L’introduzione della fidelity card al posto della tessera del tifoso ha scatenato le reazione dell’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni. L’esponente leghista ha dichiarato a margine di una lezione di giornalismo a Varese che «hanno vinto i tifosi ultrà delle squadre come la Roma che si sono sempre dette contrarie. Non è una buona notizia per il mondo dello sport l’abolizione della tessera del tifoso. Ho preso atto che il direttore della Figc annunciando un cambiamento di rotta ha detto che ci saranno meno controlli e questa non è di certo una buona notizia»
Maroni: “La fidelity card? Hanno vinto i tifosi ultrà delle squadre contrarie come la Roma”
De Rossi interrompe la seduta per un fastidio al calcagno. Per Totti affaticamento al flessore sinistro
Daniele De Rossi e Francesco Totti hanno dovuto interrompere in anticipo la seduta d’allenamento. Capitan futuro per un fastidio al tallone del piede destro, il secondo per un affaticamento al flessore sinistro.
Mf – Down Jones – As Roma, titolo vola in borsa + 4,08%
In rialzo l’As Roma (+4,08%). La squadra di calcio della capitale e il colosso mondiale dell’intrattenimento Disney sono vicine alla sigla di un accordo di partnership che verrá reso noto nei prossimi giorni e che dovrebbe dare alla societá giallorossa di proprietá dei quattro soci americani, James Pallotta, Michael Ruane, Richard D’Amore e Thomas DiBenedetto un connotato sempre piú internazionale. In particolare l’accordo, secondo quanto si apprende, su cui sta lavorando da mesi il Raptor Accelerator di James Pallotta, prevederebbe una partnership per lo sviluppo di iniziative legate alla squadra e ai tifosi giallorossi nel complesso Espn Wide World of Sports in Florida. “Si tratta di una notizia positiva che potrebbe essere importante anche dal punto di vista economico“, commenta a caldo un operatore contattato da Mf-Dowjones. Secondo l’esperto tale notizia potrebbe aver riacceso anche l’interesse verso le altre squadre di calcio quotate ed in particolare verso la Juventus F.C. che ora avanza del 6,25%.
MF – Down Jones – C. Augelli
Ag. Manga: “La Roma ha chiesto informazioni su di lui”
Yvan Lee Mée, agente di Bruno Ecuele Manga del Lorient, ha parlato del futuro del suo assistito:
“Il mio assistito è uno dei giocatori più interessanti della Ligue 1. Sul ragazzo c’è il Milan ma è stato seguito dal Tottenham, Inter e Roma. Dopo due stagioni con il Lorient è arrivato il momento di fare il grande salto, per questo credo che in estate possa cambiare squadra. Inoltre è diventato comunitario . E’ un centrale forte fisicamente, di personalità e dotato di grande tecnica.In Francia – dichiara a calciomercato.com- lo paragonano a Thuram o Desailly”.
Candela: “Luis Enrique non mi convince ma credo ancora nel progetto”
Vincent Candela indimenticato esterno sinistro della Roma scudettata, ha parlato a proposito del momento non certo esaltante della sua ex squadra: “Dall’inizio dell’anno nutrivo dei dubbi sul tecnico spagnolo, ma credo in questo progetto e bisogna dargli ancora del tempo. Ci sono stati tanti alti e bassi nel rendimento della Roma, per via degli errori individuali dei giocatori, diagonali sbagliate, errori sotto misura, ma anche il tecnico c’ha messo del suo: troppi cambi nell’11 titolare, soprattutto nella fase difensiva, se non dai certezze ai giocatori, anche i più forti giocano con la paura, sapendo che se sbagliano poi vanno fuori. Inoltre non ho capito l’esclusione di De Rossi a Bergamo, per soli tre minuti di ritardo ad una riunione tecnica, abbiamo perso il derby a Bergamo“.
Candela, sempre ai microfoni di Radio Manà Sport, è convinto che la dirigenza abbia fatto un ottimo lavoro nel portare giocatori così gioani e così ricchi di talento, aspicando però per il prossimo mercato estivo l’arrivo di un difensore centrale e di un bomber: “Tutti i calciatori nuovi della Roma sono molto interessanti, in particolar modo Josè Angel che credo abbia avuto problemi di ambientamento, ma ha delle qualità importanti. E’ tecnico e veloce, è difficile trovare un terzino ad oggi con queste caratteristiche, il suo è solo un problema mentale. Per il prosismo mercato acquisterei un grande centrale di difesa, un esterno difensivo che possa magari giocare a destra e sinistra, e un grande attaccante, un bomber alla Batistuta o alla Montella“.
