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A. De Rossi: “Voglio portare la Roma Primavera sul tetto d’Italia”

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E’ il giorno degli elogi per Alberto De Rossi all’indomani della conquista da parte dei suoi ragazzi della Coppa Italia. Il tecnico della Roma Primavera è intervenuto ai microfoni dell’emittente Tele Radio Stereo, 92.7. Ecco l’intervista rilasciata da mister De Rossi: “Ieri sera è cresciuto ancora qualcosa, è stata un’emozione fortissima. La serata di ieri rimarrà per sempre”.

Come nasce il tuo rapporto così amichevole coi ragazzi?
“E’ spontaneo, qualcuno probabilmente neanche ci riesce. Ricordiamoci sempre la nostra funzione e quello che stiamo facendo. Non bisogna mai dimenticare le tantissime persone che hanno contribuito a costruire questo gruppo fortissimo. Da Bruno Conti, a Ivano Stefanelli, Walter Sabatini a tutto il mio staff: il lavoro è di tutti. Poi c’è chi si mette più in vetrina ma sono modi di fare personali…”.

Come si impedisce ai ragazzi di volare con la testa?
“Prima cosa l’atteggiamento dell’allenatore e dello staff. Dobbiamo essere umili, tranquilli e sereni. Il segreto è dare l’esempio, se trovi un allenatore che sta sempre sui giornali, non fa altro che parlare. Gli esempi poi sono quelli”.

Viviani come mai è così spiritato?
“Esprime il suo affetto in questa maniera…”.

Sabatini ha detto che non è semplicemente l’allenatore della Primavera. Che valore dà a questa dichiarazione?
“Tantissimo. Anch’io voglio migliorare, ho obiettivi. Sono ambizioso, al contrario di quello che si può pensare, ora ho un altro traguardo che è quello di portare la Primavera della Roma nell’olimpo dei campionati italiani vinti a livello di squadre Primavera. Però c’è il Torino che ne ha vinto 8, vorrei portare sul tetto più alto la Roma già a giugno”.

E’ vero che ci sono i Nego e i Tallo, ma c’è una forte componente romana nella sua squadra
“Sì, sì. La cerchiamo sempre, anche perché il bacino d’utenza è vasto. Il senso di appartenenza che ti può dare un romano non te lo può dare nessuno. Fermo restando che abbiamo avuto degli stranieri che si sono integrati moltissimo nella città. Un giorno vedere tanti romani che compongono la rosa della prima squadra è un sogno. Tutti questi ragazzi che sono da tanti anni con noi facilitano l’ingresso di ragazzi come Tallo e Nego. Grazie a loro sembra che siano venuti da sempre, escono insieme, gli fanno vedere la città…”.

Anche lo staff è molto coinvolto nel gruppo.
“Sono legato a tutti, ma anche loro per il senso di appartenenza che hanno, per quello che mettono. Ormai un allenatore non può fare tutto da solo, è normale che sono legato ad Alessandro Toti in particolare, ma lo staff fa la differenza”.

Cosa ne pensa della proposta per le squadre B in Lega Pro?
“Sono completamente d’accordo. Con la nuova ristrutturazione sarà consequenziale l’inserimento dei giovani. Aumenterà ancora di più il gap tra Primavera e prima squadra abbassando l’età media di un anno. Con una seconda squadra, avremmo anche la possibilità di non perdere giocatori per squadra, di continuare a tenerli dentro a Trigoria”.

L’anno prossimo sarà più possibile vedere la sua squadra impostata come la prima squadra?
“Ancora non lo so. Quest’anno quando abbiamo parlato col mister non ci è stato richiesto, è il modulo più adatto in base alle caratteristiche dei ragazzi. Speriamo e crediamo di essere ancora più coinvolti in tutto quello che farà l’allenatore”.

L’anno prossimo si passerà direttamente ai ’94 per la Primavera. Siamo pronti a questo salto?
“Sì, siamo prontissimi. Aldilà che gli allievi hanno avuto un cammino non sempre fluido, sicuramente attingeremo da questo gruppo. Si sta ponendo all’attenzione nostra Cittadino che è l’ultimo ritrovato, sta crescendo. Abbiamo Matteo Ricci, Frediani…saremo prontissimi a farci trovare preparati”.

Qualcuno ha scritto: perchè hai fatto solo un figlio maschio?
“Ne ho un’altra bellissima femmina”.

Ecco le parole di Alberto De Rossi ai microfoni di Radio Ies:

Come si sente?
“Benissimo, tante emozioni e tutte positive. Dobbiamo ringraziare anche quella marea di gente che ci ha sostenuto ieri sera. Questa coppa c’era rimasta fin troppo indigesta e ieri sera ci siamo sentiti grandi. Rispetto alla finale con la Fiorentina in cu incisero molto gli impegni precedenti, ieri non avevamo paura di fallire. L’abbiamo vinta all’andata, anche psicologicamente, perché  è difficilissimo giocare allo Juventus Stadium. Ieri mi ha colpito tutto, una serata che rimarrà impressa per sempre”.

Quando succederà di vederla su una panchina di A?
“Sembra un mancanza di ambizione la mia, invece io mi sono posto degli abiettivi tra cui quello di vedere i giovani della Roma calcare i campi di Serie A; spero anche di centrare qualche obiettivo in futuro, come altre coppe o rivincire il titolo italiano portando la Primavera in cima a tutti raggiungendo il Torino”.

Rapporto con Luis Enrique e Primavera in Lega Pro.
“Abbiamo un ottimo rapporto con Luis Enrique e il suo staff. Ci stringeremo ancora di piùper arrivare a determianti obiettivi. Penso che per far crescere questi ragazzi serva questa strada che stiamo percorrendo insieme. Servirebbe creare una seconda squadra di ragazzi giovani per farli giocare da subito ad alti livellio. Il modello lo decidono naturalmente i dirigenti, Lega Pro o Serie B è uguale, l’importante è che i ragazzi giochino in palcoscenici importanti”.

