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Il pluslvalenza day darà il via ai colpi

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Il Messaggero (S.Carina) – Il plusvalenza-day. Se non sarà oggi, al massimo domani la Roma conta di annunciare le cessioni di Bertolacci, Holebas, Viviani e Gervinho. Linfa vitale per le casse giallorosse e per il bilancio che chiuderà tra 24 ore. Ancora da definire invece le situazioni legate a Destro e Doumbia. Per il centravanti il mal di denti che ha colpito il ds Sabatini nel weekend, non ha certo aiutato a muovere passi in avanti nella trattativa con il Monaco, ferma all’offerta di prestito (6 milioni) più diritto di riscatto analogo (altri 6) oltre ad un milione di bonus. Tredici milioni che la Roma sarebbe disposta anche ad accettare: è la formula che non piace. Le voci di un inserimento della Fiorentina condizionano l’affare sino ad un certo. Ad oggi, la società viola è ferma perché prima deve cedere Gomez. Che Destro piaccia non è una novità ma se il tedesco non parte, ogni discorso è vano. Per Doumbia le richieste non mancano. Le più vantaggiose sono arrivate però da campionati e squadre (Bejing, Shangai e Al Ahli) che non hanno (per ora) il gradimento dell’ivoriano. Rimangono in lizza due club russi: Cska e Spartak Mosca. Da mercoledì inizierà una nuova fase del mercato giallorosso, dove Sabatini avrà un po’ più di margine di spesa. Il ds dovrà però tener conto sempre del fair play finanziario che se da un lato permette un passivo di 30 milioni nel biennio 2015-16, ha però imposto il pareggio tra entrate e uscite (compreso il monte ingaggi) non nella sola sessione di mercato ma nell’intera stagione sportiva (anche se per questo parametro non vanno compresi i riscatti e le conferme di chi alla Roma già c’era, leggi Nainggolan e Ibarbo). In quest’ottica, oltre al centravanti la priorità rimane la fascia sinistra. L’obiettivo numero uno rimane Baba: nonostante le smentite di rito dell’agente, l’intermediario che si sta occupando dell’operazione è pronto a tornare in pressing sull’Augsburg. Le alternative non mancano: Digne, Masuaku e Adriano che rimane il più semplice (e il meno costoso) da prendere. In porta bloccato Romero ma si studiano altri profili.

IDEA DARDER – A centrocampo con l’addio di Bertolacci, chissà che non possa riprendere quotazione – oltre a Rabiot – la candidatura di Darder (Malaga). Come spesso capita la Roma si è interessata per prima (a marzo) al calciatore. Poi ha rallentato i contatti e si sono inseriti il Porto (soprattutto), il Barcellona e l’Atletico Madrid. Servirebbe un’accelerazione: costa 11,5 milioni. Prima però c’è da chiudere un bilancio nel migliore dei modi.

Galliani non ha fretta Luiz Adriano nel mirino

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Corriere della Sera (A. Ravelli) – Messo in disparte dal Milan dopo il sabato nero del mercato, Nelio Lucas, l’ad del fondo Doyen, si sta muovendo per portare Imbula (ex obiettivo del Milan, attualissimo dell’Inter) al Porto, con il doppio risultato di vendicarsi sui nerazzurri che avevano strappato Kondogbia e rilanciarsi agli occhi dei rossoneri. Dispetti e curiosità del mercato, anche se la Doyen non ha mai fatto mistero che il rapporto con il club di via Aldo Rossi non è in esclusiva. Il Milan non si sente toccato però, perché il centrocampista francese da tempo non è più un obiettivo. Per la terra di mezzo i rossoneri sono convinti di avere già messo a segno il colpo grosso (costato 20 milioni) con Andrea Bertolacci, che arriva questa mattina da Roma e sosterrà le visite mediche.

Con la presenza del centrocampista e la certezza di Carlos Bacca (tutto fatto con il Siviglia per 30 milioni di euro, l’attaccante, se non sorgeranno intoppi di alcun genere, raggiungerà Milanello il 17 luglio assieme al suo connazionale Zapata) Adriano Galliani ha già qualcosa di concreto con cui presentarsi al raduno di venerdì, quando farà il suo debutto in società anche il nuovo allenatore Sinisa Mihajlovic (pare alla presenza del presidente Silvio Berlusconi). Ora, dunque, stoppata una altrimenti certa contestazione dei tifosi, si può sorridere pensando ai 49 gol in due stagioni di Bacca. Si può ragionare con calma sugli altri obiettivi (un difensore centrale, preferibilmente mancino, un altro centrocampista anche se magari non di primissima fascia, e un attaccante, con Luiz Adriano in testa), soprattutto ci si può dedicare a sfoltire la rosa. In difesa prima di comprare è necessario che si concretizzino le offerte per Rami (Siviglia e Lione). Non è nemmeno escluso poi che si scelga una soluzione già in casa, rinnovando il contratto a Philippe Mexès, in stand by: come per De Jong, si dice che Berlusconi abbia espresso parere favorevole a proseguire con il francese. A centrocampo, sono Nocerino e Muntari al momento che bloccano altri possibili arrivi. Comunque, nonostante l’appello dei tifosi rossoneri che sui social stanno corteggiando Witsel, al momento sono ancora Baselli e José Mauri i profili individuati.

In attacco il Milan ha già l’accordo con Luiz Adriano, l’attaccante che lo Shakhtar Donetsk aveva già ceduto agli arabi dell’Al Alhi per 8 milioni. Troppi per il Milan, visto che il brasiliano si libererà gratis a gennaio. Ma, appunto, ora non c’è fretta: Galliani può attendere di vedere gli sviluppi del caso Ibrahimovic: finché non avrà firmato il rinnovo con il Psg vietato dare per sepolta l’ipotesi del ritorno.

Romero avanza, Casillas intriga. Ma De Sanctis non cede il passo

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli)De Sanctis è la certezza, Romero l’idea concreta, Casillas la suggestione. E poi ci sono un po’ di nomi di portieri, sparsi qua e là, che Walter Sabatini ha contattato per capire se ci siano o meno le possibilità di portarli a Trigoria. Ryan, l’australiano del Bruges, ma anche il bosniaco dello Stoke City Begovic (a un passo dal Chelsea) o il polacco Szczesny dell’Arsenal: nomi appetibili, che però prevedono un esborso economico.

COSTIRomero invece, assistito da quel Mino Raiola che Sabatini ha (di nuovo) incontrato a Milano la scorsa settimana, para, gioca bene in Copa America e si libera anche a parametro zero. Questo lo fa essere in cima alla lista del d.s. dove c’è anche Iker Casillas, ma si tratta più che altro di un sogno. Accarezzato in passato, c’è stato il brusco risveglio quando lo spagnolo ha fatto sapere che sarebbe anche disposto a ridursi l’ingaggio, passando da 7 a 4 milioni. Tanto, troppo, per un portiere di 34 anni, ultimamente neanche troppo impeccabile. Mentre lui fa il papà e pubblica sui social network le foto del figlio Martìn al mare, il suo agente, Carlo Cutropia, dice: «La Roma è una grandissima squadra, uno dei migliori club d’Europa e noi siamo lusingati di queste voci. Ci piace tantissimo la città e il calore dei tifosi romanisti».