Arquilla (ag. Fifa): ” Il mio sogno è portare Neymar alla Roma”
Angelo Arquilla, mediatore internazionale ed esperto di calciomercato, è stato intervistato da TeleRadioStereo. Molti gli spunti su Sabatini, la Roma e Neymar… Ecco le sue dichiarazioni:
“Sabatini ha i suoi collaboratori in Argentina e sa come muoversi come si è visto con l’acquisto di Lamela. Non escludo che sul fronte Cirigliano, Ocampos e Pezzella possano arrivare delle importanti novità. In Brasile c’è Dedè ma non bastano 20 milioni. La Roma si sarebbe dovuta muovere con largo anticipo, ora su di lui ci sono gli occhi delle big di Inghilterra e so che anche la Juventus si stia interessando. Mi risulta che tra un paio di giorni Walter Sabatini potrebbe arrivare qui a Rio de Janeiro, per poi andare anche a Sao Paulo. Nei prossimi giorni vedrò Neymar. Il mio sogno resta quello di portarlo in Italia, magari alla Roma“.
Caniggia: “Luis Enrique? La strada è quella giusta. Lamela è un grande giocatore”
L’ex attaccante della Roma Claudio Paul Caniggia, ha parlato a proposito del momento che sta attraversando la sua ex squadra. Intervenendo da Rio de Janeiro in esclusiva a Tele Radio Stereo 92,7 Caniggia ha voluto anche esprime il suo personale giudizio su uno dei talenti giallorossi, il connazionale Erik Lamela: “La Roma ha portato in Italia un grande giocatore, Erik Lamela. Ha bisogno di un po’ di tempo per migliorare ma sta già dimostrando di essere all’altezza. Può migliorare anche sotto porta, è un ragazzo intelligente. In Italia bisogna capire il calcio italiano, semplice. E devi avere il tempo per ambientarti, non tanto alla vita italiana, quanto al calcio.”
Sul tecnico Luis Enrique:
“Luis Enrique ha avuto inizialmente un po’ di difficoltà, nel Barcellona aveva fatto molto bene. Tende sempre a imporre il suo gioco, magari ad alti livelli può essere più difficile, ma la strada è quella giusta.”
Sugli obiettivi di mercato di Walter Sabatini:
“Cirigliano e Ocampos sono molto bravi. Tante società li stanno seguendo, non mi sorprendo se anche in Italia e magari la Roma stessa si sia interessata a questi due giovani talenti“.
Caniggia parla anche dei problemi fisici di Gabriel Batistuta che proprio in questi giorni ha dichiarato di aver avuto problemi motori gravi a causa delle numerose infiltrazioni fatte durante la sua carriera di atleta professionista:
“E’ un po’ che non sento Batistuta. So che ha avuto problemi alle caviglie, quando eravamo in Qatar, a Doha, nella mia ultima stagione da calciatore, Gabriel era sempre alle prese con il ghiaccio, perché aveva già problemi. Ora sta meglio e sono contento, ricordo un anno fa quando fummo invitati a una partita per ex calciatori. Lui dovette rifiutare l’invito proprio per i suoi problemi fisici“.
Anche se la sua esperienza a Roma è stata di breve durata Caniggia sembra non essersi scordato dei tifosi giallorossi, ricodando anche quello che da tutta la Curva Sud viene considerato il suo gol più bello:
“I tifosi della Roma quelli cui mi sono unici. Dico sempre che per giocare con la Roma devi esserne all’altezza. Somigliano a quelli del Boca Juniors, per passionalità, per affetto. Sono legato anche ai tifosi dell’Atalanta, che mi vogliono ancora bene, ma anche se a Roma sono stato stato poco, i tifosi non posso dimenticarli. Dei compagni dell’epoca non sento più nessuno, ho rivisto in questi giorni in Brasile Aldair, tempo fa ho visto Thomas Berthold in Germania. Ovviamente non posso dimenticare la mia cavalcata in Coppa Italia contro un MIlan che non perdeva una partita ufficiale da un anno e mezzo. Anche in quel caso ricordo come reagirono i tifosi alla vittoria. Fantastici“.
Repubblica.it – Totti, Pluto e Topolino. Accordo con la Disney
Il nuovo partner commerciale della Roma farà sorridere soprattutto i tifosi più giovani. Questione di giorni, poi il club giallorosso annuncerà l’accordo di collaborazione con uno dei più noti marchi internazionali: il gigante dell’animazione (e non solo) Disney. Mark Pannes, amministratore delegato della Roma e braccio armato del Raptor Accelerator di James Pallotta, è vicino a stringere l’intesa commerciale con il gruppo statunitense. Un’occasione per la Roma di legarsi a uno dei più riconoscibili brand mondiali, ma anche di sviluppare iniziative per la promozione del proprio marchio, in Italia e nel mondo. Forse il primo passo della nuova politica commerciale della proprietà americana che ha rilevato il club.