Perché la Primavera non ha giocato la Champions?
“Non è proprio una Champions ma un torneo ad inviti e quest’anno è stata chiamata l’Inter. Non so bene come si organizzano queste cose perché se si trattasse di Champions sarebbe stato giusto chiamare la Roma per rispetto e perché appunto abbiamo vinto lo scorso anno il Campionato”.

Un giovane su cui puntare?
“Sabelli ieri ha fatto una grandissima partita ed era un po’ che non giocava a quei livelli. Ha avuto dei problemi fisici durante tutto l’anno e il rendimento è un po’ calato, è un ragazzo che ci teniamo stretti”.

Nego è pronto per la prima squadra?
“Bisogna girare la domanda a Luis Enrique”.

Fiumicino, la Roma in partenza per Milano

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La Roma come da programma sta raggiungendo l’aereporto di Fiumicino pronta per recarsi a  Milano in vista della trasferta di domani alle ore 18.00 contro il Milan di Massimiliano Allegri. Come riportato sul profilo ufficiale di Facebook della società giallorossa, i giocatori e tutto lo staff tecnico sono appena saliti sul pullman che li accompagnerà all’aereoporto Leonardo da Vinci.

La squadra è attesa a Fiumicino per le 17, da dove si imbarcherà per il volo Alitalia AZ 2096, il quale partirà alla volta di Milano per le ore 17.40

Roma, si fermano Lobont e Greco

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Durante la seduta di allenamento odierna, Bogdan Lobont ha dovuto lasciare in anticipo il campo a causa di un trauma distorsivo al ginocchio sinistro. Come riportato dal sito asroma.it, l’entità dell’infortunio verrà valutata nelle prossime 24/48 ore. Oltre al portire rumeno, si è fermato anche il centrocampista Leandro Greco a causa di un affaticamento ai flessori della coscia destra. I due calciatori non sono stati, quindi, convocati per la gara di domani contro il Milan.

Repubblica – Piace la primavera nei grandi stadi. E se giocasse sempre prima dei match di serie A ?

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Interessante la finale di Coppa Italia Primavera vinta dalla Roma: sarà stato per il nome delle squadre – Roma e Juventus –sarà perché i club molto intelligentemente hanno aperto gratuitamente i loro grandi stadi per far affluire il pubblico allo Juventus Stadium prima (vittoria della Roma per 2-1) e all’Olimpico poi (uno 0-0 invero poco entusuiasmante e festa finale dei giallorossi), sarà perché in qualche maniera si è creato l’evento, come si dice oggi. Ma insomma, bello, divertente, con due squadre fatte di nomi sconosciuti al grande pubblico ma che comunque hanno saputo sollevare l’interesse delle persone. Soprattutto con tanta, tantissima gente, giovani, famiglie con bambini. Si è colta intelligentemente l’occasione per avvicinare le persone al calcio giovanile.

Anche se dalla parte dei soliti tifosi ultras, che hanno portato sul campo usi e costumi della domenica, non è mancato il solito atto di inciviltà con i cori contro Pessotto, motivo per cui chiedo da tempo che i settori da dove provengono nefandezze simili vengano chiusi per un determinato periodo. Non si sono accorti che l’anomalia rispetto al resto dello stadio (più di ventimila persone addirittura) erano loro e oltre indignazione hanno suscitato sinceramente pena, come se fossero un disco rotto che ripete sempre la stessa cosa. Vediamo se la Roma – società nuova e con una mentalità aperta e fuori dell’ordinario – farà qualcosa che altri finora non hanno fatto. E ovviamente un buon segnale arriva anche dall’Inter Primavera che è arrivata nella finale della Champions League Next Generation. Il campionato Primavera dovrebbe essere l’ultimo gradino per il grande salto verso la serie A.

In realtà è un campionato che molti esperti hanno criticato per vari motivi: perché il grande salto non c’è mai; perché spesso il campionato diventa l’unico mezzo per impiegare giocatori giovani ma ormai adulti e anche sotto contratto; perché l’uso eccessivo dei fuori quota (normalmente quest’anno i giocatori impiegabili devono essere nati entro il 1° gennaio ’92, ma c’è la possibilità di un fuori quota senza limiti di età e fino a quattro fuori quota nati entro il 1° gennaio ‘91) spesso snaturalizza le squadre, con dei 22enni che ancora non sono arrivati da nessuna parte.

Si è detto spesso che per fare crescere veramente i giovani, oltre al campionato Primavera o anche in sostituzione di esso, sarebbero molto meglio delle squadre giovanili dei vari club da impiegare in serie B o C e dunque in campionati veri. Alberto De Rossi, allenatore della Roma e uno dei migliori tecnici italiani di calcio giovanile, ha detto testualmente: “La differenza tra il campionato Primavera e quello di serie A è enorme”. Ma questo fa parte di un discorso lungo e complesso che abbiamo fatto tante volte sulla crescita dei giovani calciatori, troppo snobbati dalle squadre di serie A. Sia pure con notevoli eccezioni: vedi appunto la Roma di Lamela, Borini etc. Personalmente trarrei molti insegnamenti dal successo della doppia finale di Coppa Italia. Cercherei cioè di continuare a tenere in contatto il grande pubblico col calcio giovanile. In molte occasioni, ad esempio, la partita di campionato o Coppa Primavera potrebbe essere il sottoclou (nel linguaggio della boxe) o la partita d’appoggio (nel linguaggio della musica rock, dove il grande gruppo viene preceduto da altri) alla partita principale di serie A. Se solo avessimo degli stadi e dei campi adeguati – in grado cioè di resistere a 180’ di calcio consecutivo – sarebbe la maniera migliore per rendere ancora più piena e festosa la giornata del tifoso allo stadio. Avvicinandolo al calcio giovanile, offrendogli uno spettacolo supplementare di qualità, con squadre che lo coinvolgono emotivamente e distraendolo da altre attività che poco hanno a che fare con lo sport.Basterebbe un po’ di voglia di fare e un po’ di iniziativa.

