Parola di Abraham

Il Messaggero (A. Angeloni) – Quel velo di tristezza e quelle ombre che lo stavano inseguendo, Tammy le ha lasciate andare. Come si fosse liberato di un peso, che gli mordeva le gambe, che gli ingombrava la testa, togliendogli il sorriso.

L’Abraham dei primi mesi di questa sua seconda stagione italiana, aveva portato a chiederci: ma quello vero è questo o quello dell’anno scorso, che ha chiuso la stagione con 27 reti? Ma ha ancora voglia di restare qui, nel posto che ha scelto per sentirsi di nuovo protagonista dopo la brutta esperienza nel Chelsea di Thomas Tuchel? Lo scorso anno, qua… chissà, a un secondo trofeo. E per sognare non è mai troppo tardi, perché questa stagione può dire ancora molto, e può scrivere un pezzo di quella successiva, per lui e per la squadra.

La svolta in Roma-Bologna, prima partita dell’anno dopo la lunga sosta mondiale, la squadra di Mourinho sta vincendo e all’ultimo secondo della sfida dell’Olimpico, Tammy salta e con la testa-nuca, devia una palla colpita da Ferguson sopra la traversa evitando un gol fatto, che avrebbe condannato e immalinconito la Roma.

Tutti hanno esultato come se la rete l’avesse realizzata proprio l’inglese, quella infatti è stata la sensazione. Da li è cominciata la sua risalita: rete a San Siro con il Milan, poi due assist con la Fiorentina e infine il bel gol a La Spezia domenica scorsa. Una serie di segnali: il 2023 è ricominciato sotto una stella nuova.

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