CHI SI RIVEDE – Il calore della capitale piace, evidentemente, anche a Romero, che 4 anni fa restò chiuso per 3 giorni al Park Hotel Mancini in attesa della chiamata – decisiva – di Sabatini. Il d.s. prese sì il telefono, ma chiamò l’Olanda e chiuse per Stekelenburg, con Romero deluso e triste, quasi costretto ad accettare la Sampdoria. Oggi il matrimonio che saltò nel 2011 potrebbe concludersi, con brindisi, sorrisi e strette di mano. Al momento però del «se c’è qualcuno che ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre» potrebbe farsi sentire la voce di Morgan De Sanctis: ha difeso la porta della Roma nelle ultime 2 stagioni, è pronto a farlo anche per la terza – come da contratto – ed è pronto a dar battaglia a chiunque dovesse arrivare. Lo ha detto due mesi fa («Chiunque arriverà dovrà vedersela con me»), lo ha dimostrato con i fatti, visto che sono giorni che si allena da solo a Trigoria.

CARICA MORGAN – Arrivasse Romero se la giocherebbe, arrivasse un numero uno più ingombrante (per nome, personalità e stipendio) chiederebbe alla società e a Garcia chiarezza. E di fronte a un’eventuale risposta su un futuro da dodicesimo penserebbe bene a cosa fare. Perché a 38 anni Morgan (Skorupski andrà in prestito, probabilmente a Empoli) vuole chiudere la carriera giocando: si sente bene fisicamente, la scorsa stagione, dopo un inizio difficile per i postumi dell’operazione al gomito, ha disputato un’ottima seconda parte, ed è convinto di poter garantire almeno altri 10 mesi ad alti livelli. Vuole farlo a Roma ma di fronte alla prospettiva di un anno in panchina è pronto anche a fare altre valutazioni. Il suo procuratore, Pastorello, ha lasciato qualche dichiarazione che lascia spazio a dubbi («Lui vorrebbe restare con grande entusiasmo, poi vedremo le scelte che saranno fatte. Certo, sarebbe un peccato vederlo in panchina»), le sirene del mercato parlano di club esteri pronti a mettere sul piatto un biennale, la Roma per ora tace. Vedremo che succederà nel ritiro di Pinzolo: da lì arriveranno le prime risposte.

Lotito, altri guai. E il mercato soffre

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Il Messaggero (A.Abbate)Lotito ovunque, anche negli atti. Da Napoli a Catania, il nome del presidente della Lazio, in versione Consigliere Federale, spunta in continuazione. Lotito, che attende il deferimento per violazione dell’art 1 CGS (principi di lealtà) dopo la telefonata registrata dall’ex dg dell’Ischia Pino Iodice (il presidente di Lazio e Salernitana è accusato di tentata estorsione e i pm stanno andando ancora a fondo: oggi nuova sfilata di dirigenti in Procura) ora viene tirato in ballo anche nella vicenda Catania. Ma già solo con la vicenda di Napoli, dal punto di vista sportivo, Lotito rischia la decadenza da consigliere federale con 3 mesi e 16 giorni (ne ha cumulati 8 e 15 dì) con una sentenza passata in giudicato, adesso aleggia uno spettro molto più grande su di lui: la radiazione dal pallone per illecito. Sì, perché Lotito era già stato condannato per frode ai tempi di Calciopoli e aveva goduto dell’istituto della prescrizione.

INCHIESTE PARALLELE A Catania il pm Sorrentino aveva chiesto addirittura una misura restrittiva per Lotito, il gip Di Giacomo Barbagallo (che ha disposto 7 arresti) l’aveva rigettata per una questione tecnica. Solo per questo il presidente di Lazio e Salernitana non è indagato: le telefonate Lotito-Consentino-Pulvirenti in occasione della combine Catania-Avellino (1-0) non sono utilizzabili perché registrate in seguito alla denuncia del patron del Catania, che in quel momento era parte lesa. Eppure, se dal punto di vista penale gli inquirenti stanno provando a superare i problemi tecnici (magari con riscontri negli interrogatori di oggi), dal punto di vista sportivo Palazzi avrà vita facile con le “prove” (intercettazioni) dell’ordinanza, che dovrebbero arrivare fra questa e la prossima settimana. In una di queste l’a.d. Cosentino ringrazia Lotito per la vittoria sull’Avellino, che evita la retrocessione del Catania. Ora anche Napoli è in contatto con la Sicilia, perché le due inchieste potrebbero finire sulla stessa rotta: il “comandante” consigliere in grado d’indirizzare i campionati. Adesso anche l’amico Tavecchio – preoccupato da eventuali “gravi irregolarità amministrative” che giustificherebbero il commissariamento della Figc – rischia d’abbandonare questa barca alla deriva: Lotitanic.

Si riparte: venerdì raduno a Trigoria

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Leggo (F. Balzani) – Ancora quattro giorni di vacanza poi si ricomincia. La Roma targata 2015/2016 venerdì si ritroverà a Trigoria per il raduno agli ordini di Garcia che è nella capitale da quasi un settimana per preparare il ritiro di Pinzolo (6-12 luglio). Pochi i volti nuovi (per ora solo Iago) e tanti i big assenti visto il prolungamento ferie causato dagli impegni in nazionale. Non ci saranno ad esempio Nainggolan, De Rossi, Pjanic, Romagnoli, Manolas e Florenzi. Presente, a quello che potrebbe il suo ultimo ritiro da calciatore, sarà Francesco Totti che dopo gli ultimi giorni di mare a Forte dei Marmi si sta sottoponendo al consueto pre-ritiro depurativo a Merano. La buona notizia è che in Trentino ci saranno anche Castan e Strootman. Entrambi dovranno affrontare un percorso di recupero atletico (agli ordini del nuovo preparatore Norman) dopo il lungo stop. Il brasiliano punta a tornare a disposizione per agosto mentre per l’olandese bisognerà aspettare fino a ottobre.

