La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – L’ex più famoso sta in panchina e, come Luciano Spalletti, ha allenato due volte la Roma. Rendimento neanche lontanamente paragonabile, quello di Zdenek Zeman e del tecnico toscano, anche se il primo – soprattutto nella sua prima esperienza– ha lasciato ottimi ricordi tra i tifosi. Non ha vinto niente il boemo (mentre Spalletti ha in bacheca tre coppe) e la sua ultima avventura giallorossa, 4 anni fa, è stata fallimentare, con l’esonero a metà stagione per lasciar posto ad Andreazzoli, oggi collaboratore tecnico proprio di Spalletti.
TESORO – Detto che alcune mancanze rilevate da Zeman, come una società con poche regole e a volte troppo permissiva nei confronti dei calciatori, sono state rilevate anche dai tecnici successivi e corrette in corso d’opera, almeno a livello economico la Roma gli deve tanto. In campo il rendimento è stato da dimenticare, ma il boemo ha convinto Sabatini a riportare a casa Florenzi e ha contribuito non poco all’esplosione di Lamela e alla scoperta di Marquinhos. Zeman, però, non sarà l’unico ex che la Roma incrocerà lunedì sera al l’Adriatico: dal più piccolo, Valerio Verre, al più grande Cesare Bovo, sono 5 i giocatori con un trascorso in giallorosso che Spalletti troverà, chi più chi meno, sulla strada per il secondo posto. Il più esperto è proprio il difensore centrale, 11 presenze quest’anno con il Pescara, 36 con la Roma di Spalletti (dopo l’esordio del 2002), che magari lo impiegava poco ma lo elogiava per il suo atteggiamento da professionista. Stessa età di Bovo, 34 anni, è un ex ma con la Roma non ha mai esordito in prima squadra Simone Pepe, classe 1983 come De Rossi, 12 presenze senza mai segnare. Per lui un futuro da club manager e l’addio al calcio già consumato.
I PIÙ GIOVANI – È andata meglio la stagione di Gianluca Caprari, di proprietà dell’Inter, rima sto ancora un anno a Pescara per crescere. Trenta partite, 8 reti, in campionato ha saltato 3 gare (di cui una per squalifica) e raramente viene sostituito. Se l’attacco del Pescara ha un volto è il suo, visto che Zeman, quando era a disposizione, gli ha risparmiato solo un quarto d’ora con il Milan. Gioca un po’ meno Verre, che nelle ultime 3 è sceso in campo per poco più di mezzora: con il boemo non ha mai segnato, e neppure con Oddo, vittima di una stagione con più ombre che luci. L’ultimo ex è Alessandro Crescenzi, nato nel 1991 come Florenzi, terzino che con Zeman sta più in panchina che in campo. A regalargli l’esordio, nel 2009, è stato proprio Spalletti, che lo schierò contro la Sampdoria al posto di Menez quando sembrava destinato, a neppure 18 anni, a tutt’altro tipo di carriera.