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Feliziani (resp. biglietteria Roma): “Il Carnet? Aspetteremo comunque il Cda”

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Carlo Feliziani, responsabile della biglietteria della Roma, in un’intervista a PagineRomaniste.com, espone la posizione della società sulla situazione del carnet. Ecco le sue dichiarazioni: “La determinazione è già affare concreto, pertanto la questione rappresenta già un dato di fatto. Il comunicato è uscito ieri sera, tuttavia aspetteremo gli esiti del CDA del prossimo 27 settembre perchè qualsiasi decisione verrà presa in quel contesto e in quella sede“.

Roma-Siena, Perinetti: “Luis Enrique ha bisogno di tempo”

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Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Siena, è tornato a parlare del pareggio di ieri sera all’Olimpico fra Roma e Siena in una intervista a Calciomercato.it: “Per noi il commento sulla partita di ieri non può che essere positivo. Non è solo per il risultato, un pareggio importante, ma soprattutto per la prestazione. Siamo molto contenti per come i ragazzi hanno giocato. Noi pensiamo alla salvezza, ma il futuro può essere più roseo se continuiamo così. Dipendiamo dai risultati e se questi non arrivano c’è crisi. La Roma quando ha iniziato questo progetto, come prendere dei giocatori bravissimi ma giovani, lo sapeva che sarebbe servito del tempo. Luis Enrique ha una mentalità diversa: il calcio spagnolo è diverso da quello italiano e per far fare questo cambio di mentalità ai giocatori è necessario del tempo. Far girare la palla senza movimento fa diventare la squadra prevedibile. In Spagna oltre al possesso palla i giocatori si muovono tanto. Ma per arrivare a questo  serve parecchio tempo. E la Roma quando ha iniziato questo progetto lo sapeva che non sarebbe stato un cambio immediato di gioco e mentalità. Certo, se si sblocca la situazione se arriva un risultato positivo tutto sarà più facile”.

Stadio Roma, Medici (X Municipio): “Propongo l’area sulla riva sinistra della Via Tuscolana”

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Sandro Medici, presidente del X Municipio di Roma, lancia una proposta per il nuovo Stadio di Roma. “Se la decisione sul nuovo Stadio della Roma non è solo materia di faccendieri e improvvisatori, vorrei provare a segnalare una possibile soluzione, vantaggiosa per l’ amministrazione pubblica (sempre che quest’ ultimo sia considerato criterio positivo)“. Infatti, secondo quanto riportato da Omniroma, funzionale agli intenti di “anti-speculazione” ubicare la struttura tra Cinecittà e il GRA. “L’area sulla riva sinistra della Via Tuscolana, situata tra gli stabilimenti di Cinecittà e il raccordo anulare è un’ ampia superficie pubblica, di proprietà del Comune di Frascati, perfettamente idonea ad accogliere un grande impianto sportivo con il relativo indotto edilizio; si tratta di una quarantina di ettari attraversati dalla linea A della metropolitana e su cui già il piano regolatore prevede una significativa volumetria, abbondantemente in grado di soddisfare le esigenze edilizie del futuro stadio. Non sfuggirà che in tal modo si neutralizzerebbe qualsiasi ipotesi di speculazione privata, così come di cubature aggiuntive, e per un importante quadrante periferico potrebbe diventare un’ opportunità di emancipazione urbanistica, oltreché di crescita economica“. Ovviamente senza deludere le aspettative del Presidente: “Se poi uno dei criteri attraverso cui scegliere la nuova localizzazione è quello suggerito dal nuovo presidente della Roma, e cioè di incutere timore agli avversari, si sappia che il quadrante sud-est della nostra città è popolato da numerosi branchi di lupi giallorossi famelici“.

Parma-Roma: arbitra Orsato

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Sono stati resi noti gli arbitri designati per la quinta giornata del campionato di Serie A. La gara Parma-Roma, in programma domenica 25 settembre ore 20.45 allo stadio Tardini sarà diretta da Orsato di Schio. Gli assistenti saranno Maggiani e Vuoto, il quato uomo sarà Brighi

Roma-Siena: ammenda di 10 mila euro per la società giallorossa

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Le decisioni del giudice sportivo dopo Roma-Siena: ammenda di € 10.000,00 alla società giallorossa per avere suoi sostenitori, nel corso del primo tempo, indirizzato reiteratamente un fascio di luce laser sul terreno di giuoco e lanciato un bengala nel recinto di giuoco; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all’art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza. Il sito della Lega di serie A riporta anche che il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 23 settembre 2011, ha assunto la decisione di dare una prima sanzione a Nicolas Burdisso.
Inoltre il difensore dell’Inter, Andrea Ranocchia, è stato squalificato dal giudice sportivo per tre giornate «per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete; per avere inoltre, al 40° del secondo tempo, all’atto dell’espulsione, uscendo dal terreno di giuoco, rivolto ad un Assistente un’espressione ingiuriosa nei confronti degli Ufficiali di gara».

