Il pallone lo porto io

Corriere Dello Sport (R.Maida) – E ’ fisiologico: sarà un anno più bello. Kevin Strootman lo ha preparato a puntino firmando il rinnovo del contratto con la Roma fino al 2022. E poco importa, dal suo punto di vista, che sia stata fissata una clausola rescissoria: a 45 milioni è quasi dichiararlo incedibile. E poi, anche se arrivasse il compratore infervorato, servirebbe comunque il suo ok al trasferimento.

FEDELTA’ – No, invece: Strootman resterà alla Roma per almeno un’altra stagione. L’ha detto ai dirigenti, l’ha detto in televisione, l’ha promesso ai tifosi. «Giocherò ancora qui perché voglio vincere qui». C’entra il piacere di indossare questa maglia e di vivere in questa città, come dimostra l’esultanza rabbiosa al gol di Perotti in Roma-Genoa, ma c’entra soprattutto un irrestibile afflato di riconoscenza verso un club che l’ha sostenuto nei due anni e mezzo peggiori della vita, riempiti solo dai cigolii del ginocchio e dai dolori generati da interventi e riabilitazione.

FISICO – Sì, invece: la prossima stagione, con uno stipendio ritoccato verso l’alto, sarà persino migliore dell’ultima, quando ha superato le sue stesse aspettative. «Ho giocato anche quando non stavo bene, mi è stata data fiducia» ha raccontato Strootman nel suo italiano sempre più sciolto che non ha perso quell’accento fiammingo che ne svela le origini. Sarà migliore perché, come ha spiegato lo staff medico della Roma, era già previsto così: risolto il problema clinico, un legamento crociato instabile, andava recuperato tutto il resto che compone la macchina perfetta di un calciatore professionista. Atletizzazione, resistenza, brillantezza, ritmo partita, tranquillità psicologica.

INSOSTITUIBILE – Sotto questo aspetto, nonostante la lieve flessione capitata nel momento cruciale della stagione, Strootman ha dato garanzie tali da meritare la (ri)chiamata della nazionale olandese, dove si trova anche in queste ore: 45 presenze, per un totale di 3.827 minuti, e 6 gol, «con il ricordo più bello di aver segnato in un derby», sono il chiaro sintomo di un patrimonio ritrovato. Figurarsi se la Roma vuole prosciugare gli effetti dell’ascesa proprio adesso. Certo, ci sono sempre 45 milioni di tentazioni in ballo. Ma Strootman giura che non gli interessino: una sentenza a muso duro, il suo.

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