La Repubblica –  Fabrizio Bocca

Italia U19, convocati sei giocatori della Roma

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Sono sei i giocatori giallorossi convocati dal tecnico della Nazionale Italiana U19, Daniele Zoratto per la sfida amichevole in programma mercoledì 28 marzo a La Spezia contro la Turchia. Questi i nomi dei sei giocatori convocati della Primavera giallorossa: Pigliacelli, Barba, Orchi, Verre, Piscitella e Politano.

 

 

Milan-Roma: i convocati di Luis Enrique. Presenti De Rossi, Pjanic e Heinze

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Il tecnico della Roma Luis enrique, ha diramato i nomi dei 20 giocatori convocati per la trasferta di domani contro il Milan. Presenti Francesco Totti, Daniele De Rossi, Miralem Pjanic e il difensore Gabriel Heinze. Questa la lista dei calciatori scelti dal tecnico austuriano pubblicata sul sito asroma.it:

BORINI Fabio
CICINHO
CURCI Gianluca
DE ROSSI Daniele
GAGO Fernando
HEINZE Gabriel
KJAER Simon
KRKIC Bojan
LAMELA Erik
MARQUINHO
OSVALDO Pablo Daniel
PERROTTA Simone
PIGLIACELLI Mirko
PJANIC Miralem
ROSI Aleandro
SIMPLICIO Fabio Henrique
STEKELENBURG Maarten
TADDEI Rodrigo
TOTTI Francesco
VALDES J. Angel

 

Pigliacelli convocato per Milan-Roma

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Non finiscono di sorprendere i ragazzi di Alberto De Rossi, che proprio ieri sera hanno conquistato la Coppa Italia Primavera. Da quando c’è Luis Enrique, le opportunità per questi ragazzi si sono ripetute numerose volte nel corso della stagione. Hanno già esordito con la maglia della Roma in seria A i vari Viviani, Caprari, Verre e  Piscitella. Si stanno facendo conoscere, invece, a suon di ottime prestazioni con la maglia primavera, Florenzi, Antei e Politano.

E’ di oggi la notizia che alla lista dei ragazzi convocati dal tecnico asturiano c’è da aggiungere il portiere Mirko Pigliacelli, che tramite il suo profilo facebook, ha reso pubblica la sua convocazione per la gara di domani contro il Milan. Tutti i migliori auguri a questo ragazzo, che possa continuare a sfornare prestazioni ad alto livello come ci ha abituato in questi anni.

Allegri: “Sfida difficile, la Roma è migliorata molto in fase difensiva. Totti? Meglio se spettatore”

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L’allenatore del Milan Massimiliano Allegri commenta in conferenza stampa la sfida, in programma domani alle ore 18.00 allo Stadio San Siro, contro la Roma allenata da Luis Enrique. Queste le parole del tecnico toscano: “Domani sarà una partita difficile, giocano un gran calcio e hanno migliorato la fase difensiva, nelle ultime due partite non hanno subito gol, frutto anche di un pressing molto aggressivo“. Il tecnico del Milan teme la squadra di Luis Enrique soprattutto in alcuni suoi elementi. “De Rossi in difesa? Non lo so, vedremo domani, ma sara’ difficile, la Roma e’ una squadra tecnica, con buoni giocatori, giovani e di grande prospettiva, oltre ai campioni. E’ una squadra sempre difficile da affrontare“. Pochi giorni dopo la sfida con i giallorossi, i rossoneri saranno chiamati ad affrontare la sfida di Champions League contro il Barcellona di Pep Guardiola, e per Allegri proprio la sfida di domani può essere un buon test in vista   della gara contro gli spagnoli: “Il sistema di gioco di Roma e Barcellona e’ piu’ o meno lo stesso, il Barca ha giocatori che fanno la differenza, ma la Roma ha Totti e De Rossi, due campioni, ed ha giocatori di grande futuro, certo se domani Francesco venisse a Milano solo come spettatore sarei più contento, comunque non penso al Barcellona, domani e’ una gara di campionato, tra le piu’ importanti da qui alla fine. Giocata quella gara abbiamo gia’ giocato con le prime sei del campionato. Ma attenzione perche’ con la Roma se non stai bene in campo, rischi, hanno qualita’, velocita’ e buon possesso palla, e non bisogna pensare assolutamente al Barcellona”

Allenamenti Roma – Heinze, Totti e Pjanic in campo con i compagni. Lungo colloquio tra squadra e staff tecnico

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Da Trigoria, Marco Calò

Continua la preparazione della Roma al Fulvio Bernardini in vista della sfida di sabato contro il MilanLuis Enrique non potrà contare sugli infortunati Burdisso e Juan. Da valutare le condizioni di Heinze, in dubbio per la gara di San Siro.

14.05 –La squadra è scesa sul campo B del centro tecnico Fulvio Bernardini. Presente Heinze che aveva saltato gli ultimo due allenamenti per dedicarsi ad un lavoro differenziato in seguito al colpo all’anca subito contro il Genoa. Presenti anche Pjanic, Totti e De Rossi, assenti Jun, Burdisso e Cassetti.

14.10 – Il gruppo svolge il consueto torello nel corso del riscaldamento.

14.40 – Dopo un intenso riscaldamento i giocatori sono seduti da circa 10 minuti sul terreno ascoltando le indicazioni di Luis Enrique.