Nuovo stop per Lamela, Pizarro e Perrotta sulla via del recupero

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Dopo il match di ieri sera all’Olimpico contro il Siena, stamattina i giallorossi di Luis Enrique si cimentano nella seduta di allenamento a TrigoriaPizarro, costretto ad abbandonare il campo dopo i primi 45 minuti a causa del mal di schiena, questa mattina ha lavorato all’interno del centro tecnico. Solo fisioterapia per il cileno, le cui condizioni non destano comunque preoccupazione in vista di Parma-Roma. Discorso diverso per Perrotta che, sostituito ieri al 74′ da Cicinho per un trauma contusivo alla coscia, nella seduta odierna ha testato in campo le sue condizioni con un lavoro differenziato. Capitolo Lamela. Dopo il grido d’allarme lanciato ieri dal d.s. Sabatini, di certo non rincuorano le notizie che giungono da Trigoria; l’argentino, che ha provato a fare qualche esercizio atletico, è stato nuovamente costretto ad abbandonare il terreno. Il dolore alla caviglia, acuito dalla partecipazione al mondiale under 20, gli impedisce quasi di allacciarsi gli scarpini.

 

Parma-Roma, Colomba: “Approfittiamo della difficoltà dei giallorossi”

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Franco Colomba, allenatore del Parma prossimo avversario della Roma in campionato, ha parlato a Radio Manà Manà Sport del posticipo di domenica sera al Tardini contro i giallorossi: “La Roma ha le sue problematiche. Noi giochiamo in casa e vogliamo provare a fare risultato. Anche se è una squadra in crisi la Roma può metterti in grossa difficoltà, dovremo lottare per tutta la partita. Se la palla la tiene la squadra di Luis Enrique, è difficile ripartire in contropiede – ha aggiunto il tecnico emiliano – La Roma rimane una buonissima squadra ma ha bisogno di tempo per crescere. Speriamo che ce ne metta ancora e che non si ritrovi proprio contro di noi”.

Argentina-Cile: Burdisso convocato, Gago no

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Convocazioni Argentina-Cile: anche Burdisso è nella lista di Sabella. Il tecnico argentino, per il debutto nelle qualificazioni del Mondiale di Brasile 2014, ha diramato la lista dei giocatori che il 7 ottobre a Buenos Aires e l’affronteranno il Cile e 4 giorni più tardi, l’11 faranno visita al Venezuela, a Puerto La Cruz.
Questa la lista completa dei convocati di Sabella.
Portieri: Sergio Romero (Sampdoria-Italia), Mariano Andujar (Catania-Italia).
Difensori: Pablo Zabaleta (Manchester City-Inghilterra), Nicolas Burdisso (Roma-Italia), Federico Fernàndez (Napoli-Italia), Martìn Demichelis (Malaga-Spagna), Nicolas Otamendi (Porto-Portogallo), Nicolas Pareja (Spartak Mosca-Russia), Marcos Rojo (Spartak Mosca-Russia), Emiliano Insùa (Sporting Lisbona-Portogallo).
Centrocampisti: Ever Banega (Valencia-Spagna), Fabian Rinaudo (Sporting Lisbona-Portogallo), Ricardo Alvarez (Inter-Italia), Jonas Gutierrez (Newcastle United-Inghilterra), Josè Sosa (Metalist-Ucrania), Javier Pastore (Paris Saint Germain-Francia), Javier Mascherano (Barcellona-Spagna).
Attaccanti: Angel Di Maria (Real Madrid-Spagna), Lionel Messi (Barcellona-Spagna), Nicolas Gaitan (Benfica-Portogallo), Gonzalo Higuain (Real Madrid-Spagna), Sergio Aguero (Manchester City-Inghilterra), Rodrigo Palacio (Genoa-Italia), Eduardo Salvio (Atletico Madrid-Spagna).

Scommesse: scendono le quotazioni di Luis Enrique e della Roma

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Roma-Siena: una vittoria svanita al 44′ della ripresa. Il gol di Vitiello fa scendere le quotazioni d’esonero di Luis Enrique. Una sconfitta e due pareggi sono il resoconto delle prime 3 giornate di campionato per la Roma, su cui anche i bookmaker iniziano a stipulare i primi calcoli delle probabilità. Secondo Agicos i pronostici dei quotisti scendono a quota 2.00 per la possibilità che entro il 30 aprile ci sarà almeno un esonero sulla panchina giallorossa, a 2.25 sale la quota per il tecnico asturiano ancora alla guida della squadra entro la stessa data. Tuttavia quelle che stupiscono sono le quote su due o tre esoneri sulla panchina della Roma (6.00 e 15.00). Secondo Agipronews la quota scudetto dei giallorossi passa da 18,00 a 20,00 secondo Snai, mentre la Lazio resta a 40,00 dopo il successo di Cesena. In testa al tabellone c’è sempre il Milan (a 2,50) seguito dalla Juventus a 3,50 e dal Napoli a 6,00.

