i risultati sono questi, e veniamo giudicati per questo, noi siamo andati in Serie A due mesi fa. Qualche squadra che competeva con noi lo scorso anno sta ancora giocando in Serie B. La mia squadra non la tocca nessuno. Il mio obiettivo è vincere, nn essere sul carro dei vincitori. L’obiettivo è la salvezza, non voglio il consenso. Archiviare questa partita dicendo che si è sbagliato tutto è troppo semplicistico. La settimana pre Fiorentina non c’era pressione sulla squadra, poi arriva questa prestazione che è sconcertante. E’ vero, sono d’accordo. Abbiamo perso non per il clima intorno alla squadra, la responsabilità è mia che non ho preparato la squadra nel modo giusto, anche se abbiamo corso come la Fiorentina. Se avessimo perso 2 a 1, per voi cambiava qualcosa, ma a me non cambiava nulla, perché sempre una sconfitta era. Brutta partita? Si, vero, tutto male, abbiamo perso per colpa nostra e non per colpa di qualcun’altro.

Che passi in avanti si stanno facendo sull’identità di gioco, che lo scorso anno era ben definita?
Ci sono state diverse difficoltà, e ora siamo in fase di costruzione. Noi continueremo a fare il nostro gioco, ma in questa fase ancora non si vede, ma ci stiamo lavorando su. Il cammino è lungo, anche se in questo momento tutto sembra nero. Il mio compito è dare identità.

In questa prospettiva, le tue scelte, sia tattiche che tecniche, le hai mai messe in discussione?
Sembra ci siano delle lacune, come sul pressing o sui calci piazzati. sembra una squadra ibrida, che non difende ma non attacca. Noi abbiamo una giusta mentalità, che ci ha permesso ad esempio di ribaltare patite che oramai erano perse. Io ho visto quello che avete scritto su Fares e questo mi dispiace molto, domenica ha lottato e ha giocato bene. Io sicuramente avrei potuto fare meglio su alcune scelte e devo lavorarci su.

Rebus portiere?
No, assolutamente no. Nicolas è il nostro portiere, e in ogni rimessa dal fondo si crea un clima di tensione quando giochiamo in casa che penalizza lui e la squadra. Non c’è alcun tipo di rebus.

Questa squadra merita fiducia?
Io non la chiedo. Sento la fiducia della società.

3 partite in 9 giorni. Hai in mente qualche cambio di formazione?
Pensiamo partita per partita. Abbiamo sempre gestito così anche lo scorso anno. Vedremo quello che succede.

Ti ha ferito più quello che hai letto dopo la fiorentina o la prestazione che hai visto?
Ciò che sucede fuori non mi ferisce perché vedo il lavoro dei miei giocatori buttato dalla finestra, mentre dovrebbero valorizzare questo lavoro che è di grande qualità. Il calcio è fatto anche di sensazioni, e in questo momento sembra che la squadra sia poco cattiva in determinati momenti. Abbiamo incontrato squadre più cattive, come il Napoli o la Fiorentina.

Forse c’è poca determinazione, è così?
Mi fa piacere questa osservazione, perché per vincere le partite serve la determinazione per qualsiasi obiettivo si voglia raggiungere. Ma la determinazione è in tutto, anche nel dribbling. Contro la Fiorentina determinazione non c’è stata, ma non vuol dire che non ci sia in tutta la squadra o nell’allenatore. Non siamo in Serie A per grazia divina. Noi da questi errori dobbiamo crescere.

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