14.55 – Distribuiti i fratini per il lavoro tattico.Questi gli schieramenti:
Verdi: Rosi, De Rossi, Perrotta, Taddei, Gago, Pjanic, Greco, Lamela e Osvaldo.
Rossi: Cicinho, Kjaer, Heinze, J. Angel, Marquinho, Simplicio, Totti, Bojan e Borini

15.00 – Prosegue il lungo colloquio tra la squadra e lo staff tecnico al completo.

15.15 – I calciatori iniziano a lavorare col pallone. Tecnica individuale scambi nello stretto e lanci lunghi.

15.20 – Ha inizio la partitella a campo ridotto questi gli schieramenti:
Verdi: Lobont, Rosi, De Rossi, Perrotta, Taddei, Gago, Pjanic, Greco, Lamela e Osvaldo.
Rossi: Curci, Cicinho, Kjaer, Heinze, J. Angel, Marquinho, Simplicio, Totti, Bojan e Borini.

15.35 – Termina la partitella in famiglia e con essa la seduta odierna di allenamento dell’As Roma.

FINE

SERIE A: MILAN-ROMA (Stadio Meazza – 24 marzo 2012 – ore 18.00)
INDISPONIBILI:  Burdisso, Juan, Cassetti.
IN DUBBIO: Heinze
SQUALIFICATI: /
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, Taddei; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti, Osvaldo, Borini.

Conti: “Questo progetto dara’ grandi risultati. Luis Enrique sa come gestire i giovani”

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Bruno Conti, dirigente della Roma, a  Calciomercato.it ha commentato il successo di ieri della Roma Primavera in Coppa Italia sulla Juventus: “Ieri ha vinto tutto il settore giovanile. Il pubblico era da serie A e infatti voglio ringraziare tutti, da coloro che lavorano per il settore giovanile fino a Luis Enrique. Una serata che il pubblico ha meritato perchè un un bellissimo spettacolo una finale giocata da due squadre giovani e con ragazzi interessanti. Parlando in generale di questi ragazzi c’è da dire che siamo molto soddisfatti. Sabelli? E’ bravo in fase offensiva, ha piedi e gamba. Ieri ha fatto una grandissima partita e se ne sentirà parlare in futuro perchè è davvero un gran bel giocatore. Ma il merito è stato di tutti soprattutto perchè l’andata è stata interpretata alla grande. Una vittoria meritata. In serie A si da poco spazio ai giovani? Noi guardiamo in casa nostra. Abbiamo ragazzi interessanti in giro per l’Italia. E’ dal 1993 che lavoriamo per questo. Abbiamo fatto richiesta per impianti importanti, campi sintetici e nuovi spogliatoi. Lavoriamo per tutto questo, cercando di gestire in modo giusto il nostro settore giovanile con istruttori bravi che insegnano calcio a partire dai bambini. Sappiamo che tutto questo potrà darci grandi soddisfazioni. Luis Enrique? E’ impressionante la grande voglia che ha di lavorare e far bene, un grande professionista, una persona stupenda. Tutto quello che vediamo è frutto della pazienza; a volte siamo troppo esigenti ma sapere che questo è un progetto che nel tempo ti darà risultati ti fa stare tranquillo. Poi segue sempre con grande attenzione il settore giovanile. Quando li chiama in prima squadra si prende cura di loro in modo maniacale; è come se facessero parte a tutti gli effetti della sua squadra. Lui è cresciuto con i giovani e sa come gestirli nel migliore dei modi”.

Stekelenburg: “Sono a Roma per Luis Enrique e mi piace la passione della Capitale”

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Maarten Stekelenburg, portiere della Roma, in un’intervista al Giornale, parla della sfida di domani a San Siro contro il Milan e della sfida con Ibrahimovic: “Una volta segnò un gol con uno slalom alla Tomba contro il Nac Breda. Se digitate Zlatan su Youtube lo trovate. Purtroppo ricordo bene i due gol che mi ha fatto nel Roma-Milan dell’andata. È fortissimo e realizza tanti gol. Ha vinto campionati con Barcellona, Inter, Milan, Juve. Obiettivamente credo che sia uno dei migliori del mondo. Van Bommel? Un grande sia come calciatore che come persona, è il degno capitano dell’Olanda. Gli auguro tutto il meglio possibile, ma con la Roma stia tranquillo. Abbiati? Ha personalità ed esperienza, in una serata difficile con l’Arsenal ha fatto parate decisive. Ma i portieri che preferisco sono Buffon e Casillas. Luis Enrique? Passionale negli allenamenti e nelle gareDovreste vedere il modo con cui cura il lavoro e il rapporto con la squadra. Partendo dal fatto che si gioca sempre per cercare di vincere, quello di Luis Enrique è un tipo di calcio manovrato che parte da dietro, un po’ all’olandese e come l’Ajax. A me piace e sono a Roma per questo. Si vede poi che la nuova filosofia sta prendendo piede dopo le incertezze iniziali, c’erano tanti giocatori nuovi. Io stesso ho avuto bisogno di un periodo di ambientamento”.

Si è spesso parlato della sua passione per la cucina e del fatto che avesse conseguito un diploma da chef, ma il portiere giallorosso ci tiene a spiegare: “No, è stata strumentalizzata una mia vecchia intervista. Calcio e cucina non sono compatibili e, dovendo scegliere, ho preferito il pallone. Ho fatto bene, no? Roma città passionale e umorale? Mi piace questa passione. Basta fare una passeggiata in città per rendersi conto che si parla solo della squadra. Sono consapevole che se perdi una partita è difficile allenarsi con tranquillità, ma fa parte del gioco”.