Sabatini: “Lamela ancora infortunato. Non avrebbe dovuto partecipare ai Mondiali Under 20”

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Walter Sabatini accusa la Federazione argentina per aver impiegato Lamela nonostante fosse infortunato: “Avevo chiesto all’Argentina di non farlo giocare – spiega il ds infuriato per la ricaduta alla caviglia del fantasista -. Questo probblema può portare ad una denuncia“. Lamela aveva disputate il Mondiale Under 20, stringendo i denti nonostante l’infortunio. L’argentino, dopo aver ripreso la preparazione a Trigoria, si è di nuovo bloccato.

Allenamenti Roma – Assenti Lamela e Stekelenburg. Differenziato per Perrotta

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Da Trigoria – Marco Calò

La Roma si ritrova al Fulvio Bernardini per la seduta di allenamento agli ordini di Luis Enrique dopo il pareggio interno contro il Siena di ieri. I giallorossi sono scesi in campo sul terreno C del centro tecnico per preparare la trasferta del Tardini di Parma di domenica sera: da verificare le condizioni di Pizarro, che ieri ha lasciato anzitempo il terreno di gioco per un mal di schiena. Assenti Stekelenburg, Lamela e Perrotta che nella gara di ieri contro il Siena ha riportato un trauma contusivo alla coscia. Pochi i tifosi presenti. Esposto uno striscione fuori dalle mura del Fulvio Beranrdini con scritto: “Daje Roma”.

Ore 10.55 – Inizia il riscaldamento con una corsa intorno al perimetro di gioco, subito seguito da streatching.

Ore 11.00 – Osvaldo e Borriello stanno lavorando all’inteno del centro tecnico. Pizarro si sta sottoponendo alle cure fisioterapiche.

Ore 11.05 – Il gruppo sta svolgendo un lavoro di tecnica individuale, mentre i portieri, Lobont Curci e Pigliacelli, lavorano a parte con Tancredi.

Ore 11.10 – I giocatori impegnati nel match di ieri si stanno spostando vicino alle panchine del campo C per svolgere un lavoro defaticante. Gli altri eseguono un esercizio di uno contro uno.

Ore 11.20 – Inizia la partitella a campo ridotto.
Rossi: Cassetti, Juan, Taddei, Rosi.
Gialli: Okaka, Bojan, Borini.
Verdi: Cicinho, Heinze, Simplicio.
A turno due squadre giocano contro.

Ore 11.35 – Luis Enrique distribuisce nuovamente i fratini ed inizia una partitella sei contro sei.
Verdi: Curci, Heinze, Cassetti, Rosi, Simplicio, Bojan.
Rossi: Pigliacelli, Cicinho, Taddei, Borini, Juan, Okaka.
Intanto Perrotta è sceso in campo per effettuare un lavoro differenziato. Anche Lamela è sceso in campo per un lavoro differnziato ma è rientrato subito negli spogliatoi.

Ore 11.50 – Termina l’allenamento. Solamente Cassetti, Taddei, Rosi e Curci sono ancora in campo. Tutti gli altri hanno fatto rientro negli spogliatoi.

FINE

Serie A: Parma-Roma (domenica 25 settembre, ore 20.45, Stadio Tardini)
Indisponibili: Stekelenburg, Lamela
Squalificati:
In dubbio: Juan, Pizarro, Perrotta, Greco
Probabile formazione (4-3-3): Lobont; Cicinho, Burdisso, Kjaer, Jose Angel; Gago, De Rossi, Pjanic; Osvaldo, Totti, Bojan.

Corriere dello Sport – Osvaldo: “Grazie Borriello”