Gol francesi per la Roma. Pressing sul Lione per Lacazette, ma resta aperta la pista per Dzeko

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Leggo (F. Balzani) – Mandzukic è della Juve, Bacca del Milan mentre per Lukaku l’Everton ieri ha sparato una richiesta da 50 milioni. Se escludiamo i sogni (quasi) irrealizzabili ovvero Higuain e Ibrahimovic, nella lista di Sabatini restano evidenziati due nomi che più di altri hanno la preferenza del ds e del tecnico Garcia: Dzeko e Lacazette. Il primo ha un ingaggio da 6 milioni che difficilmente la Roma si sente di eguagliare, ma che potrebbe essere attutito dall’abbassamento del prezzo del cartellino (ora di 25 milioni) grazie all’inserimento di Ljajic come parziale contropartita al City. E Pjanic appoggia l’arivo dell’amico bosniaco: «Edin verrebbe di corsa; l’ingaggio non è un problema. Deciderà la Roma». L’altra pista è quella francese che porta diretta all’attaccante del Lione, fresco capocannoniere della Ligue One con 27 reti. Sabatini quindi è pronto a prendere l’ennesimo aereo per la Francia dove peraltro sono in ballo almeno altri 4 affari: la cessione di Destro al Monaco (oggi giornata decisiva ma occhio all’inserimento della Fiorentina) e le trattative per Rabiot, Digne e Kurzawa. Il primo andrebbe a coprire la partenza di Bertolacci, ma visto il recente rinnovo col Psg non costerà meno di 15 milioni. Gli altri due sono in ballottaggio con Baba dell’Ausburg e Adriano del Barça per un posto da terzino sinistro. A destra invece l’obiettivo numero uno resta Peres del Torino al quale sono stati offerti 8 milioni più Carbonero.

Torniamo al piatto forte, ovvero a Alexandre Lacazette. L’attaccante francese si “accontenterebbe” di un contratto da 2,5 milioni a stagione, ma l’impresa più difficile è convincere il Lione che il prossimo anno tornerà a giocare in Champions. Venticinque milioni è una buona base da cui partire soprattutto se Lacazette (che ha avuto modo di parlare di persona con Garcia venti giorni fa a Parigi) dovesse mettere alle strette il club in cui è cresciuto. La terza via porta a Benteke dell’Aston Villa. Sabatini cerca però anche un attaccante di scorta vista l’imminente cessione di Doumbia (probabilmente in Turchia). Piacciono Muriel e Mitrovic, ma per entrambi il ds vorrebbe la formula del prestito con riscatto. Capitolo portiere: Romero resta in pole nonostante l’autocandidatura di Casillas. «La Roma è uno dei migliori club d’Europa e noi siamo lusingati di queste voci. Ci piace tantissimo la città e il calore dei tifosi romanisti», ha dichiarato ieri a LaRoma24.it l’agente dello spagnolo. I giallorossi, insieme a Inter e Juve, restano alla finestra anche per Salah.

Balzaretti ultimo giorno giallorosso

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Leggo (F.Balzani)Balzaretti dice arrivederci alla Roma per non dire addio al calcio. Il terzino, ai box per un oltre un anno e mezzo a causa di un problema all’inguine, ha rifiutato le offerte da dirigente giallorosso o commentatore televisivo per continuare a giocare. Domani quindi sarà ufficialmente il suo ultimo giorno da tesserato della Roma. Inutili sono stati i tentativi di farsi rinnovare il contratto in scadenza. Troppi i dubbi sulla sua tenuta fisica. Così Balzaretti dovrà trovarsi una nuova squadra. Chievo e Frosinone hanno effettuato un primo sondaggio nelle scorse settimane ma non è esclusa un’avventura in Francia dove lavora la moglie (la ballerina dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato). Altro addio dopo 20 anni di Roma tra giovanili, prestiti e le poche (32) presenze in A sarà quello di Gianluca Curci che ha offerte dalla B. Tornerà al Catania il difensore Spolli richiesto da Lazio e Cagliari.

Juventus, Roma, Inter è asta per Jovetic. Pogba verso il Barça

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La Repubblica (M. Pinci) – Quando Fali Ramadani sbarcherà a Milano dovrà solo scegliere con chi sedersi a parlare per primo. L’agente serbo arriva in Italia con una missione: trovare una nuova casa a Stevan Jovetic. Le grandi del nord, tutte, a lui pensano eccome: per mercoledì Ramadani ha un appuntamento con l’Inter, ma aspetta pure la Juve, mentre il Milan lo sognava in coppia con Ibra e ora sarebbe felicissimo di affiancarlo al neo acquisto Bacca. Anche la Roma, a distanza, segue gli sviluppi interessata.

Ufficialmente, nessuna di loro ha ancora mosso passi per assicurarsi il fantasista montenegrino, eppure a Torino, dopo gli acquisti di Khedira, Dybala e Mandzukic, la priorità è proprio un trequartista di qualità: Jovetic è un desiderio antico, Marotta che con Ramadani ha da anni un ottimo rapporto – sperava di soddisfarlo due estati fa, prima che si trasferisse al City, e ora farà un nuovo tentativo. Anche perché il City, pur valutandolo 20-22 milioni, ha deciso di privarsene e accetterebbe una cessione in prestito, meglio se con obbligo di riscatto. Il Milan, che dopo l’accoppiata Bertolacci e Bacca pensa soprattutto alle cessioni, ha comunque risparmiato qualcosa rispetto a quanto messo in preventivo per assicurarsi Martinez- Kondogbia. E Galliani non ha dimenticato quanto Sinisa Mihajlovic avrebbe bisogno di una seconda punta di qualità. Intanto il ds interista Ausilio incontrerà l’agente di Jovetic per capire i costi dell’operazione. Certo il primo nome sulla scrivania dei dirigenti nerazzurri è Salah, che darà una risposta domani, 24 ore prima del vertice in programma mercoledì.

E sempre mercoledì dalla Spagna sbarcherà a Milano il ds del Barcellona Ariedo Braida, accompagnato da Alberto Soler, della commissione sportiva dei campioni d’Europa. Obiettivo Paul Pogba, regista dell’operazione il presidente uscente – ma candidato alla rielezione – del Barça Bartomeu. Il 19 luglio andranno in scena le elezioni presidenziali del club e i suoi emissari vedranno la Juventus per chiederle una corsia preferenziale su Pogba e ottenere una trattativa esclusiva fino al 18, in modo da potersi presentare al voto con l’accordo per il francese. Che in ogni caso per il blocco del mercato blaugrana non potrebbe raggiungere la Spagna prima del 2016. Ma Pogba è lo spot elettorale anche dell’altro candidato, Laporta, che annuncia: “La Juve vuole vendere Pogba, ma non lo farà fino a quando non sarà eletto il nostro nuovo presidente”. Incassare oggi e veder partire il centrocampista tra un anno è una formula che tenta particolarmente la Juventus e tiene i catalani in vantaggio nettissimo sulla concorrenza di Chelsea e City.

Proprio con i blu di Manchester la Roma sta trattando Dzeko, che però spara altissimo per lo stipendio (6,5 milioni a stagione), e prova a inserrire nell’affare anche Ljajic. Intanto spera che Destro si accordi col Monaco: oggi scade l’ultimatum dei monegaschi, per l’ascolano c’è la Fiorentina che offre 3 milioni per il prestito e 11 di riscatto. A proposito di attaccanti italiani, Okaka spara alto chiedendo 1,6 mln a stagione e fa saltare l’accordo col Bologna, che ora accelera per Ilicic: 7 milioni alla Fiorentina. Pazzini vicino al Verona, ma la Samp prova a inserirsi.

