Mi chiamo Nkoulou e risolvo problemi. Sì, anche Schick

La Gazzetta dello Sport (F.Turco)Si chiama Nicolas Nkoulou l’arma in più del Toro per frenare la voglia di riscossa di Patrik Schick. L’attaccante della Roma, rilanciato domani sera dalla squalifica di Dzeko, sta vivendo una stagione complicata, visto che è ancora a secco nelle dodici partite collezionate finora in campionato, mentre in Coppa Italia ha fatto uno su uno, una presenza un gol. Quell’unico gol «salvavita» della sua stagione, finora, lo ha segnato proprio al Toro che è la sua «vittima» preferita. Già, perché quando incontra i granata, Schick riesce sempre a trasformarsi e a vestire i panni più eleganti e ricercati. Fino a riscoprirsi bomber implacabile oltreché il giocatore dalle grandissime qualità che la scorsa estate aveva indotto la società giallorossa a valutarlo 42 milioni di euro pur di acquistarlo dalla Sampdoria. Lo scorso anno, in maglia blucerchiata, Schick perforò l’allora portiere granata Hart tanto all’andata a Marassi quanto nel ritorno al Grande Torino. La terza volta che ha sfidato il Toro è stato proprio in Coppa Italia e l’attaccante della Repubblica Ceca fu forse l’unico giallorosso ad avere un motivo per sorridere. Quel giorno, era lo scorso 20 dicembre, il Toro vinse 2­1 grazie alle reti di De Silvestri ed Edera che disinnescarono il tentativo di rimonta firmato nel finale proprio da Schick.

L’UOMO IN PIÙ – Al Filadelfia conoscono benissimo quel tre su tre da bomber di razza, tanto che in questi giorni la retroguardia granata in allenamento è stata messa sotto pressione come e più del solito. Walter Mazzarri, d’altra parte, non ha grandi margini di manovra, vuoi per la squalifica di Burdisso, vuoi per gli infortuni che lo costringeranno anche a fare a meno del brasiliano Lyanco e dell’ex Spal Bonifazi. La difesa anti-­Roma, dunque, ruoterà attorno al leone d’Africa Nkoulou, ossia uno degli uomini migliori del Toro di quest’anno. Il difensore camerunese finora ha fatto filotto, mettendo insieme 26 partite su 26, non venendo mai sostituito e completando un campionato straordinario con le due chicche dei gol realizzati – entrambi di testa e in casa – contro Atalanta e Udinese. Ma non ci sono solo i numeri a trasformarlo in un grande colpo di mercato, prestito dal Lione con diritto di riscatto a 3,5 milioni. Nkoulou si è imposto in un amen grazie a un talento innato che gli permette di giocare spesso d’anticipo, un’ottima elevazione con cui sovrasta anche avversari fisicamente più strutturati, un educatissimo piede destro che gli permette anche di impostare il gioco. E poi l’esperienza che gli deriva dalle 72 presenze collezionate nel Camerun con cui ha vinto – grazie a un suo gol nella finale contro l’Egitto – l’ultima Coppa d’Africa. Accanto a lui, all’Olimpico, si rivedrà titolare Emiliano Moretti. Il 37enne difensore romano, che venne lanciato nel calcio che conta dalla Lodigiani ormai vent’anni fa, ha disputato l’ultima partita dall’inizio proprio contro i giallorossi nella sfida di Coppa Italia. Una sorta di talismano, quindi, cui il Toro sa di potersi affidare a occhi chiusi.

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