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Era stato tra i migliori a San Siro, anche per Simon Kjaer ieri è stato un passo indietro. Il danese ha salvato un altro gol sulla linea, ma ci sono stati troppi svarioni in fase di­fensiva. La Roma ha subìto troppo: « Dovevamo chiudere il match, abbiamo ri­schiato troppo negli ul­timi quindici minuti. In ogni partita stiamo mi­gliorando e rimango convinto del progetto » .
SENZA VITTORIE – Tutti parlano del progetto, ma i risultati tardano ad arrivare. La squadra è poco incisiva in attacco: « Troviamo pochi spazi, manca l’ulti­mo passaggio. Abbiamo il miglior possesso di palla, manca solo l’ulti­mo passaggio ». Evita i gol fatti, for­se ha un passato da portiere: « No no (ride, ndr), non mi sono mai cimen­tato tra i pali ». (…)
L’AMBIENTE – I tifosi dimostrano di ap­prezzare il nuovo difensore giallo­rosso « Ho giocato solo due partite, non sono contentissimo perché non abbiamo vinto. Dobbiamo migliorare tutti ». Sabatini ha sem­pre creduto in lui e lo ha voluto fortemente. Ieri ha ha detto che il danese è fortissimo. Lui sente la fiducia della società: « Sì, sono molto contento. Io adesso voglio fare il mio lavoro e migliorare » .
QUANTI RISCHI – Il Siena ha avuto trop­pe occasioni e poteva anche vincere nel finale: « E’ vero, dobbiamo con­trollare meglio negli ultimi quindici minuti e non esporci così tanto al contropiede ». Il fascino dell’Olimpi­co è sempre qualcosa di speciale: « E’ stata emozionante la mia prima par­tita all’Olimpico in giallorosso. Non la dimenticherò. Peccato non sia ar­rivata la vittoria. Il gol del pareggio potevamo evitarlo, abbiamo lasciato al Siena troppe occa­sioni, ma dobbiamo es­sere positivi (…) Il tecnico ci ha detto di attaccare gli spazi, negli ultimi dieci minuti ci è man­cato un po’ di controllo sulla partita, ma dove­vamo provare a vincere. Il calo fisi­co? Subiamo troppi contropiede e al­la fine è arrivato il gol. Non posso es­sere contento del rtisultato, anche se ho salvato un gol sulla linea di porta » .
LA GIOIA – Osvaldo ha segnato il primo gol in giallorosso, ma non è servito per vincere: « Il Siena ha giocato molto coperto, noi abbiamo cercato di far circolare il pallone da un lato all’altro per aprire gli spazi. Ci siamo riusciti poche volte e abbiamo fati­cato, dobbiamo migliorare » . Un gol che potrebbe aiutarlo a sbloccarsi: « Sicuramente per noi attaccanti è sempre importante segnare in ogni modo. Ringrazio Borriello perché mi ha dato una splendida palla, speriamo di con­tinuare così » . Per Osvaldo si tratta del gol numero 9 in Serie A dopo quelli realizzati con le maglie di Fiorentina (5) e Bologna (3).
Corriere dello Sport – Guido D’Ubaldo

Il Romanista – Stadio, adesso Mr Tom accelera

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DiBenedetto non si ferma un secondo. Non è nel suo stile. Due giorni fa l’incontro col sindaco Gianni Alemanno, la passeggiata nelle aree dove potrebbe essere costruito lo stadio, un briefing a Trigoria, il blitz sull’Aventino per visionare l’abitazione che dovrebbe ospitarlo durante i soggiorni romani e la cena da “Checco dello scapicollo”, noto ristorante in zona Laurentina, abituale teatro della mondanità giallorossa. Qualche ora di sonno per metabolizzare il jet lag e Mr Tom si è messo di nuovo in moto. La mattina di ieri è iniziata presto: colazione in albergo, rapida lettura dei quotidiani, qualche telefonata e via, in macchina, verso palazzo Altieri, monumentale edificio costruito a metà del 1600 e sede di tre colossi bancari: la Banca Popolare di Milano, l’Abi e, dulcis in fundo, Banca Finnat.
Al suo vertice c’è Giampietro Nattino, banchiere di fiducia di Francesco Gaetano Caltagirone e dei fratelli Toti – che sono interessati a rilevare il 20% del 40% dell’As Roma detenuto da Unicredit – e che, nel 2008, fu indicato dalla famiglia Sensi come deputato alla revisione dei conti di Italpetroli, la holding che controllava l’As Roma. Un istituto cui DiBenedetto potrebbe affidarsi a 360 gradi per il supporto nell’investimento edilizio per lo stadio. Per ora, le aree candidate sono Tor di Valle, Massimina, Guidonia, La Rustica e Tor Vergata. La prima, Tor di Valle, di proprietà della famiglia Parnasi, non avrebbe bisogno di un aumento di cubature e sarebbe quindi a basso impatto ambientale. Gli americani intendono rispettare le norme urbanistiche. Non vogliono uno scempio edilizio. Faranno uno stadio, non una città più uno stadio, come invece sognava di fare Lotito. Ma anche le altre zone sono in corsa.
Comunque, conclusa la visita a Banca Finnat, DiBenedetto ha consumato un pasto veloce e ha trascorso il pomeriggio nell’albergo che lo ospita, a via Veneto. Summit lavorativo con i suoi più stretti collaboratori (tra cui Claudio Fenucci, il ministro delle finanze romaniste) e nuovamente in auto, stavolta verso l’Olimpico per assistere alla partita col Siena. E Mr Tom si è visto, ieri, anche con lui. Anche con il presidente del club toscano, il costruttore Massimo Mezzaroma, che a Radio Manà Manàha dato la disponibilità a collaborare con gli americani: «La costruzione dell’impianto? Nel caso ci fosse l’opportunità, il nostro gruppo sarebbe pronto». L’agenda di DiBenedetto è fittissima. Il passaggio di due giorni fa in Campidoglio è stato solo il primo di una lunga serie. Presto, Mr Tom si incontrerà con il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. È infatti Palazzo Valentini che dovrà approvare eventuali varianti al Piano Regolatore Generale.
Intanto, secondo fonti vicine al magnate americano, oggi potrebbe esserci un incontro con l’architetto Sergio Zavanella. Con l’uomo che disegnò il progetto dello stadio Franco Sensi. DiBenedetto sta quindi accelerando. Si è calato molto rapidamente nei panni del presidente della Roma. Lo diventerà il 27 settembre, quando sarà cooptato nel Cda. Il 6 ottobre, poi, parteciperà a Londra a “Leaders in Football 2011”. Quel giorno segnerà il suo ingresso nel gotha del calcio internazionale.
Il Romanista – Daniele Galli