Mercato Roma: il Corinthians non vuole perdere Dodò a costo zero

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Mercato Roma: Dodò sta per lasciare il Corinthians per approdare alla Roma. Ma, secondo Globoesporte.com, il cda del club brasiliano non vuole perdere il ragazzo a costo zero e sta cercando in tutti i modi di farlo rinnovare fino a dicebre 2012. Il giocatore, però, non intende rinnovare il contratto e ha già avuto dei colloqui con la dirigenza giallorossa. In questo modo il terzino sinistro non potrebbe sottoscrivere un contratto con la Roma prima della suddetta scadenza: l’accordo attuale scade il 31 luglio 2012 e il Corinthians vorrebbe ottenere l’equivalente del 20% del cartellino del calciatore carioca. La proposta della Roma sembra essere molto allettante e ogni trattativa per un rinnovo contrattuale sembra essere inutile. Già un prolungamento fu offerto lo scorso inverno, ma Dodò lo rifiutò.

Conferenza Luis Enrique: “Servirà la miglior Roma e la partita perfetta. Non so se Heinze recupera”

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Dal ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria la conferenza stampa integrale di Luis Enrique a un giorno della sfida di San Siro contro il Milan, sabato alle ore 18,00.

LA STAGIONE“Le partite durano 90 minuti e non solo un tempo. Questa è stata una stagione di alti e bassi, ora inizia la parte importante del campionato che dirà quello che faremo l’anno prossimo. Domani la partita per cambiare stagione? No non può cambiarla la stagione. Possiamo battere uno squadrone come il Milan, dobbiamo fare la partita perfetta ma si può batterlo. Il calcio è uno sport di errori, quando non facciamo questi errori infantilli che facciamo non saremo in difficoltà”.
MILAN“Le parole di Barbara Berlusconi? E’ sempre bello sentire delle parole di riconoscimento o di complimento. Ma penso che ognuno in Italia sa cosa cerchiamo di fare alla Roma e non è nessuna cosa strana, brutta o complicata. E’ un pensiero che sappiamo senza i risultati sarà più difficile convincere la nostra gente. Ma quando si sentono parole così è sempre bello. La Champions del Milan? Vincere a Barcellona è sempre difficile per qualsiasi squadra, sono i più forti del mondo. La partita per noi arriva in un ottimo momento: siamo vicini al terzo posto, come al quarto e al quinto senza dimenticare chi ci è dietro che sta facendo bene. Per noi è uno stimolo incredibile. Sarebbe bellissimo vincere e pensare subito alla prossima partita. Similitudini? Alla fine quelli che sono più o meno forti sono i calciatori in campo. Sarà importante per lo sviluppo della partita, sapere chi avrà il pallone di più. Tutte e due siamo interessate a vincere e spero sia ua partita bella per i itifosi e pure per i calciatori. Milan distratto? Magari, ma credo che sia uno squadrone che non commetterà questo errore, hanno fatto un inizio complicato ma poi sono stati bravissimi, sono capolista per meriti propri, non credo che succederà”.
BACCHETTA MAGICA – “Non ho la bacchetta magica e non lo so. La partita con il Genoa non è stata poi così’ male. Abbiamo fatto errori troppo facili ma non è stata brutta brutta come pensavo all’inizio. Ma dimostra che dobbiamo migliorare”.
TERZO POSTO – “Vittoria per il terzo posto? Potrebbe essere. Ma si può vincere questa e perdere le altre 9. Ci sono queste partite che sono diverse per quello che riguarda la mentalità, contro la capolista. Potrebbe essere un’iniezione di fiducia. In una partita possiamo vincere con il Milan ma dobbiamo essere ad un livello altissimo e loro devono essere in difficoltà. Non so che livello darmeo noi, se riusciamo a migliore gli errori possiamo essere vicini come adesso siamo, am ci sono 3-4 squadra che stanno lottando come noi e non sarò facile”.
LA GARA D’ANDATAIl risultato fu giusto, ma non so che differenza c’è ora, la classifica indica che sulla regolarità c’è differenza, se non dimostreremo il 100% non vinceremo, invece loro anche se non sono al 100% possono vincere. Ibra è fortissimo ed è sempre difficile fermarlo”.
HEINZE – “Abbiamo calciatori con dei problemi, Heinze ha problemi più grossi e non sappiamo se sarà della partita”.
LAMELA – “Non giudico un giocatore per una partita, sono soddisfatto di lui da quando è arrivato, come sono soddisfatto di tutti i calciatori, il giudizio deve essere complessivo”.
CALCIO EUROPEO – “Ci sono allenatori che stanno pronendo un calcio simile al nostro? Sicuramente, sia in Europa che in Italia, diventare allenatore significa prendere delle decisioni. Che gioco fare, se fare il ritiro, se non farlo…Ogni allenatore è diverso”.
PRIMAVERA – “Dal primo giorno ho visto come lavora Alberto De Rossi e penso che siamo sulla strada giusta. Ci sono giocatori che hanno qualità. Ieri hanno vinto la Tim Cup e gli faccio i complimenti ma arrivare alla prima squadra diventa difficile. Per me è piacevole vedere quelli che si allenano con noi e potranno essere un riferimento per un futuro non troppo lontano. Qualcuno di loro partirà per Milano? No, penso di no perchè hanno giocato ieri e hanno festeggiato”.
TOTTI – “Totti si è allenato con la squadra, non sarà al 100% ma sarà in uno stato buono perchè ha riposato 4-5 giorni e sarà a disposizione”.
ALLEGRI – “Allegri è vicino a vincere ancora il secondo campionato. Sta come gestire il gruppo, è un allenatore di un livello altissimo”. 

 

Barbara Berlusconi: “Complimenti alla Roma: aria nuova nel calcio italiano”

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Barbara Berlusconi, intercettata dall’ANSA davanti alla sede Fininvest di Milano, in attesa della 29a giornata di serie A che, a San Siro, vedrà in campo i rossoneri di mister Allegri contro i giallorossi di Luis Enrique, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul modo nuovo di fare calcio della Roma. “La sfida con i giallorossi può essere decisiva. Tutte le partite sono oramai decisive. La Roma è una squadra forte e imprevedibile, ma ho fiducia nel Milan visto in queste ultime settimane. La squadra, come ha dimostrato anche nella partita con la Juve, attraversa un buon momento di forma: sa imporre il proprio gioco anche quando si trova a giocare con molte assenze“.