Nell’ambito dell’accordo con la Disney, una serie di iniziative: la più immediata, sarà la conversione del Sole Cuore Village, il piccolo parco giochi a tema calcistico inaugurato a pochi passi dallo stadio Olimpico, in un certamente più attraente Disney Village by As Roma, con attrazioni a marchio Disney, oltre a spazi commerciali dedicati al colosso statunitense anche all’interno delle aree sportive. Ma non solo. Perché l’accordo commerciale, prevede anche che il club giallorosso sia il partner di riferimento del “Disney Soccer showcase“, evento annuale organizzato dalla compagnia americana nell’Espn Wide World of Sports, complesso sportivo ad Orlando, in Florida (non lontano dal parco giochi di Disneyworld), per festeggiare il Capodanno con una serie di appuntamenti all’insegna del “soccer”. Un appuntamento sponsorizzato negli ultimi quattro anni dal Chelsea, con il proprio logo, il proprio nome e soprattutto la presenza di alcune squadre giovanili nell’ambito di un torneo tra Academy statunitensi. E che dal 2013 vedrà invece protagonista la Roma. In attesa della tournée statunitense che in estate dovrebbe portare il club a giocare una serie di amichevoli a Boston, tra cui una contro il Liverpool, Totti e Osvaldo – già sosia del Pirata dei Caraibi Johnny Depp – sbarcano negli States. E una bella fetta d’America trova casa a Roma.
Repubblica.it – Matteo Pinci
Ag. Simplicio: “Resta alla Roma anche il prossimo anno”
Fabio Simplicio resterà alla Roma per un’altra stagione. Parola di Gilmar Rinaldi, agente del centrocampista brasiliano. “Fabio è contento, ha un ottimo rapporto con Luis Enrique – racconta a tuttomercatoweb.com -, rimarrà sicuramente in giallorosso anche il prossimo anno. Rinnovo del contratto? È presto per parlarne, si vedrà più avanti”. Il contratto di Simplicio scadrà nel giugno 2013.
Allenamenti Roma – Totti e De Rossi lasciano la seduta in anticipo. Problema alla coscia per Rosi
Da Trigoria, Marco Calò
Dopo la vittoria di Palermo, riprende la preparazione della Roma in vista della sfida di lunedì contro il Genoa. Luis Enrique non potrà contare sugli indisponibili Juan e Burdisso. Rientrano Osvaldo e Stekelenburg dalle squalifiche.
14.00 – Lavoro differenziato per Pjanic. Il bosniaco ha svolto qualche giro di campo prima dell’inizio della seduta dei compagni.
14.05 – La squadra scende sul campo C.
14.15 – Taddei si allena con i compagni. Il gruppo ha iniziato il consueto riscaldamento con il torello.
14.25 – Terminato il riscaldamento atletico, Luis Enrique ha formato i gruppi per la circolazione palla.
Rossi: Rosi, De Rossi, Simplicio, Lamela, Borini.
Gialli: Heinze, Angel, Gago, Totti, Marquinho.
Verdi: Cicinho, Kjaer, Perrotta, Greco, Bojan.
14.30 – Tancredi lavora con i portieri sulle esercitazioni specifiche.
14.45 – Il gruppo lavora sulle prove tattiche. Due uomini scambiano il pallone sulla fascia, e gli attaccanti si inseriscono per ricevere il cross.
Rossi: Greco Cicinho Taddei Perrotta Heinze Borini.
Verdi: Marquinho Lamela Rosi Kjaer Piscitella Viviani.
Gialli: Osvaldo Cassetti Simplicio J. Angel Gago Bojan
15.15 – Totti e De Rossi abbandonano la seduta prima dell’inizio del partitella in famiglia. Il Capitano giallorosso ha accusato un risentimento alla coscia, mentre De Rossi ha riportato un problema alla caviglia.
15-23 – Il terzino destro della Roma Rosi lascia temporaneamente il terreno di gioco. A bordocampo viene sottoposto alle cure mediche dello staff sanitario, che gli ha applicato del ghiaccio sulla coscia destra. Preso dal nervosismo, e dal dispiacere per l’infortunio, il giocatore colpisce con un pugno il terreno di gioco.
15.40 – Termina la seduta odierna di allenamento con i giocatori che svolgono un lavoro di scarico.
FINE
SERIE A: ROMA-GENOA (Stadio Olimpico – 19 marzo 2012 – ore 20.45)
INDISPONIBILI: N. Burdisso, Juan, Pjanic.
IN DUBBIO: A. Rosi
SQUALIFICATI: –
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, Josè Angel; Gago, De Rossi, Lamela; Borini, Totti, Osvaldo.
As Roma, auguri a James Pallotta!