Corriere dello Sport – Borini: “Roma, manca un po’ di fiducia”

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Un gol è arrivato. Pure di una punta, un inedito in questa stagione, an­che se può sembrare sorprendente sotto­linearlo. Eppure stiamo qui a commenta­re un’altra delusione, un pareggio contro un Siena che, oltretutto, non è che avreb­be rubato qualche cosa se avesse vinto. (…) Come era successo a Milano nel quarto d’ora finale, si è lentamente sciol­ta fino a prendere il gol del pareggio da Vitiello che così potrà raccontarlo ai ni­potini.
TRIDENTE – Non c’è tridente, fin qui, che tenga. Luis Enrique prova a cambiarli, ma il gol e stavolta pure le occasioni per segnare, latitano. Al punto che gli attac­canti giallorossi che transitano nella zo­na mista dell’Olimpico, ti guardano con occhi che dicono molto. Ma parole zero. C’è Totti che passa accompagnato dal fi­do Vito Scala, saluta con una faccia che non sembra la sua, va via insieme all’av­vocato Antonio Conte che lo sta seguen­do, come altri giocatori, in alcune vicen­de legali. C’è Bojan che passa e fai fatica a vederlo perché non è che sia un gigan­te. C’è Osvaldo che sembra avercela con il mondo, forse perché sperava con il suo gol di poter brindare alla prima vittoria in giallorosso, un primo gol contro quel Siena che era stata anche la sua ultima vittima italiana nel 2009, maglia del Bo­logna. C’è Lamela che va via di corsa scortato dall’ufficio stampa. C’è Borriel­lo che preferisce tirare dritto. E c’è, alla fine, Fabio Borini che non può fare a me­no di provare a fare un’analisi di quello che non va in questa Roma in costruzio­ne. Ci mette poco a fotografare la situa­zione: «Ci manca la fiducia (…) I mo­vimenti dei tre attaccanti in allenamen­to li proviamo e riproviamo. Ci vengono bene, poi però in partita facciamo fatica. Contro il Siena, inoltre, abbiamo conces­so troppo al loro contropiede, rischiando di prendere gol in più di un’occasione, c’è bisogno di continuare ad allenarsi. Capi­sco che non è facile, ma ci vuole pazien­za perché sono convinto che il risultato arriverà e a quel punto penso che tutto dovrebbe diventare più semplice. Noi ab­biamo fiducia in questo modulo e in quel­lo che facciamo» .
SUBENTRATO – Dopo la partita di San Si­ro da titolare, ieri sera Luis Enrique ha sistemato Borini in panchina, per poi mandarlo in campo nella parte fi­nale della gara: « Sono venuto a Roma con fiducia, a Parma avevo trovato più di una difficoltà, qui le cose stanno an­dando bene almeno dal punto di vista del mio utilizzo. Però vorrei che que­sta Roma cominciasse a vincere. A Ro­ma se non vinci le partite è normale che arrivino i fischi. Verrà comunque il nostro momento e ci rifaremo. Il gruppo è unito e sta con l’allenatore. Usciremo da questo momento ». Spe­riamo.
Corriere dello Sport – Piero Torri

Il Tempo – “Avanti con lo spagnolo”