La figlia dell’ex Premier, che domani alle 18 sarà sugli spalti di San Siro, si complimenta con la Roma per le novità introdotte nel panorma calcistico e per condurre iniziative  e partnership di rilievo che danno prestigio al calcio italiano, come il contratto stipultao lo scorso lunedi con la Walt Disney: “Desidero fare i complimenti alla Roma perchè ha portato una ventata di aria nuova nel panorama calcistico italiano. Anzitutto perchè ha avuto il coraggio di puntare su giovani di talento. Un progetto tecnico ambizioso che, sono convinta, porterà ottimi risultati nel medio lungo periodo. Inoltre la Roma, con l’accordo con la Walt Disney e attraverso altre operazioni commerciali che giudico interessanti e innovative, dimostra di aver ben compreso quale sia il futuro delle società di calcio“.

I club dovranno strutturarsi come vere e proprie società di intrattenimento in grado di offrire divertimento e servizi anche fuori dai 90 minuti della partita”, ha aggiunto Barbara Berlusconi. Inoltre sostiene che la dirigenza americana giallorossa rappresenta un unicum perchè la Roma è la prima società di serie A ad aver un team di investitori straniero: “Questo può essere uno stimolo e aiutare la serie A a tornare ad essere la più prestigiosa tra le leghe europee. In Inghilterra le cinque più grandi squadre sono di proprietà di investitori stranieri. Non si possono tenere comportamenti protezionistici. Sarebbe antistorico”. 

Infine, come membro del Consiglio d’Amministrazione del Milan, la Berlusconi conclude: “La concorrenza è sempre positiva: porta nuovi stimoli, nuove idee e costringe gli altri club a innovare e a modernizzare le proprie strategie sportive e commerciali”.

Corriere della Sera – De Rossi “Ho vinto il Mondiale, ma da bambino sognavo lo scudetto con la Roma. E lo sogno ancora adesso”

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Diffidate delle interviste con le domande più lunghe delle risposte. Quando parli con Daniele De Rossi, 28 anni, 272 partite in A e 32 gol con la Roma, campione del mondo 2006, campione d’Europa under 21 2004, bronzo olimpico ad Atene 2004, un contratto fino al 2017 da 10 milioni lordi a stagione più incentivi, le domande sono stritolate dalle risposte. Ha il pregio delle persone intelligenti. È curioso. E introverso. Connubio stimolante.

Domani c’è Milan-Roma. Come sta il tallone?
È più un fastidio che altro. È un dolore, non è un infortunio”.

Soglia del dolore?
Tutti mi dicono: bassa. Non ci convivo bene. Mi lamento. Eppure faccio di tutto per giocare anche quando non sono al meglio. Sono un pessimista. Fino al giovedì, se chiedono ame, sono fuori per infortunio. Il venerdì forse posso andare in panchina. Il sabato gioco. Anche perché non accetto di stare fuori”.

Dipendenza da campo?
Giocherei tutte le partite e per 90 minuti. Quando sto fuori per infortunio sono un tormento. In vacanza conto i giorni. Ho sentito tanti giocatori dire: smetto presto e mi godo i soldi. All’inizio la pensavo anch’io così. Poi vedo che cambiano idea e, pian piano, lo sto facendo pure io. Ne conosco uno solo che l’ha detto e l’ha fatto: Hide Nakata. Altra categoria. Altra testa”.

Farà l’allenatore?
Non lo so. Una volta avrei detto:mai. L’allenatore, quando perde, è l’uomo più solo del mondo. Però è un modo per restare in questo ambiente che, quando non ce l’hai, ti manca da morire”.

In un’intervista lei ha descritto così la sua scala dei valori:
Prima viene mia figlia Gaia, poi viene il nulla e poi il calcio”.

Che tipo di padre è?
Giocoso. Amico. A volte mi sono chiesto se non lo sono anche troppo. Poi penso che mio padre era così con me e non sono cresciuto poi tanto male. Vorrei essere per Gaia un padre come quello che ho avuto io”.

Suo padre Alberto, per chi non lo sapesse, allena la Roma Primavera che ieri sera, davanti a 20mila spettatori all’Olimpico, ha vinto la Coppa Italia contro la Juve.
Quest’estate, a Ostia, venivano al mare un sacco di ragazzi della Primavera. Albe’ di qua, Albe’ di là. L’avessi fatto io con i miei allenatori delle giovanili, sai che schiaffoni volavano! L’ho detto, è un amico”.

Dicono che alle partite della Primavera lei si trasformi in ultrà. È vero?
Lo ammetto. Ci soffro troppo. E immagino quanto soffra mio padre in certe mie partite importanti”.

A 22 anni campione del mondo. Sembrava tutta in discesa, poi ha vinto poco.
È così. Non posso essere contentissimo della mia bacheca. Ma sono felice di come sono cresciuto, come calciatore e come uomo. Sono orgoglioso del rispetto che percepisco da parte di avversari e tifosi”.

Cambierebbe il Mondiale con uno scudetto?
Vincere un Mondiale è indimenticabile, ma io non nasco tifoso dell’Italia. Nasco tifoso della Roma. Da bambino sognavo lo scudetto. Ci stavo dentro a quel sogno, era a mia misura, mi sembrava possibile. Poi è finita che ho vinto il Mondiale e che lo scudetto sto ancora ad aspettarlo”.

Luis Enrique è l’allenatore giusto per vincerlo?
A me la sua idea di calcio piace. Me ne parlava Guardiola, quando era alla Roma, e ora posso provare a giocarlo anche se il paragone con il Barcellona ti ammazza, perché loro sono troppo forti. Però, se non ci provi, non ci riuscirai mai».

