Non dite derby a El Shaarawy: mai una vittoria

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La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – A forza di cercare, qualche sorriso si trova pure. Ricordi da bambino. Perché da adulto Stephan El Shaarawy non ha mai vinto un derby che sia uno. Chiamarla maledizione è forse eccessivo. Ma per avere la controprova basta aspettare domani, stadio Olimpico, le scelte di Luciano Spalletti, la Roma e una sfida che non vede l’ora di assaporare. Oggi derby fa rima con quattro, tutti con la maglia del Milan: un gol, due pareggi e due sconfitte. Mai una gioia. Neppure quando Gasperini lo ritenne troppo giovane per esordire in un derby di Genova. Era l’11 aprile 2010, Elsha passò tutta la sfida a vedere i suoi compagni perdere sotto i colpi di Cassano. Diciassette anni e spicci, forse pochi per i grandi. Ma abbastanza per rifarsi con gli interessi due mesi più tardi. Semifinale scudetto Primavera, 5 giugno 2010. Elsha asfalta quasi da solo la Sampdoria: 4-1, un gol, una traversa, 8 in pagella della Gazzetta di allora che lo definì «devastante, micidiale nell’uno contro uno». Samp che già lo conosceva bene, perché il Faraone aveva segnato pure nel derby della stagione regolare, il 13 gennaio: altro successo, 2-0.

LA SVOLTA – Poi è diventato maggiorenne. Ha preso la patente di guida ma ha perso quella delle stracittadine. Ma Spalletti guarda alla sostanza. E quella racconta di un attaccante che appena arrivato a Roma disse: «Sono qui per dare una svolta alla mia carriera». Alle parole sono seguiti i fatti. Domani sarà ancora attacco veloce, con Dzeko in panchina. Buon per Elsha, che l’azzurro in chiave Europeo se l’è di fatto già garantito. Il futuro in giallorosso, paradossalmente, è ancora tutto da scrivere. O meglio: il diritto di riscatto a 13 milioni è già… scritto. Ma il probabile addio di Walter Sabatini, l’uomo che si è speso per il suo arrivo, potrebbe cambiare lo scenario. Ancor più di un derby finalmente da vincere.

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