“Auguri a James Pallotta! Oggi è il suo compleanno”. La As Roma festeggia i 54 anni dell’imprenditore di Boston con un messaggio sul proprio profilo ufficiale di Facebook. Il club invita i tifosi a mandare gli auguri a Pallotta sulla pagina Twitter @OfficialASRoma.
Pioli: “Sono stato contattato da Sabatini. Mi sentivo pronto”
Stefano Pioli sarebbe stato cercato in estate da Sabatini per guidare la squadra capitolina. Lo rivela stesso allenatore ai microfoni della trasmissione di Radio Manà Sport ” Buongiorno Calcio” : ” Un’anno fa fui contattato da Sabatini. Cia siamo subito trovati in sintonia, però alla fine si sono seguite altre strade. Ma io sarei stato pronto a cogliere questa occasione e a prendermi questa responsabilità.” L’allenatore prosegue la sua intervista e si sofferma sul Luis Enrique: ” Mi piace. E’ coerente e i giocatori lo seguono. Riesce a trasferire le sue convinzioni alla squadra che è l’aspetto più importante per un tecnico.”
Batistuta rischiava di non camminare più!
Gabriel Omar Batistuta, per i tifosi più appassionati noto come “Re Leone” o “Batigol” , ex bomber di Fiorentina, Roma ed Inter, ha dichiarato a France Football, secondo un’agenzia Ansa, di aver rischiato di perdere l’uso delle gambe: “C’è stato un momento in cui ho rischiato di non poter più camminare, stavo malissimo. Ma ora sto meglio.” L’uso eccessivo uso di infiltrazioni per permettere all’attaccante di ridurre i tempi di recupero dagli infortuni ha avuto un pessimo effetto sulle ginocchia dell’argentino, che avrebbe avuto difficoltà nello stare in piedi per più di mezz’ora.
Ag. Verratti a Pagine Romaniste: “Nulla di concreto con la Juve, chi lo vuole deve sbrigarsi”
Lo hanno paragonato ad Andrea Pirlo, prima ancora di aver compiuto il suo ventesimo anno di età. Intorno a Marco Verratti sta per scatenarsi una vera e propria asta. Centrocampista, classe ’92, sta contribuendo alla cavalcata verso la Serie A del Pescara di Zeman. Dopo mesi in cui il suo nome è stato accostato alla Roma, oggi la Gazzetta dello Sport lo dà per certo alla Juventus dalla prossima stagione.
Donato Di Campli, agente di Marco Verratti, a PagineRomaniste.com smentisce la notizia: “Non c’è nulla di vero. La Juventus non ha preso Verratti. Un conto è parlare di interessamento, ma da qui a dare già per concluso un affare ce ne passa. Marco è un giocatore fantastico e con il campionato che sta facendo è normale che abbia attirato l’interesse dei club più importanti”. Verratti è seguito da tempo anche dalla Roma. “Con Sabatini ho parlato spesso, ma è da un po’ che non lo sento. Posso dire che chiunque voglia Verratti deve sbrigarsi e fare in fretta. La sua valutazione cresce giorno dopo giorno”. La Roma è avvertita.
Anna Giulia Ruggeri
Roma, Luis Enrique vuole Pedro
Il tecnico della Roma Luis Enrique ha espresso la volontà di avere nella sua rosa anche l’attaccante del Barcellona Pedro Rodriguez. L’allenatore conosce bene il giocatore spagnolo ed è convinto che sarebbe l’innesto giusto per la sua squadra. In questa stagione il calciatore ha subito numerosi infortuni che lo hanno tenuto spesso fuori dai campi di gioco e, con la concorrenza che c’è nel club blaugrana, Pedrito sembra non riuscire a ritrovare gli spazi per giocare. Come riportato dal sito Fichajes.net, la dirigenza giallorossa potrebbe farsi avanti per il calciatore spagnolo, avanzando la proposta di un prestito con il Barcellona.
Il Romanista – Baldini vola dagli americani
Oggi partirà per gli Stati Uniti direzione Austin, capitale dello Stato del Texas e, per qualche giorno, capitale di quello che è e sarà il futuro di As Roma. Mentre la squadra a Trigoria preparerà la partita di campionato contro il Genoa, Franco Baldini (che tornerà in tempo per assistere al terzo Monday night della stagione) sarà dall’altra parte dell’oceano per incontrare tutti i soci della cordata americana. Lo farà in occasione del South by Southwest Festival, una rassegna di musica, arte, cinema e tecnologia organizzata dalla Raptor, cioè la company di James Pallotta. Baldini lo incontrerà e con ogni probabilità vedrà anche gli altri azionisti della holding che ha in pancia l’As Roma.