Luis Enrique l’ha lasciata in tribuna per 5’ di ritardo alla riunione tecnica.
C’è una regola e va rispettata. Una maledetta regola? Può anche essere, ma questo non cambia la realtà. La conoscevo e a Bergamo, contro l’Atalanta, ero il capitano, visto che mancava Totti”.

L’allenatore è lei: non fa giocare uno per un ritardo?
Se ho messo la regola, chi sgarra non gioca. Magari, da allenatore, non metto quella regola. Una multa? Non è la stessa cosa. Ne ho prese, semmai, perché qualche volta ho dimenticato di firmare il foglio che è in bacheca a Trigoria e che va siglato un’ora prima dell’inizio dell’allenamento. Ero arrivato in orario, ma me ne ero scordato”.

La sua attuale compagna, l’attrice Sarah Felberbaum, ha raccontato a «Sette» che la prima volta che l’ha incontrata non sapeva chi fosse.
Sapeva vagamente che esisteva un calciatore De Rossi, ma se mi avesse incontrato per strada non mi avrebbe riconosciuto. Per lei il calcio era, al massimo, Totti e Buffon. E suo padre, simpaticissimo, che viene allo stadio con il cuscino da mettere sopra al seggiolino, non sapeva nemmeno chi fosse Totti. Ci siamo incontrati, per caso, in un ristorante e Francesco ci ha salutato. È il capitano, hanno detto tutti. E il padre di Sarah: il capitano di che cosa?”.

E lei conosceva Sarah Felberbaum?
La conoscevo. Mi piace il cinema. E non solo i film leggeri. Tv? Poca. Mi piacciono le serie, soprattutto Lost. Guardo poche partite”.

Agassi, nella sua biografia, racconta di essersi infuriato assistendo sul set a una scena in cui Brooke Shields leccava la mano di un attore. Lei è geloso di Sarah e del suo lavoro?
So che è un lavoro, ma evito di andare sul set. Lei me lo ha chiesto: vieni a vedere come è, si gira una scena spinta e poi, allo stop, ci si rimette a parlare dei figli o del tempo. Lo capisco, ma anche se non lo vedo è lo stesso”.

Eppure è attore anche lei. Con Zoro, tassista tifoso che le chiede dove vuole andare, lei ha dato in anteprima in tv la notizia del rinnovo.
Eravamo vicini all’accordo e con Diego e Valerio (Bianchi e Mastandrea, ndr) certe idee nascono così, davanti a un sushi o una birra. Dopo aver girato, ci sono stati due giorni di stallo nelle trattative con la Roma. E io mi ero già esposto, avevo detto che restavo. Per fortuna è andato tutto a posto”.

Legge le pagelle?
Prima sempre, ora di rado. Sono maturato”.

Ascolta le radio romane? Negli ultimi giorni sono usciti dossier per screditare Baldini, truffe contro la Roma, si è mossa la magistratura…
Sono garantista, non giudico nel merito. Sono finito in prima pagina perché uno che non sentivo da dieci anni ha fatto il mio nome a caso nello scandalo scommesse. Capisco i tifosi delle squadre, lo sono anch’io, sono un tifoso che va in campo e non in curva, ma non capisco i tifosi delle radio o delle presidenze. Succede solo a Roma”.

La Roma è in partnership con la Disney: che personaggio le faranno fare?
Paperon de’ Paperoni. Con quel contratto che mi hanno fatto…”.

Corriere della Sera – Luca Valdiserri

Corriere dello Sport – Pastorello: “A Rossi piace la Roma, ma servono 20 milioni”

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Se la Roma cerca i campioni e i ragazzi, esiste un attaccante che risponde a tutti e due i requisiti: gioca in Spagna, è italiano, ha appena compiuto 25 anni e ha già segnato oltre 100 gol in carriera. Eccolo un obiettivo plausibile: Giuseppe Rossi, qualità e quantità, il rinforzo perfetto. Fermo dal mese di ottobre per colpa di un legamento crociato, ha potuto seguire da lontano le vicende del Villarreal che è finito a lottare per la salvezza. (…) Ma a fine stagione vorrebbe tornare in Italia, nel campionato che ha assaggiato soltanto per pochi mesi nella prima parte del 2007 (Parma: 19 partite, 9 gol).

I SEGNALI – La scorsa settimana, intervistato da questo giornale, Rossi aveva manifestato entusiasmo per il calcio alla catalana di Luis Enrique, inviando un messaggio chiaro a Trigoria. Ieri il concetto è stato ripetuto dal procuratore, Federico Pastorello, intervistato dal sito pagineromaniste.com : “Con Giuseppe abbiamo parlato molto della Roma. Essendo un grande estimatore del calcio spagnolo, considera l’idea di Luis Enrique positiva. Per questo non chiudiamo le porte a un possibile trasferimento. Le persone che compongono l’attuale società sono una garanzia. Conosco da una vita Franco Baldini. E Walter Sabatini è uno dei migliori intenditori di calcio”.

LA TRATTATIVA – Quanto può costare Rossi? “«Non penso bastino 15 milioni – chiarisce Pastorellone servono almeno 20. Di sicuro Giuseppe vorrebbe tornare in Italia, anche in un club senza Champions League se fosse attratto dalla proposta” . La Roma ci pensa, senza fretta. Sta valutando la fattibilità dell’operazione, consapevole del gradimento del giocatore. Ma Sabatini non dimentica le difficoltà nella trattativa della scorsa estate per l’acquisto di Nilmar. Con il Villarreal del presidente Roig è difficile venire a patti. Bisogna pagare quanto viene chiesto. A soccorrere la Roma, però, può essere proprio l’infortunio di Rossi, che dopo un anno praticamente perso si è un po’ svalutato (…) se Luis Enrique giudicherà Rossigiusto” per caratteristiche e carattere, più di Nilmar a cui preferì Osvaldo, i dirigenti faranno il massimo per accontentarlo.