La Roma a caccia di gol. E Dzeko esce allo scoperto

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AS Roma v Manchester City FC - UEFA Champions League

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Azzannare ogni giorno sogni e bisogni a volte può provocare conseguenze. Per questo da Trigoria raccontano compunti come l’instancabile d.s. Walter Sabatini sia (momentaneamente) messo alle corde da un forte mal di denti.

CACCIA A DESTRO – Nulla di grave. Anzi, se non incontrerà sulla sua strada un dentista zelante, oggi potrà persino sorridere perché sembra che nelle prossime 24 ore saranno ufficializzate le desiderate cessioni di Gervinho e Bertolacci che – insieme a quelle di Destro (il lavoro col Monaco continua, nonostante la corte serrata della Fiorentina) e Doumbia – costituiranno parte del tesoretto necessario all’acquisto del centravanti. Certo, il mercato è lungo, ma le altre grandi sul fronte attaccante centrale sono già coperte. La Juve ha preso Mandzukic; il Milan ha strappato il sì di Bacca; Lazio, Napoli e Inter sono già coperte con Klose (e Djordjevic), Higuain e Icardi, mentre la Roma ancora studia il momento giusto per l’affondo. Tra i silenzi di stanza a Trigoria, comunque, un concetto filtra chiaro: nonostante i sondaggi veri o di facciata, gente come Ibrahimovic o Higuain non possono essere obiettivi perseguibili.

DZEKO E JO-JO – Occhio però. Sulla carta non potrebbe esserlo neppure Edin Dzeko, il cui ingaggio veleggia intorno ai 6 milioni, ma ci sono tre ottimi motivi per far cambiare le carte in tavola: il probabile arrivo di un altro attaccante di grido come Sterling al Manchester City; lo scarso feeling con l’allenatore Pellegrini e la corte serrata dell’amico Pjanic che garantisce sulla bontà del progetto giallorosso. «Dzeko verrebbe di corsa alla Roma e l’ingaggio non è un problema perché si “aggiusterebbe” – spiega il bosniaco a Romanews.eu – ma ora dipende dalla società». Una dichiarazione che sembra quasi un appello, anche se le possibilità d’inserire Ljajic nella trattativa sono quasi nulle. Sempre sul fronte City, la Roma non perde di vista neppure Jovetic – ieri c’è stato un contatto col suo procuratore – anche se non ha quelle caratteristiche da centravanti che sogna Garcia.

LACAZETTE & CO. – Il profilo ideale sarebbe quello di Lacazette (Lione), ma non costa meno di 25 milioni, senza contare la forte concorrenza del Psg. Il casting giallorosso però è lungo. Piacciono parecchio anche Lukaku (Everton) e Benteke (Aston Villa), ma le richieste per entrambi sono da capogiro, circa 40 milioni di euro. Di sicuro, comunque, un grande investimento andrà fatto. Un investimento senza margini di rischio, ed è per questo che il giovane talento Mitrovic (Anderlecht), che pure piace moltissimo a Sabatini, desta molte perplessità per quanto riguarda la capacità di reggere all’urto della piazza romana. E allora, segnalato l’interesse storico anche per Muriel (Sampdoria), meglio non perdere di vista neppure Luiz Adriano (Shakhtar), nonostante il Milan sembra essere in vantaggio. Morale: al momento la fretta non regna a Trigoria, tant’è che dicono come per il ritiro estivo (6-12 luglio) sarà quasi impossibile che l’acquisto possa maturare. Più chance, invece, che possa aggregarsi per la tournée in Australia e Indonesia, che si svolgerà dal 14 al 27 luglio. In ogni caso, ciò che conta è che la Roma non voglia più sbagliare, altrimenti altro che mal di denti..

C’è Casillas che si offre ma l’ingaggio è troppo alto

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Real Madrid's goalkeeper Casillas celebrates his team's second goal against Barcelona during their Spanish Supercup first leg soccer match in Madrid

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – L’impressione chiara è che per la Roma il portiere sia l’ultimo dei problemi (se mai lo fosse). Intendiamoci, un estremo difensore sarà di sicuro acquistato ma il club giallorosso – avendo Morgan De Sanctis tra i pali – non considera prioritario investire parte del tesoretto per un ruolo considerato coperto. Per questo non ha scaldato i cuori più di tanto il fatto che dalla Spagna l’entourage di un big come Iker Casillas – in rotta di collisione col presidente Florentino Perez e parte della tifoseria del Real Madrid – abbia sondato l’interesse della dirigenza giallorossa. A confermarlo, tra le righe, è lo stesso manager del giocatore, Carlo Cutropia. «Contatti con la Roma ? L’unica cosa che posso affermare – ha detto a lr24.it – che quella giallorossa è una grandissima squadra, uno dei migliori club d’Europa e noi siamo lusingati di queste voci. Ci piace tantissimo la città e il calore dei tifosi romanisti».

ROMERO IN POLE – Il problema è che Casillas ha un ingaggio pesantissimo, circa 7 milioni di euro netti, senza contare che è ancora sotto contratto col Real. Per questo al momento sembra più percorribile l’accordo con lo svincolato Romero, che in Copa America sta facendo bene. Il suo ingaggio con la Samp è stato di 1,7 milioni, anche se di sicuro chiederà una cifra più congrua al titolare della nazionale argentina. Come dire, c‘è da lavorare.

Dzeko o Lukaku Sabatini sceglie la cura per il gol

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La Repubblica (M. Pinci) – Il mal di gol dell’ultima Roma preoccupa i dirigenti anche più del recentissimo mal di denti di Walter Sabatini. Anche per questo forse il direttore sportivo sta iniziando a stringere per la punta centrale. Anzi, per le punte. Perché in questo momento soprattutto su due nomi la Roma è forte e attenta: Edin Dzeko e Romelu Lukaku. Ma soprattutto intorno al bosniaco fioriscono gli indizi. Per convincere il City, che ad oggi chiede 24 milioni di euro, la società ha offerto Ljajic, felicissimo di trasferirsi in Inghilterra e gradito al tecnico Pellegrini, che presto scaricherà Jovetic. Il problema semmai è con la punta: perché nonostante la disponibilità, i colloqui con Dzeko sono in stand-by: colpa dello stipendio da 6,5 milioni a stagione fino al 2018. La Roma sperava ne bastassero 4,5 a stagione, magari spalmati su un contratto più lungo, ma l’agente non pare intenzionato a fare sconti. Per questo a Milano nei giorni scorsi Sabatini ha parlato ancora con Raiola. Del portiere Romero e soprattutto del centravanti Lukaku. Dall’Inghilterra fissano il prezzo a 50 milioni, in realtà con 30 l’Everton lo lascerebbe partire. E lui non vede l’ora di tornare a giocare la Champions League. In più, guadagna “solo” 2,5 milioni, trovare un accordo sarebbe semplice, se la Roma decidesse di muoversi con decisione. Sullo sfondo restano Luiz Adriano, che costa solo 7-8 milioni, e Jovetic: l’agente sarà domani in Italia.