In questi giorni sono circolate notizie su una presunta uscita di scena di Ruane e D’Amore, i due azionisti meno noti della cordata. Ma alla Roma la dismissione delle quote non risulta. Anzi, gli americani continueranno ad investire ancora per decine di milioni di euro nei prossimi due o tre anni. È vero invece, ma era noto da tempo, che la Roma sta cercando ulteriori investitori di piccolo cabotaggio nel settore dei new media in altri mercati, in particolare in quello asiatico, considerato molto appetibile per il brand giallorosso. È la prima volta di Franco Baldini in America. Ufficialmente come direttore generale della Roma, ufficiosamente come vicepresidente esecutivo, veste che a Trigoria gli è universalmente riconosciuta.
È quindi, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, proprio la legittimazione del ruolo e dell’importanza di Baldini, che con i soci americani, di cui è il punto di riferimento italiano, non intratterrà solo rapporti di mera rappresentanza. Si parlerà anche di questioni concrete. Ad esempio l’andamento della squadra, ma anche la tournée in programma quest’estate, che dovrebbe prevedere tre partite contro avversari di alto livello (una partita si dovrebbe giocare a New York, l’altra a Boston mentre per la terza città si deve ancora prendere una decisione definitiva). Baldini farà quindi ai soci il punto della situazione. Anche se tra un mese è probabile che torni in Italia James Pallotta per l’aumento di capitale e anche per mettere a punto tutto il lavoro da fare a Trigoria in vista del mercato estivo. In occasione della sua precedente visita, il manager statunitense aveva assicurato allo stesso Baldini, ma anche al ds Sabatini, che avrebbero avuto a disposizione tutte le risorse necessarie per costruire una grande squadra in vista della prossima stagione. Le stesse rassicurazioni Pallotta le aveva fatte alla squadra prima dell’ormai celebre tuffo in piscina conquistando i giocatori con quel «la Roma non deve avere paura di niente». Che è stato, è e sarà una sorta di manifesto programmatico della cordata made in Usa.
Il Romanista – Chiara Zucchelli
Il Romanista – Nati al “Pippa Nera”, da sempre ci fanno felici
Innanzitutto chiediamo scusa se qualcuno si offenderà. Ma il materiale che riguarda la Società Sportiva Lazio e che fa ridere e che fa da sempre felici i romanisti è talmente ampio che necessariamente quella che leggerete di seguito sarà una grossolona, superficiale, imperdonabile sintesi. Per evitare facili e poco eleganti battute si eviterà di citare Paolo Negro (sì, è difficile tanto più che adesso fa l’allenatore dello Zagarolo) e gli 11 anni di B (sì, meriterebbero una stelletta nera sul petto e il racconto giornata per giornata soprattutto di quelle che per poco non li portarono in C). Per cercare di mantenere una certa eleganza si potrebbe cominciare dal loro cavallo di battaglia, di giocare in trasferta, quello delle origini. Non nel senso che la Lazio ha un’origine di trasferta, visto che nel 1900 Piazza della Libertà era fuori dalle Mura di Roma, ma nel senso dell’ontologia, senza scomodare Heidegger o Carmelo Bene (gran tifoso di Paulo Roberto Falcao e della Roma campione 1983, che disconosceva la Lazio) e ricordare cosa disse nell’intervista concessa a Massimo Izzi, Giorgio Carpi giocatore della As Roma dal 1927 al 1936: «La As Roma è nata per un motivo umanitario, visto che la Lazio non faceva che perdere con tutte le squadre di Roma». D’altronde all’origine c’è sempre un si dice. Un sentito dire. Il mito è questo: un racconto. All’origine dell’origine c’è proprio una battuta. D’altronde effettivamente a sentire loro (magari anche Konko e Biava) quello che fa autenticamente “triste” il tifoso romanista è il racconto che il laziale fa della sua fantomatica primogenitura. E non è tanto che pure la scimmia è nata prima dell’uomo o Buttiglione prima di De Gregori. Non è nemmeno l’ovvia considerazione che la Roma non è la prima, ma l’unica squadra di Roma: è che è proprio una fregnaccia il fatto che la Lazio abbia portato il calcio a Roma.