Corriere dello Sport – Roberto Maida

Il Romanista – Al Meazza ci sarà Mazzoleni di… vicino Milano

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Seguendo il criterio della vicinanza territoriale dell’arbitro alla partita che gli viene affidata (così magari si risparmia sulle spese di trasferta), Milan-Roma è stata data a Mazzoleni di Bergamo.

Solo con questo metro di giudizio riusciamo a spiegarci la designazione di questo fischietto mediocre per una gara così importante. Tra l’altro lui quest’anno ha già diretto i giallorossi al Meazza nella partita che pareggiarono 0-0 contro l’Inter. Quella del calcio volontario di Lucio sulla testa di Stekelenburg per il quale Mazzoleni nemmeno ammonì l’interista. Ma quello è stato solo uno dei molti errori che ha commesso in questo campionato. Esempi: in Bologna-Siena 1-0 non dette un rigore per parte; in Fiorentina-Milan 0-0 annullò il gol di Seedorf per un fuorigioco inesistente segnalato dall’assistente Di Fiore; nel recupero di Lecce-Chievo 2- 2 non dette un rigore ai veneti per l’atterramento di Therau da parte di Olivera, episodio che scatenò una rissa al rientro negli spogliatoi; in Parma-Juventus 0-0 riuscì a scontentare tutti per un rigore non dato ai bianconeri […].

Il Romanista – Franco Bovaio

Corriere dello Sport – Da Barba a Viviani, la Roma che verrà

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Le mani sulla Coppa. I sorrisi, le lacrime, il futuro che oggi sembrerà a tutti loro più chiaro, più nitido, più bello. Eccoli tutti i protagonisti di questa Roma Primavera che si conferma non solamente gruppo di grande qualità, ma soprattutto gruppo vincente. Poi è vero che non si può vincere tutto e che l’anno scorso la Coppa Italia e la Supercoppa sono andate alla Fiorentina, così come quest’anno il Viareggio è andato alla Juventus. Ma la Roma di Alberto De Rossi nel frattempo ha fatto il suo: uno scudetto l’anno scorso e adesso questa Coppa Italia che torna dopo 18 anni. E davanti ancora il campionato da finire e quello scudetto da difendere sul campo. La Roma tra l’anno scorso e quest’anno ha anche cambiato, mandando a giocare alcuni dei suoi ragazzi (Florenzi, Stoian, Antei, Pettinari, Dieme, a gennaio Caprari). E ha vinto inserendo su una intelaiatura di campioni d’Italia (Pigliacelli, Sabelli, Viviani, Caprari), i vari Verre, Politano, Orchi, Barba che spingevano. Eccoli i padroni della Coppa, con la loro storia. (…).

Corriere dello Sport – Fabio Massimo Splendore

Il Messaggero – Sabatini: “Faremo acquisti di spessore”

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Walter Sabatini torna a parlare e recupera quel pragmatismo che ha sempre caratterizzato il suo lavoro. All’emittente radiofonica Rete Sport, traccia una linea che permette di definire con ancora più precisione, che tipo di mercato effettuerà la Roma in estate: “Dobbiamo puntare più sulla qualità che sul numero dei giocatori. Faremo due o tre acquisti di livello accertato, con curriculum, prestazioni già fornite e poi altri giovani. La necessità di integrare l’organico è evidente ma è ingeneroso dire chi sostituirei. Poi, è chiaro, ci saranno anche altri ragazzi, sulla scia di quanto fatto quest’anno”.

Tra “i ragazzi” è in arrivo Dodò anche se il ds, preferisce glissare: “Ci sono alcuni giocatori che, anche se giovanissimi, possono imprimere un svolta. Vogliamo alzare la soglia del talento e della spettacolarità”. Gli viene chiesto di Borriello: “Non c’è alcun obbligo di riscatto da parte della Juventus, così come per noi non c’è per Marquinho o Kjaer. Vediamo, siamo in una situazione interlocutoria”. Onesto quando ricorda l’errore di non esser intervenuto nel mercato di gennaio: “Ho commesso un grave errore, serviva un centrale di difesa. Ho messo in difficoltà l’allenatore. Ma a parte Thiago Silva, i giocatori di grande livello in questo ruolo sono difficili da trovare e le squadre non se ne privano”. Un po’ meno nel giudizio su Palacio: “Si sta affermando adesso, a 30 anni. Parliamo di un grande giocatore che non ha mai fatto tanti gol”.

Il Messaggero – Stefano Carina

Corriere dello Sport – Zeman “Totti è il giocatore più forte che ho allenato. La strada nuova che cerca Luis Enrique l’aveva già battuta Liedholm tanti anni fa”

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Zdenek Zeman nel corso di un’intervista al quotidiano sportivo, ha parlato anche di Roma e di Francesco Totti:

Chi dei suoi tanti allievi è cresciuto meglio?
Il giocatore più importante che ho avuto è stato Totti, un ragazzo semplice che dice sempre quello che pensa. Ha avuto una carriera strepitosa, nonostante due infortuni gravi. Io lo vedevo in attacco sulla sinistra e sono ancora convinto che se avesse continuato in quel ruolo avrebbe potuto giocare fino a 50 anni, Invece lo hanno messo centravanti e lì in mezzo ha preso troppe botte”.

E del progetto della nuova Roma con Luis Enrique cosa pensa?
Luis Enrique cerca una strada diversa. Però quello che lui considera innovazione in realtà in Italia risale a tempi antichi. Il suo possesso palla prolungato lo faceva Liedholm”.

Corriere dello Sport – Giancarlo Febbo