L’agente tra l’altro è lo stesso di Romagnoli. Che a Roma non è ancora tornato ma ha già iniziato ad avere problemi col club. Colpa di 3 giorni di ferie supplementari dopo gli Europei Under 21 che la società non gli ha concesso facendolo infuriare. Intanto Mihajlovic continua a chiamarlo chiedendogli di raggiungerlo al Milan. Una tentazione a cui il ragazzo cederebbe volentieri.

Documenti confusi sui posti auto. Il piano delle strade è solo un disegno

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Il Tempo (F. M. Magliaro) – Una fretta indiavolata: documenti mancanti, documenti in inglese (parzialmente tradotti), sondaggi geologici zoppicanti, da un lato, e, dall’altro, un super staff di aziende e professionisti di indubbio valore mondiale.

Una delle più grandi pecche del progetto dello Stadio sembra proprio la fretta nel voler concludere. Specie da parte della politica capitolina. Nella documentazione – chiarito già il problema dei sondaggi geologici parziali e mancanti, e dell’assenza di due elementi fondamentali come il piano particellare degli espropri e del computo metrico estimativo – ci sono una serie di «sbavature». La prima la si trova nella relazione tecnico descrittiva delle strutture dello stadio, redatta da Thornton Tomasetti e datata 10 giugno 2015 (5 giorni dopo la chiusura dei sondaggi): è in inglese con traduzione in italiano a fronte.

La seconda: ci sono quattro documenti non di natura tecnico-costruttiva che parlano dei parcheggi: l’analisi di funzionalità dei bacini di sosta, la relazione tecnica dei parcheggi a raso e le due relazioni descrittive architettoniche dei due parcheggi multipiano. Nell’analisi di funzionalità, il cui abstract è redatto in inglese senza traduzione, i parcheggi sono indicati con le sigle P1, P2, P4, P5 e P7 e vi vengono riportati i posti auto/moto/bus a disposizione (pagina 6). Solo che, poche pagine dopo, i numeri dei posti auto del il P2 passano da 1.278 a 1.780. Nella relazione tecnica, poi, i tre parcheggi a raso non si chiamano più P4, P5 e P7 ma diventano: P3-P9 invece che P4; P4-P8 invece che P5; e, infine, P5-P6 e P7 invece solo P7. E in quest’ultimo documento, cambiano anche i numeri rispetto al precedente: nel P4 i posti bus crescono da 30 a 31 e diminuiscono quelli auto, da 1.600 a 1.566; nel P5 diminuiscono sia i posti auto, da 570 a 567, che quelli moto, da 1.871 a 1.831; e, infine, nel P7 diminuiscono i posti bus che passano da 20 a 9 e i posti moto che scendono da 3.391 a 3.236. Altra stranezza: il parcheggio multipiano P1 in un documento viene indicato come su «4 piani» e in un altro su 5 livelli più il pian terreno.

Ultima annotazione: nei file contenenti le opere per la viabilità, sono presenti un gran numero di disegni e tavole relative all’adeguamento della Via del Mare/via Ostiense e al nuovo svincolo di Parco de’ Medici sulla Roma-Fiumicino. Da queste tavole si evince la creazione di ben 5 rotatorie, due sulla via del Mare e le altre intere e la collocazione delle strade, ma mancano le relazioni di progetto. Per ora, quindi, restano solo un disegno.

La Roma fa il bilancio, è il giorno delle cessioni. Oggi i comunicati per la vendita di Gervinho e (forse) Destro

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Oggi è il giorno. La Roma – impegnata nella difficile impresa di far quadrare i conti per il Financial Fair Play e gli acquisti per consegnare a Garcia una rosa competitiva per la prossima stagione – sta facendo di tutto per chiudere entro le prossime ore le cessioni di Gervinho all’Al Jazira e di Mattia Destro al Monaco. Il tempo è una variabile importante perché la Roma vuole inserire le cessioni nel bilancio che andrà a chiudere domani, 30 giugno. È questo il motivo per cui Iago Falque, che ha già fatto le visite mediche, è stato acquistato ma lasciato in stand by fino al 1 luglio, quando la stagione contabile «scavallerà» nella prossima.

PORTIERI De Sanctis ha fatto sapere con una certa rudezza che chiunque arriverà dovrà giocarsi il posto con lui, mentre Skorupski è andato all’Empoli (prestito biennale). Begovic è vicinissimo al Chelsea. Dalla Spagna si offre Casillas: «La Roma è una grandissima squadra, uno dei migliori club d’Europa e siamo lusingati di queste voci. Ci piace tantissimo la città e il calore dei tifosi romanisti», ha detto il suo agente.

DIFENSORI I terzini sono il grande mistero giallorosso. Servirebbero un titolare a destra e uno a sinistra, ma finora non si è mossa foglia. Maicon non ha intenzione di rescindere il contratto per ragioni fisiche, Cole non vuole tornare in Inghilterra o andare negli States. Due «no» che pesano quasi 8 milioni lordi sul monte stipendi. Piace, ma costa, il ghanese Baba (Augsburg), resta nel mirino Adriano (Barça). Il ritorno di Romagnoli copre al meglio il mancato riscatto di Astori. La notizia più bella: Castan sarà in ritiro a Pinzolo.

CENTROCAMPISTI Lo stesso discorso vale per Strootman: il nuovo preparatore, Norman, ha stilato un programma per l’olandese, che sarà anche lui in ritiro. Difficile, però, prevedere un rientro in campo prima di novembre. Riscattato Nainggolan, praticamente rinnovato per un anno Keita. Bertolacci è la plusvalenza che ha messo (parzialmente) a posto il bilancio. Serve un centrocampista in più? Forse, ma non è certo una priorità e, semmai, se ne parlerà più avanti.

ATTACCANTI Per arrivare al grande nome prima bisogna cedere. Oggi sarà messa nero su bianco la cessione di Gervinho all’Al Jazira: tra fisso e bonus entreranno in cassa 12-13 milioni. Più difficile chiudere oggi il trasferimento di Destro. La Roma vuole cederlo al Monaco, il giocatore preferisce la Fiorentina, che offre 3-4 milioni per il prestito oneroso e il riscatto un anno dopo a 11. La Roma, però, è già rimasta scottata dal Milan nell’ultima stagione. Ancor più difficile vendere Doumbia, soprattutto dopo l’arrivo allo Shanghai di Demba Ba. I soldi ricavati servono per il centravanti. Tanti i nomi: Dzeko (difficile), Lukaku (legato a Raiola), Benteke. Due i sogni: Lacazette, giovane rampante, e Ibrahimovic, che guadagna più di tutti ma tutti ha fatto vincere.