SS LAZIO OTTAVA SQUADRA DELLA CAPITALE La prima partita di calcio a Roma documentata venne disputata il 18 settembre 1895, tra la Società Udinese di Scherma e la Società rodigiana di ginnastica, al Velodromo di Via Isonzo. C’erano ventimila persone, il Re e la Regina . A novembre del 1895 la Società Ginnastica Roma cominciò a giocare a calcio, prima squadra romana a farlo nella Capitale. Nel 1896 gli studenti del Regio Liceo Ginnasio “Ennio Quirino Visconti” fondarono il Football Club Roma. Contemporaneamente nasceva anche lo Sporting Club Roma. La Società Ginnastica Roma , il FC Roma e lo Sporting Club Roma nel maggio 1899 diedero vita a Villa Pamphili al primo campionato di calcio del Lazio. Tra il 1899 e il 1900 nacquero la Cristiana, la Veloce Club Podistico e la Forza e Coraggio. Nel 1901 nasce la Roman Cricket and Football Club società che, nel 1927, con l’Alba e la Fortitudo si fonde nella AS Roma. Il Roman gioca a calcio prima che vi cominciasse a giocare la SS Lazio nel 1902, nata nel 1900 come Podistica. Ed è per questo che la Lazio fu Lazio e non Roma. D’altronde se lo chiedeva Shakespeare: che cos’è un nome? Tutto e niente. Però se sei nato a Pippa Nera…
PIPPA NERA Ora, racconti del genere rischiano di apparire di parte, anche se si sta cercando di fare solo filologia. Ora, la maglietta esposta dai lazialissimi giocatori della Lazio contro il Bologna “Romanisti sempre tristi” merita un commento altrettanto lazialissimo vista la posta in palio. Da “Il lungo volo dell’Aquila” di Sergio Barbero edito dalla Graphot Editrice, pubblicato nel Novembre 1999. Questo è pagina 11: «I discorsi si concretizzarono il 9 Gennaio 1900. C’é già la Ginnastica Roma. Bigiarelli, rivolgendosi agli inseparabili amici, dice: “dobbiamo trovare qualcosa che racchiuda Roma e nel contempo rappresenti un’attività che supera le Mura della città stessa”. L’intraprendente ex sottoufficiale rimane un po’ sopra pensiero. Poi cercando di soffocare una sorta di eccitazione, esclama: “Propongo la denominazione di Società Podistica Lazio!”… “E Lazio sia !”, gridarono gli altri in coro. Il capannone Pippa Nera é scosso da un fragoroso applauso». Aggiungere commenti sarebbe delittuoso.
NOMEN OMEN Se un alto dirigente e socio della Podistica Lazio (poi anche presidente) si chiama Vaccaro può essere solo un caso, ma se il primo giocatore della Lazio a segnare in un derby si chiama Pastore le coincidenze cominciano ad essere già troppe. Capitò – per sbaglio – il 4 maggio 1930: Roma-Lazio 3-1, secondo derby. Il primo in assoluto fu giocato l’8 dicembre 1929 Lazio-Roma 0-1, trentamila spettatori, trentamila romanisti visto che la Roma nacque per avere una squadra col nome, col simbolo e coi colori di Roma. E’ effettivamente da lì che i romanisti sono diventati “tristi” e ancora oggi non hanno smesso di esserlo.
13 MARZO 2011 Oggi, un anno fa Francesco Totti segnava su punizione e su rigore il 2-0 alla Lazio vincendo il quinto derby ufficiale consecutivo. La Lazio ovviamente questa cosa non l’ha mai fatta. In fondo le feste fatte da loro per due di fila (ohhh!) fanno più lieto – quasi balsamico e lenitivo – il ricordo della recentissima cinquina al suo primo anno di vita. Ma qui si rischia di essere banali. In 112 anni di storia la Lazio ha vinto un derby in campionato con tre gol di scarto una sola volta (noi qua e là spargiamo un 5-0 e un 5- 1, un paio di 4-0 e triplette a go-go), fra l’altro nel dicembre 2006, a 106 anni da quella commovente nascita della Società Podistica Lazio nel locale Pippa Nera. Insomma, ci sono anniversari e anniversari.
11 MARZO 1973 Due giorni e trent’anni prima. Perché se c’è un’altra cosa che fa tristi i romanisti, è il fatto che i laziali “scelsero” la Curva Nord. E’ stato ricordato anche in uno striscione dell’ultimo derby dalla Sud: “11 marzo 1973, vinceste scegliendo la Nord”. Forse è il caso di specificare che si sta cercando di fare ironia, non tanto per non offendere nessuno, piuttosto perché qualcuno con le magliette celebrative di un pre 1-3 col Bologna, potrebbe non capire. Perché l’11 marzo nel 1973 a Roma – e quindi nel Mondo – è la data della Genesi del tifo. E’ domenica, derby, fino a quel momento il cuore caldo del tifo sia laziale, sia romanista vedeva e tifava la partita dalla Sud. Quella era la Curva prescelta da tutti (chi conosce l’Olimpico da sempre, sa da sempre anche il perché). Quella volta i tifosi della Roma se la presero invitando ad andarsene i pochi tifosi laziali che – ancor prima che i cancelli ufficialmente aperti – erano entrati per cercare loro di abitare questo Paradiso Terrestre. Ma dopo Adamo ed Eva toccò a loro essere cacciati, in un angoletto vicino alla Tevere. Anche a forza di mele (mature, erano cadute da sole dall’albero). Nel derby di ritorno i romanisti col pollice verde e le bandiere giallorosse presidiarono il Giardino sin dalle ore del mattino: da quel momento e per sempre la Curva Sud è stata la Curva Sud. Più che un punto cardinale, il punto fermo.