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Stavolta è finita tra i fischi. Sacrosanti, perché una Roma così brutta li meritava. Il bonus della pazienza è esaurito, se ne sarà accorto in tribuna autorità anche DiBenedetto, seduto accanto all’avvocato Tacopina. Mr. Tom è uscito un’altra volta deluso dall’Olimpico, ma continua a lasciare ai dirigenti la massima libertà di azione: saranno Sabatini e Baldini a dover trovare le contromisure per superare una crisi ormai conclamata. DiBenedetto lavora su altri fronti: ieri ha incrociato Mezzaroma, oggi si vedrà con Malagò, in serata verrà ricevuto dall’ambasciatore giapponese, il 5 e 6 ottobre volerà a Londra per partecipare al forum internazionale sul calcio «Leaders in football». Tutto bellissimo, per carità, ma il lavoro più grosso e urgente è da fare sul campo. E non compete a lui. Luis Enrique perde certezze ma non la fiducia della società: si andrà avanti con lui. A tutti i costi.
Dopo il fischio finale il tecnico ha riunito il suo staff e i giocatori nello spogliatoio. «La squadra – dice Sabatini – sta cercando di fare quel che l’allenatore chiede. A volte ci riusciamo a volte no. Non abbiamo tranquillità nel proporre le giocate, abbiamo il braccino un po’ corto e ci manca sicurezza. L’assenza di vittorie ci condiziona. In allenamento si lavora, ma poi si gioca troppo in orizzontale e ci sbilanciamo troppo facilmente. Non bisogna perdere la convinzione sennò ci affossiamo. Dobbiamo migliorare, ci riusciremo».
Seguendo l’esempio di Totti, «perché – sottolinea il ds – quando uno della sua levatura fa uno sforzo come quello visto col Siena c’è da essere tranquilli: se gli altri seguono il suo esempio cresceremo sicuramente». Ci vorrebbe una scossa, quella che potrebbe dare Lamela. Ma quando? «Faccio una denuncia: avevo chiesto – accusa Sabatini – alla federazione argentina di non farlo giocare al Mondiale Under 20, non lo hanno fatto e ora ci ritroviamo un ragazzo infortunato. È penalizzante». Si attendono repliche.
Il Tempo – Alessandro Austini

Ranieri veste anche Montali di nerazzurro

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Claudio Ranieri vuole anche Montali all’Inter. Il testaccino si veste di nerazzurro e con lui anche il suo staff. L’ex tecnico di Roma e Juventus si circonda dei suoi storici collaboratori, gli stessi che lo seguirono nell’avventura bianconera e giallorossa. C’è però una novità e si chiama Gian Paolo Montali, come riporta Tuttosport. Coordinatore e ottimizzatore delle risorse umane dell’Area Sportiva dell’AS Roma, nel 2009, Montali diceva: “Non parlo ma ho progetti vincenti per la Roma“.
Ex ct della Nazionale maschile di volley, campione del mondo nonché ex consigliere nel Cda della Juventus, è stato considerato un intoppo per Sabatini che pose l’ultimatum per il ds nello scorso agosto 2011 “O io o Montali“. Non era considerato uomo di calcio; evidentemente Ranieri non è della stessa opinione.

La Repubblica – La Roma per ora è solo noia. Osvaldo illude poi il Siena fa 1-1

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Fischi per la nuova Roma di Luis Enrique, ancora a zero vittorie in 5 gare ufficiali. E anzi alla fine l’1-1 col Siena – davanti a Di Benedetto all’Olimpico accanto all’ineffabile Joe Tacopina – sta proprio largo agli alunni barcellonisti e troppo stretto ai toscani, che hanno avuto almeno sei-sette palle gol contro una Roma che fa solo teoria. E sembra ormai cominciare a difettare anche di cuore e carattere. Tutti impegnati a fare il compitino si perde l’essenza stessa del calcio. Unica consolazione giallorossa avere
gli stessi punti del Milan. Ma per il resto parole e bel calcio mai visto. Luis Enrique ha scelto come base la squadra che aveva discretamente impressionato – nel gioco, ma non certo nelle conclusioni – a Milano contro l’Inter, uno 0-0 anche un po’ svalutato, a posteriori, dai disastri combinati dalla squadra di Gasperini.
Confermato il Perrotta terzino a destra – a testimonianza che i terzini autentici come Cassetti e Rosi nella Roma finiscono nei palchetti dell’Olimpico -, mentre dall’altra parte al rientro José Angel. E in attacco confermato vicino a Totti Osvaldo, mentre per la prima volta Borriello ha strappato un posto da titolare. Più che parlare di possesso palla (66%) nella Roma si deve parlare di teoria, vuole spiegare al mondo come si gioca al calcio. A volte è interessante seguire la lezione del professore ma assai di più si sbadiglia. E per divertirsi bisogna aspettare le sfuriate del Siena. Sperduti a centrocampo i terzini – tanto che i senesi, furbi, lì si infilano con Grossi o Angelo soprattutto dalla parte di Perrotta – resta una difesa a tre visto che De Rossi si sistema tra Kjaer e Burdisso a comandare il fuorigioco, rinviare di tacco, e rimettere in moto l’azione. Quella della difesa a tre – caso Inter a parte… – è un teorema che gira molto tra i guardiolani. Col Valencia (2-2) infatti Guardiola ha schierato un insolito (per il Barcellona) 3-4-3, con Mascherano, Puyol e Abidal. E così De Rossi continua a essere paragonato ora a Busquets ora a Mascherano. Mentre Totti ormai non fa più l’attaccante ma il trequartista. E in più gli tocca rincorrere tutti, perfino intervenire come uno stopper in scivolata in difesa.
La Roma stavolta il gol lo ha pure fatto (primo tempo un tiro, un gol): lancio un po’ lungo a sinistra di De Rossi, José Angel che tiene palla e rimette al centro, Borriello che la intercetta a gamba alta per farla filare davanti alla porta, e Osvaldo che la devia in gol con un tiro dal basso verso l’alto, che un altro po’ e va fuori. Andando oltre il gol, catalogato come numero 2 in tre giornate di campionato e numero 3 nelle cinque partite di Enrique, la realtà è che il Siena di Angelo, Calaiò o Brienza – Sannino aveva ben sei giocatori diversi rispetto al ko di domenica contro la Juve, con centrocampo e difesa fortemente ridisegnati – può mettere in difficoltà anche i barcellonisti di Roma. Chissà se la teoria prevede di trovarsi davanti uno come Brienza che Messi non è ma è alto come lui (1,68) e riesce pure a incornare di testa un pallone che sibila proprio sopra la traversa di Lobont. Brienza, Calaiò, Angelo, Bolzoni e soprattutto Gonzalez – proprio l’attaccante argentino ha avuto una clamorosa occasione a porta vuota tirando di testa nel secondo tempo con Kjaer che ha salvato miracolosamente di coscia – hanno mirato certamente di più alla porta di Totti, per il quale ormai l’esercizio del tiro è ridotto alle punizioni. Il Siena non si è mai arreso alla Roma, anzi, l’ha contrastata e spesso sovrastata. Il gol di Vitiello dopo il palo di Brienza proprio nel finale è stato un vero e proprio atto di giustizia. L’Olimpico che se ne è reso conto ha salutato con i fischi l’uscita dal campo.
La Repubblica – Fabrizio Bocca