Lacazette e Dzeko in pole per l’attacco

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – In Serbia sono sicuri: è Adem Ljajic la chiave che la Roma può utilizzare per arrivare a Edin Dzeko. Vero a metà. Il City ha chiuso per Raheem Sterling e nel ruolo di attaccante esterno è a posto. L’ex Liverpool, però, costa 40 milioni e questo mette in vendita Dzeko. Da Ibiza ha parlato al sito Romanews Miralem Pjanic: «Dzeko verrebbe a Roma di corsa e sull’ingaggio ci si potrebbe adeguare. Ma dipende dalla società». Il bosniaco al City guadagna tanto, circa 5 milioni di euro netti a stagione, e ha un contratto fino al 2018.

Poi ci sono i Raiola Boys: uno è Romelu Lukaku (per il centravanti belga, però, l’Everton chiede 35 milioni di sterline) e l’altro è Zlatan Ibrahimovic, l’uomo che farebbe esplodere la piazza ma anche i conti. Ibra pretende almeno due o tre anni di contratto.

Ci vogliono una trentina di milioni per Alexandre Lacazette, 24 anni, punta che può spaziare su tutto il fronte dell’attacco. Il francese dell’Olympique Lione sarebbe l’ideale per il gioco di Rudi Garcia. L’acquisto di Lacazette, anche per la sua età, sarebbe il più gradito dal direttore sportivo Walter Sabatini.

Jovetic e Dzeko, la Roma ci prova

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Il Messaggero (U. Trani) – La Roma ha chiuso il campionato con il 7° attacco. E, quindi, con la necessità di acquistare la prima punta che faccia finalmente la differenza in area di rigore. Oggi, però, si ritrova ancora senza, a differenza dei migliori club della serie A che hanno già il centravanti (confermato o preso). La Juve a Morata ha aggiunto Mandzukic, la Lazio si è tenuta Klose e Djordevic, la Fiorentina ha recuperato Rossi per affiancarlo a Babacar, il Napoli ha blindato Higuain , l’Inter è riuscita a rinnovare il contratto a Icardi e il Milan ha scelto Bacca. A Trigoria hanno garantito che il numero 9, maglia lasciata libera da Borriello, arriverà. E di primo piano. È stato il presidente Pallotta, spiazzando per primi il dg Baldissoni e il ds Sabatini, ha chiarito che la società giallorossa «non avrebbe problemi a prendere Dzeko o Higuain». Sfumati Jackson Martinez e Bacca, colombiani seguiti in fasi diverse e forse con meno convinzione di quanto è stato raccontato, adesso rimane solo da scegliere il bomber giusto. Anche correndo il rischio di non vederlo tra i convocati per il ritiro che parte domenica. Di trattative ce ne sono diverse, tutte più o meno credibili, qualcuna di facciata. Bisogna solo aspettare l’affare migliore.

VIVA L’INGHILTERRA – Il nuovo attaccante può arrivare dalla Premier. Il City, preso Sterling dal Liverpool, mette sul mercato sia Dzeko che Jovetic. Bastano 20 milioni per prendere uno o l’altro, forse meno. Il primo è stato indicato da Garcia (ne ha parlato pure con Pallotta).Pjanic, interpellato ieri da Romanews, ha dato l’ennesima spinta alla negoziazione: «Verrebbe qui di corsa e l’ingaggio non è un problema perché si aggiusterebbe: dipende, però, dalla società». L’altro è più seconda punta e da sempre nel mirino di Sabatini. Il manager di Jovetic è atteso in Italia in questii giorni. Per incontrare la Juve: Allegri vuole il trequartista, il montenegrino conosce bene quel ruolo. Il club giallorosso, per avere la meglio, deve scartare la formula del prestito oneroso. Quella che Marotta sta proponendo ai dirigenti del Manchester. L’investimento principale sarà però per il centravanti. Jovetic diventerebbe l’acquisto in più, se il piano delle dismissioni sarà completato come vorrebbe la proprietà. Cioè via pure Cole e Maicon (e i loro super ingaggi) e magari Ljajic (in Serbia lo inseriscono nella trattativa con il City, in Inghilterra smentiscono questa ipotesi).

RICCHI E FAMOSI – Sabatini, ultimamente, ha come primo punto di riferimento Raiola. E’ il manager di Lukaku, attaccante che piace sia al ds che a Garcia. Il belga è giovane, ma carissimo. L’Everton, fanno sapere da Liverpool, chiederebbe 50 milioni per il belga. Magari saranno meno, ma di sicuro almeno 30. Raiola è il procuratore pure di Ibrahimovic. I canali ufficiali della Roma, quasi quotidianamente, tolgono lo svedese dalla lista: «Impraticabile». Per l’ingaggio da 8-9 milioni più premi e cotillons. Lo svedese del Psg vorrebbe 2 anni e l’opzione per il terzo. Costerebbe (tantissimo) lo stipendio e non il cartellino. Se in Premier, oltre a Lukaku, è stato seguito Benteke, belga pure lui e attualmente inavviciabile per la richiesta dell’Aston Villa che sfiora i 45 milioni. In Francia il centravanti dei desideri è Lacazette: il Lione gli offre il rinnovo a 4 milioni, ma lui guarda al Psg. La valutazione è da top player: 50 milioni.

CARTE SCOPERTE – Se la Roma volesse Luiz Adriano, cercato già a gennaio, lo prenderebbe. Basta pagare 8 milioni, cioè la cifra che lo Shakhtar avrebbe ricevuto dall’Al Alhi se il brasiliano avesse accettato il trasferimento. Oggi non è più la prima scelta e, a quanto pare, il Milan lo avrebbe bloccato per averlo a costo zero (è libero da dicembre). Sabatini preferirebbe Aubameyang, in grado di giocare pure sulla fascia: il Borussia Dortmund ha respinto la prima offerta da 12 milioni, chiedendone 25. Immobile, dallo stesso club, è valutato 15. Ma il Napoli sembra più convinto della Roma. Muriel, nonostante lo sconto promesso da Ferrero, è operazione da fine mercato. Mitrovic, 20 anni, dell’Anderlecht è la suggestione da 16 milioni.Da far crescere, almeno all’inzio, accanto al titolare.

Stadio della Roma, le opere pubbliche. Stazione avveniristica a Tor di Valle. Tre ponti nuovi, svincoli e parcheggi – FOTO

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Il Tempo (F. M. Magliaro) – Grandi opere: da marzo 2014, quando si iniziò a parlare dello stadio, fino al 15 giugno scorso, quando è stato depositato in Comune il cosiddetto «progetto definitivo», tutti quanti – Sindaco, Assessori, promotori, calciatori – hanno parlato delle «grandi opere» connesse allo Stadio. Strade, ponti, ferrovie: un investimento, in termini infrastrutturali, di 300 milioni di euro, come ha ricordato lo stesso Luca Parnasi nella conferenza stampa di presentazione. Vediamo, allora, nel dettaglio quali sono le grandi opere inserite nel progetto.

