Corriere della Sera – Osvaldo o Totti, il dubbio che inquieta Zeman

L’impressione è che il ballottaggio, questa volta, sia di quelli «pesanti». Il più pesante: Totti o Osvaldo per affrontare il Napoli in questo spareggio per la zona Champions. Non è una questione di valori assoluti, perché per Zeman sono i giocatori più talentuosi della Roma, ma di salute. Osvaldo viene dall’influenza virale, presa in Argentina durante le vacanze di Natale, che lo ha tenuto lontano dal «winter training» in Florida. Totti si è allenato molto poco nell’ultima settimana, prima per un affaticamento muscolare e poi per qualche linea di febbre. Lo dice Zeman: «Non sono al massimo».

Difficile, allora, pensare che corra il rischio di metterli insieme in campo. Niente è impossibile, però, perché Zeman, divertendosi, dà una risposta che chiarisce la sua graduatoria tra le punte giallorosse: «Quanti allenamenti servono per essere un titolare? Dipende. Alleno da 40 anni e so che ogni giocatore è diverso. Qualcuno rende addirittura di più se non si allena». La curiosità è d’obbligo: Osvaldo rientra in questa categoria? «Osvaldo può anche non allenarsi, perché fisicamente è una bestia. Gli può servire, semmai, per migliorare tatticamente. Non dovete dirglielo, però, altrimenti non si allena più». E Destro? «Ha bisogno di allenarsi». E Totti? «Non ne ha bisogno tecnicamente, ma gli serve fisicamente per colpa delle viti che ha nelle gambe». Grande mistero, insomma, da cui discenderanno anche le scelte di centrocampo.

A Napoli, dove allenò per poche partite nel 2000, Zeman non troverà né nostalgia né desiderio di vendetta: «Ci sono già stato e ci ho vinto con la Salernitana». Ci sarà, semmai, un saluto speciale per Lorenzo Insigne: «È il mio pupillo. Con me, in due anni, ha fatto 50 gol (in realtà 37 – 19 con il Foggia e 18 con il Pescara – ma sono comunque tantissimi, ndr). Mancherà più Cannavaro al Napoli o Marquinhos alla Roma? Penso Cannavaro». Non mancherà alla Roma del futuro Giuseppe Rossi, che ha firmato per la Fiorentina: «Se ne è parlato in estate, ma non ero d’accordo. Ha passato troppi guai, serve una squadra di medio livello per reinserirlo nel calcio». I viola ringraziano per la definizione.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

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