Il Romanista – Cento biglietti venduti per Parma

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Per ora non decolla la prevendita biglietti per la sfida di domenica sera contro il Parma (calcio d’inizio ore 20.45). Secondo fonti provenienti dalla società emiliana, infatti, fino a ieri sera sono stati stampati appena un centinaio di tagliandi.
Una cifra irrisoria se messa a confronto con gli anni belli in cui la tifoseria romanista poteva muoversi liberamente e accompagnare i propri beniamini in giro per la Penisola. Anni in cui non c’erano i cosiddetti “figli e figliastri”. Adesso, però, la storia racconta un’altra realtà e l’ennesima limitazione del Casms, il comitato di analisi per la sicurezza sulle manifestazioni sportive, che ha imposto il divieto di acquisto ticket ai residenti nella regione Lazio (esclusi, ovviamente, i possessori dell’As Roma Club Privilege), come sempre, ha creato numerosi disagi. Alla squadra in primis e, di conseguenza, anche a coloro che non potranno godersi il viaggio nella terra del prosciutto. E che viaggio. Parma, da sempre, sia per ragioni di (relativa) vicinanza geografica, sia per motivi enogastronomici è un must per chi “macina chilometri con la Roma in fondo al cuore”.
Fatto sta che, salvo impensabili miracoli, sugli spalti del Tardini non si potrà rivedere la cornice che, ad esempio, scortò (e spinse) Totti e compagni nell’anno dello scudetto, quando Gabriel Batistuta, con una doppietta, mandò in visibilio lo straripante settore ospite. Tempi da lacrimuccia, purtroppo. Detto ciò, per chi volesse e ne avesse la possibilità, la vendita di biglietti proseguirà fino alle 19 domani nelle ricevitorie della rete di vendita Lis Lottomatica, “biglietteria calcio ospiti” presenti sul territorio nazionale e consultabili sul sito www.listicket.it. Il costo? 25 euro per la curva ospiti. Inoltre, per coloro che non sono ancora materialmente in possesso della tessera del tifoso, esibendo la ricevuta di avvenuta richiesta accompagnata dal documento di riconoscimento, sarà comunque possibile comprare un posticino allo stadio. Sempre a condizione che non ci siano motivi ostativi. In parole povere, se l’acquirente non è soggetto a Daspo o colpevole, negli ultimi cinque anni, di atti violenti durante manifestazioni sportive.
Il Romanista – Piergiorgio Bruni