SIGNORI SI DIVENTA In questa storia di punti fermi ce ne sono tanti, uno di questi è la partecipazione della Lazio (come guest star) in tutti gli scandali del nostro calcio (dagli arresti di Pescara nell’80, alla retrocessione in C prima della penalizzazione e degli spareggi per non andarci dell’86, fino a Calciopoli e chissà…), ma farci ironia potrebbe veramente essere irrispettoso se si pensa anche a persone private della loro libertà (e su questo non si scherza mai). Si potrebbe citare qualcosa che però possa dare il senso del tutto, una sineddoche, mantenendo leggerezza e un semplice spirito di osservazione su quello che vuol dire essere laziali. Anche qui facendo riferimento a fonti nemiche, a niente popodimeno che “Una vita da Signori”, l’autobiografia di uno dei simboli più veri della Lazio (che non ha vinto nulla in carriera). Testuale, parlando del suo arrivo in biancoceleste o biancazzurro o bianco blu che sia (altra questione che fa seriamente tristi i romanisti: quali sono i colori della Lazio?). «C’era una certa differenza tra il tifoso della Lazio e quello della Roma. Il tifoso della Lazio andava all’Olimpico solo quando la squadra vinceva, quello della Roma andava all’Olimpico sempre, anche quando la Roma perdeva tre partite di fila. Nei momenti di difficoltà la gente biancoceleste tendeva a smarrirsi, quella giallorossa si univa, si legava ancora di più alla propria squadra». L’imperfetto è il tempo più perfetto che ci possa essere in questa descrizione: altrimenti chi avrebbe mai scommesso una lira su queste parole all’epoca? Così come Negro, e gli 11 anni di B, è troppo facile il ricordo – commovente – di Astutillo Malgioglio che disonorò in diretta sotto la Nord la maglia della Lazio. Ci sono altri simboli da scoprire. Anche per loro.
IL SIMBOLO: DAVID PLATT (!) Nel 1993 la SS Lazio nata nel locale Pippa Nera come Podistica nel 1900 e ottava società di calcio nella Capitale (anche se – a rigore – Piazza della Libertà all’epoca non era Roma) tornò a giocare in una coppa europea dopo la modica quantità di tempo di 16 anni. Verrà eliminato dal Boavista (!) di Ricky e Bobo non riuscendo quindi nell’impresa di eguagliare il suo record in competizioni Uefa che resisteva da ben 93 anni: gli ottavi di finale. Nel primo turno la SS Lazio (è una società italiana, ndr) incontrò i formidabili bulgari del Lokomotiv Plodvid, squadra conosciuta in Italia e nel Mondo almeno quanto la SS Lazio in Europa e nel Mondo: praticamente nulla. Al momento dei sorteggi, un dirigente del Lokomotiv commentò così l’abbinamento: «Della Lazio temo soprattutto Platt», che era appena passato alla Sampdoria. Questa è la presentazione che il Corriere della Sera fece del Lokomotiv Plodvid in vista dell’esordio europeo della SS Lazio, potete ancora consultarlo sull’archivio storico del corriere.it: «Nienti scudetti e niente coppe di Bulgaria nella storia del Lokomotiv Plovdiv, ma una tradizione di discrete figure (dieci presenze in Coppa Uefa, l’ anno scorso eliminato subito dall’ Auxerre). Stella della squadra l’ ex jugoslavo Radivoevic. Maglia bianconera, stadio da 28.000 posti. Scarse informazioni sul calcio italiano: il dirigente Setiro ha detto di rispettare nella Lazio… Platt». E’ anche per questo che la televisione bulgara nella sovrimpressione del risultato della partita trasmessa in diretta tv scrisse chiaramente Roma tra parentesi vicino al nome Lazio per cercare di darne un senso. Il 24 ottobre di quell’anno la Sud ne fece una Poesia: «…e pe’ fatte riconosce in Bulgaria c’hanno scritto Roma sulla didascalia». D’altronde se la Lazio fosse andata a giocare col simbolo che portava su alcune bandiere e nell’album panini del 1964, cioè con la Ciociara, come la identificavi quella squadra dai greci colori come le olive e dai tifosi che esultano se prendono un gol?