FERROVIA

L’obiettivo è di portare allo stadio almeno il 50% dei tifosi su ferro. Per farlo è in corso uno studio – ancora dibattuto anche all’interno del Comune – sul potenziamento della Roma-Lido di Ostia e la creazione di uno «sfioccamento» della metro B da Magliana, con uno scambio, che porti la metro B direttamente all’attuale stazione Tor di Valle della Roma-Lido.

LA NUOVA STAZIONE

Il progetto, a cura dello studio Abdr Architetti associati e firmato da Paolo Desideri, prevede la ristrutturazione della esistente stazione della Roma-Lido di Tor di Valle e la realizzazione di una nuova infrastruttura, necessaria ad adeguare il sistema ai nuovi flussi pedonali e dei passeggeri che subiranno un considerevole incremento. Nella progettazione sono stati previsti un nuovo piano dei binari, determinato dalla necessità di prolungare la Metro B e affiancarla alla Roma-Ostia; un nuovo assetto viario della Via Ostiense e della Via del Mare, con delle complanari interne al Business Park; l’adeguamento della stazione Tor di Valle esistente, dell’attuale fabbricato di stazione e dei collegamenti passeggeri attualmente in fase di ristrutturazione; infine, la demolizione della passerella pedonale esistente che risulta totalmente incompatibile con i flussi pedonali proposti dal progetto. La nuova stazione sarà «a ponte», sollevata rispetto al piano dei binari, e sarà collegata in continuità da una passerella ciclopedonale all’area del business park e dello stadio. Sul lato opposto a quello dello stadio, il collegamento sarà assicurato attraverso piazzale Tarantelli con un nuovo atrio e un sistema di scale e rampa ciclabile.

Il progetto prevede tre livelli: il piano terra è l’accesso da piazzale Tarantelli dove sono collocati i parcheggi di sosta privata e i capolinea degli autobus. Il secondo, a quota 5 metri di altezza, è quello dei binari. Il terzo, infine, ad un’altezza di 12,8 metri è quello del ponte che scavalca la via del Mare/Ostiense e porta gli utenti direttamente verso lo stadio. Particolarmente accattivante la forma, che ricorda molto quella della chiocciola delle email, scelta per l’area di accesso alla stazione dal lato stadio sufficientemente ampia per accogliere i tifosi all’uscita della partita che era una delle grandi incognite da risolvere.

IL PONTE CICLO-PEDONALE

Il ponte ciclo-pedonale (nel progetto chiamato «passerella») sul Tevere, sempre a cura dello studio Abdr Architetti associati, collegherà l’area dello stadio alla Stazione Magliana delle Ferrovie dello Stato sulla linea per l’aeroporto di Fiumicino. Il sistema attraversa il fiume Tevere oltre l’argine della ciclabile esistente, l’autostrada Roma-Fiumicino ed infine la città dove scende in corrispondenza di Via della Magliana prima della linea della ferrovia. Il ponte risulta quindi ripartito in due principali tratti strutturali determinati dalle tre diverse condizioni di contesto. Il primo tratto del ponte attraverserà il fiume, sarà lungo 120 metri e largo 8 e sarà realizzato come ponte sospeso con la passerella realizzata in acciaio e dotata di parapetti di altezza 1.5 metri con panchine che permetteranno una sosta per godersi il paesaggio circostante. La seconda parte del ponte, lunga 180 metri e larga 8 metri, passerà sopra l’autostrada Roma-Fiumicino con una «campata» di 40 metri. Il progetto prevede un viadotto su un unico appoggio centrale per minimizzare gli impatti a terra della struttura. La passerella sarà come la prima parte ma con parapetti alti 2 metri e mezzo e condurrà verso la stazione Fs Magliana con una scala pedonale, una rampa di collegamento ciclabile e un ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il percorso pedonale sarà largo 4 metri e 60 mentre quello per le bici sarà di 2,4 metri e la pista sarà con una pavimentazione resinosa apposita per le ciclabili.

Il ponte sarà illuminato con pali da 5 metri e mezzo di altezza, posti uno ogni 18 metri, ciascuno con tre lampade a led. In ciascun palo è prevista la predisposizione per potere eventualmente installare, in futuro, un sistema di telecamere a circuito chiuso e un sistema internet wireless.

PONTE CARRABILE

Redatto dall’ingegner Remo Calzona, il progetto prevede la costruzione di un ponte che, dal rielaborato svincolo di Parco de’ Medici sulla Roma-Fiumicino, colleghi l’area dello stadio, immettendo nei parcheggi, per sfociare, poi, sull’asse via del Mare-Ostiense, attraverso una viabilità interna e una serie di rotatorie. In analogia a quanto già avvenuto per il ponte su Po a Rovigo e per quello sull’Adige a Trento, il ponte per le auto sarà costruito in due parti separate al di fuori del fiume e messo in opera in un secondo momento. Sarà, come quello ciclopedonale, un ponte sospeso, che poggerà su quattro piloni, due per ciascun lato della sponda del Tevere, e avrà una luce centrale di 150 metri. Sui piloni più vicini alle rive del fiume, ma non all’interno dell’alveo, si ergeranno le «antenne», le alte strutture, sfioreranno i 50 metri di altezza, che sorreggono le campate del ponte. Ciascuna campata sarà da 75 metri. Una volta realizzate le due metà del ponte, questi verranno montati a terra e poi «varati» insieme.

IL SOTTOPASSO

Uno degli elementi che nella fase di dibattito con i Municipi aveva destato molta attenzione è quello del sottopasso ferroviario che collega via Luigi Dasti con via della Magliana, assolutamente insufficiente ad assorbire già oggi gli ordinari volumi di traffico. Alto solo 3 metri e mezzo, oggi questo sottopasso è così stretto che non consente il doppio senso di circolazione e, tantomeno, il passaggio in sicurezza dei pedoni. Al momento, sono in corso le indagini e i rilievi sul posto. I criteri di progettazione del sottopasso sono volti ad assicurare il mantenimento in esercizio della linea ferroviaria durante le fasi di cantiere.

PARCHEGGI PUBBLICI A RASO

Sono state progettate delle aree a raso per il parcheggio dei mezzi, automobili, moto e autobus. Le aree destinate a parcheggio sono esterne al perimetro della proprietà di Eurnova e saranno a destinazione pubblica, venendo destinati in parte a servizio degli uffici e ai negozi, in parte agli utenti dello stadio per gli eventi. Sette i parcheggi a raso, per poco meno di 180mila metri quadri di superficie dove potranno trovare posto in totale 40 bus, 2.868 autovetture e 6.476 moto. Il primo parcheggio (chiamato P4, 78mila metri quadri; 31 posti bus, 1.566 posti auto, 1.409 per le moto) prevede due ingressi e tre uscite. Il secondo (P5, 32mila metri quadri, 567 posti auto, 1.831 moto), prevede un solo ingresso e una sola uscita. Il terzo (P7; 69mila metri quadri, 9 stalli per bus, 735 per le auto e 3.236 per le moto) prevede 2 ingressi e due uscite. Tutti e tre i parcheggi saranno senza sbarre ma a pagamento.