Il Romanista – Non mollate ora

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Per riuscire le rivoluzioni hanno bisogno di verità. Ed è per questo che i tifosi della Roma stavolta hanno fischiato e non applaudito. Hanno fischiato un pareggio quando dieci giorni prima avevano applaudito una sconfitta. Se volete è un altro segnale di maturità: qui nessuno ha mai creduto alle favolette del mulino bianco, semplicemente perché nessuno alla Roma sta vendendo favolette da mulino bianco. Tutto il contrario. Per riuscire le rivoluzioni hanno bisogno di non fare rima con le illusioni, per questo le parole di Luis Enrique a fine partita fanno bene e sono quasi un’eco di quei fischi: «Non abbiamo fatto bene con la circolazione della palla, non siamo riusciti a far arrivare bene il pallone dentro l’area. Dobbiamo migliorare il nostro impegno abbiamo avuto un po’ di paura. Le conclusioni non sono positive. Io sono il massimo responsabile di quello che succede in campo». Poi ha aggiunto una cosa: «De Rossi e Totti sono un esempio su come bisogna affrontare adesso la situazione».
De Rossi e Totti sono la Roma. E di conseguenza giocano: senza paura, fino all’ultimo, non smettendo di crederci. Neanche ora. Soprattutto adesso. Se De Rossi a Milano era stato il mare, ieri – in una partitaccia del genere, in una serataccia simile – Francesco Totti è stato quasi commovente: nel gioco dei ruoli di questa Roma in laboratorio, ieri lui ha fatto anche il terzino e un rilancio dentro l’area da centrale, non ha mai smesso di correre per gli altri, di cercare di farli segnare. Lui che nell’haka romanista prima della partita sta al centro e grida Daje e lo fa fino all’ultimo fallo laterale. Non è un caso che De Rossi e Totti vengano dalla Sud. Probabilmente avrebbero fischiato anche loro. Di questo hanno bisogno le rivoluzioni. Perché anche questo è amore.
Il Romanista – Tonino Cagnucci

Corriere dello Sport – Adesso Totti continui con gli inviti a cena

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Mica solo gli sportivi devono brindare per quella benedetta cena che Totti ha organizzato in una trattoria della Tuscolana, invitando tutti i compagni di squadra. S’erano già visti al campo ma alla fine dell’allenamento è serpeggiato un invito che a tutti è sembrato scontato. Allora alle otto. Perchè? Perchè Francesco ci ha invitato, una rimpatriata. Non era una rimpatriata. Era un invito a cena e basta. Avreb­be pagato Totti. E perchè? Perchè gli andava di fare così e a tutti è sembrato naturale andare perchè nel­l’invito c’era un assist fantastico per andare in gol. Quel gol del cuore che tutti avevano chiesto a Totti, da quando era nato lo screzio tra lui e il nuovo alle­natore, preso male dal capitano ma poi digerito be­ne. Benissimo. E in questa bottega, visto che proprio da questa buona gente era partito l’invito, come una speranza per restituire alla squadra lo spirito del quale essa aveva bisogno, si è brindato con commo­zione. Totti ha espresso con facilità quel sentimento che tra la gente semplice dei borghi della capitale al­berga da secoli. Quel cosiddetto ‘core de Roma’ che al di là di tutti gli screzi possibili, sul più bello emer­ge e rende la disputa un fuoco di paglia e i conten­denti, fratelli. A cena si sono ritrovati assorbendo in un lampo lo spirito di questa popolare romanità espressa così bene da Totti ed anche dalla sua com­pagna, quell’Ilary che probabilmente gli ha dato una spinta generosa perchè facesse quello che ha fatto. aturalmente nessuno sa dire quale sarà il desti­no della squadra. Ma tutti sanno che all’interno di questo clima accarezzato da un venticello che si chiama ‘volemose bene’ lo spagnolo lavorerà me­glio. E che questo clima così bene raccontato dagli stornelli che s’odono d’estate nei vicoli di Trastevere ove si spandono mille trattorie di strada, favorirà una eccellente resurrezione del gruppo. Durante la cena organizzata da Totti non sono emersi problemi né qualcuno ha rivangato gli screzi passati. Si è man­giato ridendo e si è capito che solo così il gruppo si sarebbe cementato. Lo spirito che Totti ha sparso tra i suoi compagni era talmente palpabile e gradevole che in un lampo lo hanno capito tutti, qualunque fos­se la lingua che ognuno di loro parlava. A Roma gli stranieri fanno presto ad ambientarsi, bastano i ta­volini d’una buona trattoria, bastano le proposte del padrone che sa bene quali tasti toccare di fronte ad una banda di ragazzi dotati di buon appetito e la complicità discreta d’un buon cannellino dei Castel­li romani. Totti ha fatto il miracolo esaudendo un so­gno della gente ed ha segnato davvero il gol del cuo­re, che tutti gli chiedevano. utto questo per il bene della Roma, cioè la squa­dra alla quale il gruppo appartiene. E per il bene del giovane allenatore spagnolo il quale probabil­mente ha capito prestissimo quant’era grande il re­galo che Totti indirettamente gli faceva. Un’allegria costruttiva fatta di simpatia scambiata da tutti con tutti. Di serena consapevolezza d’essere nel mezzo di tanti problemi con la possibilità di superarli anche grazie ad una sintonia comune e intensa come quel­la dei ragazzi della Roma. Fors’anche tante trasmis­sioni televisive dedicate ai dibattiti politici che spri­gionano quasi sempre fuochi carichi d’ira, dovrebbe­ro essere precedute da cene conviviali in luoghi co­me quello che Totti ha scelto sulla Tuscolana. Sareb­be più gradevole vederli e certamente sarebbero, per il nostro bene, più redditizi per il Paese.
Corriere dello Sport – S. Neri