NON CHIAMATELI LAZIALI, MA DIVERSAMENTE INTERISTI Lazio-Inter E’ il trionfo del “Non”, è l’apologia della negazione. E’ il trionfo di quella maglietta… Sempre tristi. Il laziale anti-romanista non lo è giustamente solo per scelta e giustamente per definizione, ma lo è proprio all’atto di nascita. Italo Foschi si rifiutò di partecipare all’ultima riunione fatta per coinvolgere anche la Lazio nella fusione dell’unica squadra possibile di Roma (la Roma è nata come idea, così come l’Italia era già Italia per Dante, Roma è stata l’idea di Roma da sempre) quando Vaccaro propose provocatoriamente il nome di Fortitudo-Lazio per accettare di parteciparvi. Questo è l’atto di nascita. Questo è nel dna. Le grandi soddisfazioni la Lazio se l’è tolte sempre per sottrazione, come derivati, brillando di luce riflessa. Persino i loro successi (che prima dell’avvento di Cragnotti erano stati 2 in 92 anni di storia) hanno questa genesi. La prima Coppa Italia del ’58 l’ha vinta Bernardini, lo scudetto del ’74 Maestrelli, il tricolore del 2000 Eriksson con Spinosi, Mihajolovic e la decisiva compartecipazione di Carletto Mazzone: tutti ex romanisti. Nessuno l’ha esaminato a fondo, e potrebbe essere l’ultima frontiera della psicanalisi, ma forse non c’è niente di strano e non è difficile comprendere perché in quel Lazio-Inter i laziali hanno esultato sinceramente e spassionatamente. Loro ontologicamente – dall’origine partiamo all’origine torniamo, polvere siamo e polvere torniamo – sono romanisti mancati. Loro soffrono e cercano di sottolineare l’As di un nome che si impone di per sé con quattro lettere e come un amore, un lungo brivido in fondo al cuore: Roma. Per questo si sono inventati la storpiatura Riomma (ma che vor dì?). Perché in fondo sanno che – vinca o perda – è un cortocircuito scrivere o strillare Roma m…. Un romanista non lo scriverà o non lo dirà mai, altrimenti sì, diventerebbe triste (anche il suo tifare contro è sempre – letteralmente – una questione d’AMOR). Per chiudere ci vuole un pizzico di buonumore.
Il Romanista – Tonino Cagnucci
Delli Carri (ds Pescara): “Verratti alla Juve? Contatti solo con Sabatini”
Marco Verratti vestirà dalla prossima stagione la maglia della Juventus. Secondo la Gazzetta dello Sport, il club bianconero avrebbe già opzionato il cartellino del centrocampista del Pescara, che nei mesi scorsi era stato accostato alla Roma. Arriva però secca la smentita da parte di Daniele Delli Carri, ds degli abruzzesi: “Non abbiamo mai fatto una trattativa con la Juve – dice a tuttomercatoweb.com -, l’unica operazione che abbiamo impostato con lui è quella riguardante il suo rinnovo di contratto. E’ chiaro che su Verratti ci siano diverse squadre, ma l’unico direttore sportivo che ci ha contattati è Sabatini della Roma”.
Mf – Dow Jones – As Roma, pronto accordo di partnership con Disney
Topolino, Minnie e Paperino tiferanno presto As Roma? Sicuramente nell’immaginario della proprietà Usa del club giallorosso un passo avanti è stato fatto in questa direzione. La As Roma e il colosso mondiale dell’intrattenimento Walt Disney sono infatti vicine alla sigla di un accordo di partnership che verrà reso noto nei prossimi giorni e che dovrebbe dare alla società giallorossa di proprietà dei quattro soci americani, James Pallotta, Michael Ruane, Richard D’Amore e Thomas DiBenedetto un connotato sempre più internazionale.
In particolare l’accordo, secondo quanto si apprende, su cui sta lavorando da mesi il Raptor Accelerator di James Pallotta, prevederebbe una partnership per lo sviluppo di iniziative legate alla squadra e ai tifosi giallorossi nel complesso Espn Wide World of Sports ad Orlando in Florida. Mark Pannes, attuale amministratore delegato del club giallorosso e a capo del Raptor Accelerator sta lavorando in questi giorni proprio su questo accordo che potrebbe essere siglato nelle prossime ore.
Mf – Dow Jones – Catia Augelli
Zeman si sbilancia e proietta il suo Pescara verso la A
Il tecnico boemo Zdenek Zeman, dopo la bella vittoria del suo Pescara in casa del Cittadella per 2-1, e la disfatta del Torino, che nel posticipo di ieri sera ha perso in casa contro il Verona per 4-1, si sbilancia e dichiara che la sua squadra è pronta per la serie A. Come riportato dall’ Ansa, Zeman, in un incontro tra dirigenti ed imprenditori abruzzesi esce dal suo intransigente equilibrio : ” Credo nella A e credo che ci sia in tutti i miei giocatori la convinzione di poterci arrivare. Abbiamo 12 gare per dimostrare di giocare, come dicono, il miglior calcio della B. Continuando così, probabilmente riusciremo a vincere il campionato.”
Conclude con un pensiero al suo futuro : ” Io spero di restare. vedremo cosa vorrà fare la società. “