Nuova Roma, stessa musica

Il Messaggero (A. Angeloni) – Sesta vittoria su sei partite, la Roma non ha intenzione di fermarsi. Convincente e squillante anche l’esordio in Conference, contro il Cska Sofia: 5-1. Con un brivido in avvio, ma poi torna a percorrere la discesa, spinta dal suo capitano Pellegrini, che ora come ora trasforma in oro anche una zolla.

La gente canta, è felice, la squadra di Mourinho è magnetica, rassicurante. Questa magia si propaga in un ambiente che ha vissuto gli ultimi anni calcisticamente deprimenti e che ora può rialzare la testa con un certo orgoglio.

E si gode anche una serata minore, sempre col cuore appassionato. Mou, visti gli impegni, sceglie il turnover. Sette sono i cambi, in campo dall’inizio quattro titolarissimi trainanti, Rui Patricio, Karsdorp, Mancini e Pellegrini. Normale che almeno in avvio, i meccanismi non sono perfetti e nel non immenso vuoto, infatti, ecco che si infila tal Mazikou: la difesa si spacca e arriva pure il vantaggio firmato da Carey, che approfitta di una gaffe di Mancini.

Ma i drammi sono altri, specie se in panchina c’è uno come Mourinho e in campo hai gente come Pellegrini. La fascia da capitano brilla di un colore fosforescente, come quel pallonetto che si alza in cielo e finisce in rete. Lo stadio pieno di trentamila si abbraccia e la Roma riparte subito, con questi ragazzi un po’ sbarbati ma assolutamente degni.

Mou è stato chiaro, vuole vincere la coppa ma la serie A è la serie A, e non caso viene messa parzialmente a riposo: nella ripresa minuti anche per Abraham, che segna il suo gol all’Olimpico, con un colpetto sotto a urlo. I pali, Tammy, li lascia a Smalling e Shomurodov. C’è tempo per il quarto gol di Mancini, che corre ad abbracciare Mourinho. La Roma è questa. Empatica, e per ora, anche vincente.

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