PARCHEGGI MULTIPIANO

Oltre quelli a raso, è prevista la realizzazione di due parcheggi multipiano, tutti fuori terra, il P1 e il P2, entrambi ad uso pubblico e destinati solo alle autovetture e «destinato principalmente al servizio di un’utenza vip» e con sistemi di pagamento della sosta. Il P1, 1.327 posti, prevede 6 livelli come il P2 che, però, offre poco più di 1.250 posti. Anche questi a pagamento, con ingresso presidiato da sbarre.

La Roma insiste su Dzeko. Il bosniaco il pole per l’attacco

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Il Tempo (A. Austini) – Assalto a Dzeko. La Roma si è convinta che il bosniaco sia il colpo giusto per rinforzare l’attacco e sta provando a imbastire una trattativa costosa e difficile. Ma, a quanto pare, diventata possibile.

Il giocatore ha dato da tempo la sua disponibilità al trasferimento. Si sente snobbato da Pellegrini al Manchester City e vuole tentare una nuova avventura. Il tramite con la Roma è Pjanic, suo grande amico e compagno in nazionale. Miralem lo aspetta a Trigoria: «Dzeko verrebbe di corsa – ha confermato ieri Pjanic, intercettato sulla spiaggia di Ibiza da romanews.eu – l’ingaggio non è un problema perché si troverebbe il modo di aggiustarlo. Ma dipende dalla società».

Lo stipendio del centravanti, in realtà, è un ostacolo. In Inghilterra guadagna circa 6 milioni di euro netti, ha un contratto per altre tre stagioni e, nei colloqui con la Roma, ha fatto di capire di non essere disposto a chissà quali sconti. Si ragiona su un contratto più lungo, di 4 o addirittura 5 anni, per «spalmare» nel tempo l’ingaggio con l’inserimento di bonus «facili» per arrivare a dama. Un accordo col City si può trovare con meno difficoltà. Circa 25 milioni la valutazione del cartellino, 5 in meno si quanto è costato Bacca al Milan. E si può scendere ancora. Ljajic è una possibile chiave per riuscire a risparmiare: dalla Serbia emerge la possibilità di uno scambio. Sabatini ha preso appuntamento mercoledì col procuratore di Ljajic , lo stesso di Jovetic che è stato riproposto.

Il diesse non perde di vista le altre piste. Lo intriga molto Lukaku dell’Everton, ma costa molto, forse troppo. Idem Lacazette del Lione, mentre Luiz Adriano sembra allontanarsi verso il Milan. Mitrovic dell’Anderlecht e Milik dell’Ajax sono opzioni ancora sul tavolo, ma non avrebbero l’effetto «fomento» che potrebbe portare l’arrivo di Dzeko.

Garcia aspetta anche un’ala. Gli andrebbe benissimo Salah, che entro domani deve decidere se accettare l’offerta da 2.8 milioni più bonus della Fiorentina. Altrimenti torna al Chelsea, con Roma e Inter pronte a sfidarsi. A quel punto però dovrebbe essere tesserato come extracomunitario, al pari di Dzeko. Ma Sabatini si sta tenendo libera una casella per altri reparti. È noto che nella lista degli acquisti ci siano un portiere (c’è Romero), almeno un paio di terzini (tra quelli trattati Adriano, Digne, Kurzawa, Baba, Mendy a sinistra, Bruno Peres e Mandi a destra) e un centrale di difesa giovane. La Roma non può contare da subito sulla piena efficienza di Castan, per questo ha riportato alla base Romagnoli che, nei programmi, inizierà la stagione da titolare al fianco di Manolas. Il centrale di Anzio ha provato a chiedere qualche giorno extra di riposo dopo aver partecipato all’Europeo Under 21 ma la società gli ha spiegato che non sarà possibile: Garcia lo vuole il prima possibile per iniziare l’addestramento tattico. Romagnoli, un po’ a malincuore, dovrebbe aggregarsi alla squadra a metà luglio per la partenza verso la tournée australiana, con buona pace di Mihajlovic che continua a chiamarlo: Sinisa lo vorrebbe al Milan, per la Roma non se ne parla. Salvo sviluppi che nel mercato sono sempre possibili.

La prudenza su Castan vale anche per Strootman, ecco perché Sabatini prenderà presto un centrocampista. Piace, fra gli altri, il nigeriano Lawal.

Oggi dovrebbero sbloccarsi alcune cessioni. Si tratta a oltranza col Monaco per Destro (offerta 4 milioni più 8 di riscatto), la Fiorentina prova a inserirsi mettendone sul piatto 3 subito e 10 tra un anno. Holebas vicino al Watford, Viviani al Palermo. E per Gervinho all’Al Jazira manca ancora la firma dello sceicco Mansour. Lo stesso che dovrà liberare Dzeko per la Roma.

Mercato Roma. Il Milan vuole anticipare i tempi e provare a prendere subito Luiz Adriano per battere la concorrenza dei giallorossi

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Il contratto di Luiz Adriano scadrà nel novembre 2015, quando finirà il campionato ucraino. Lo Shaktar Donetsk, dopo le resistenze di gennaio, è pronto a cederle in questa sessione di mercato per non perderlo a parametro zero. Il Milan vorrebbe anticipare le concorrenti, su tutte la Roma, e sarebbe pronta a chiudere per l’acquisto dell’attaccante brasiliano entro l’estate. Lo rivela Sky.

Mercato Roma. La Fiorentina offre l’adeguamento a Salah: proposti 2,8 milioni annui

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La Fiorentina ha praticamente deciso di accontentare Salah dal punto di vista dell’ingaggio con un grande sforzo, culminato in un’offerta da 2,8 milioni l’anno, con un adeguamento di 600 mila euro. Proposta che verrà sottoposta all’agente ufficiale di Salah, un avvocato egiziano, che ne parlerà con il giocatore. Nel caso in cui Salah accettasse di proseguire la sua esperienza a Firenze, la dirigenza della Fiorentina continuerebbe la trattativa con il Chelsea per chiudere anche il riscatto del giocatore, con un anno di anticipo.

Di Marzio

Calciomercato. Bacca conferma: “Trovato l’accordo con il Milan”

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Carlos Bacca è il colpo di mercato per l’attacco del Milan. La conferma è arrivata direttamente dallo stesso giocatore colombiano che da poco ha terminato la Coppa America: “La trattativa deve ancora essere confermata, ma posso dirvi quello che mi ha detto una persona di fiducia, ovvero che abbiamo raggiunto l’intesa con il Milan“, le parole del giocatore riportate dal portale iberico AS.