A novembre il punto sulle barriere

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Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – In passato si era defilato sull’argomento, non ritenendo di essere sufficientemente informato per giudicare. Stavolta invece De Rossi è stato molto esplicito: bisogna aiutare i tifosi della Roma, ma anche quelli della Lazio, a tornare in curva. «Altrimenti, come dice Baldissoni, tanto vale spostarci in un altro stadio. Non va bene che ci siano due pesi e due misure a seconda del posto in cui si gioca», ha chiarito De Rossi. Anche Florenzi, lo scorso anno, aveva fatto un appello alle istituzioni («Mettiamoci tutti una mano sulla coscienza») ma mai un calciatore era stato così esplicito. Ed ecumenico, considerando che ha coinvolto anche i tifosi “rivali”. Anche queste parole, peraltro, sono state lette con distacco dalla società che mai si è rivolta a mezzo stampa alle istituzioni chiedendo loro, più o meno direttamente, l’abolizione delle barriere dell’Olimpico. Ma qualcosa si sta muovendo. Lazio e Roma hanno un appuntamento a novembre con Questura e Prefettura per esaminare la situazione. Se lo stadio continuerà ad essere un luogo tranquillo, dove non capitano incidenti e la sicurezza è garantita a tutti, certi presupposti potrebbero essere rivisti. Il questore D’Angelo pretende che i gruppi della Sud e della Nord tornino in curva, dimostrando di essere in grado di comportarsi civilmente, prima di rimuovere le barriere della discordia. Ma le società si augurino di accontentare i tifosi già a priori.

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